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Disoccupazione: la mia eperienza e la mia proposta

05-10-2009 / A parer mio

di Enrico Dalpasso

Appartengo alla "categoria over 45", per la precisione ho 52 anni, disoccupato di Ferrara, iscritto alle liste del collocamento mirato da 20 mesi, uno "di quelli" che hanno diritto per la Legge 68/99, che prevede l'inserimento mirato al lavoro, ma nonostante ciò ed anche se tale diritto è sancito dalla nostra costituzione all'art.1 e così via, ad oggi mi ritrovo ancora in questa situazione, dal 2007 dopo l'infarto che non mi ha più permesso di svolgere l'attività artigianale che svolgevo prima, perché "usurante",con solo 6 mesi di lavoro svolti con contratto a tempo determinato, in un azienda che con la crisi ha chiuso e licenziato tutti, per cui senza cassa integrazione, non mi spetta, senza neppure maturare contributi o altre forme di sussistenza sociale e quindi assolutamente senza alcun sostegno economico.
Del tempo ne ho e quindi avrei desiderio di un confronto con altri, che so essere in tanti, in questo momento difficile, con l'intenzione di rendere visibile questa nostra condizione. Essendo a conoscenza di esperienze simili in altre regioni e provincie, di uno sportello di ascolto e confronto tra chi come me si trova alla "tenera età di 52 anni" senza prospettive a breve di reinserimento al lavoro, e non avendo avuto dal centro per l'impiego, luogo di purgatorio, dove sui volti "dei cerco qualsiasi cosa" si legge ormai solo la disillusione, o rabbia, o vaquità... (provare per credere!) un'esperienza positiva, con un adeguato supporto e ascolto, (ho notato che i vari uffici con diverse competenze, non dialogano tra loro, quindi hai tanti referenti ma nessuno di questi sembra essere quello giusto) e dopo mesi di frequentazioni per aste lavorative, graduatorie, ecc.. dove tu inesorabilmente non arrivi neppure a sperare in quel posto di autista per 3 mesi o bidello per eventuali coperture, e così via, perchè hai un isee troppo alto (la casa di tua moglie e magari un suo lavoro part-time e figli, sono sufficienti per lasciarti fuori da questo gioco) e così …la speranza se ne và, lasciando il posto a pensieri dei piu vari.
Eppure la consapevolezza di non essere l'unico in questa situazione, mi suggerisce almeno di tentare, di dare una forma e una valenza propositiva (neppure dai servizi sociali ho ottenuto concretezza. Forse si occupano solo di tragedie già compiute, a livello individuale o famigliare?).
Manca questo spazio, quello dei dimenticati, dai giornali ai mass media, dai sindacati e/o istituzioni varie e politica, associazioni, che propongono tutto sul tema crisi economica - finanziaria, tranne quello di ricordarsi della umanità errante, in cerca della propria dignità, di cittadino avente uguali diritti e doveri degli occupati.
Se potete condividere, anche solo in parte, questa mia, vogliate renderla pubblica integralmente, autorizzandovi a rendere noto anche la mia mail attraverso il vostro portale telematico, e/o stampa, rimanendo disponibile ad approfondire se ritenete opportuno, per individuare gli strumenti idonei a tal fine con le istituzioni e con i singoli interessati che vogliono condividere la propria esperienza con me e per produrre magari idee.

Enrico Dalpasso - Ferrara (dalpasso57@yahoo.it)