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Questa sera il regista riceverà dal sindaco il premio "Città di Ferrara".

La città celebra la carriera di Florestano Vancini

13-05-2008 / In primo piano

Figura tra le più emblematiche del cinema italiano, Florestano Vancini viene celebrato dalla sua città con due riconoscimenti per la sua prestigiosa carriera: la Laurea honoris causa in Filosofia e il premio 'Città di Ferrara'. Le cerimonie sono entrambe in programma oggi venerdì 16 maggio. Nella mattinata - alle 11 nell'aula magna del Rettorato, a Palazzo Renata di Francia (via Savonarola 9) - avverrà la cerimonia di attribuzione al regista della Laurea honoris causa in Filosofia. Questa sera alle 21 invece, al Boldini, il sindaco Gaetano Sateriale consegnerà al maestro Florestano Vancini il premio "Città di Ferrara". La cerimonia aprirà la seconda serata della breve rassegna dedicata all'opera del regista ferrarese nel corso della quale avverrà la proiezione del film "Le stagioni del nostro amore", introdotto da Marco Bertozzi docente di Filosofia Teoretica dell'Università di Ferrara.

LA SCHEDA - Dapprima aiutante di Soldati e Zurlini, Florestano Vancini ha esordito nel 1960 nel cinema a soggetto con La lunga notte del '43 - pellicola selezionata tra i cento film considerati patrimonio della storia del cinema italiano - esemplare adattamento per il grande schermo di uno dei racconti del libro Cinque storie ferraresi di Giorgio Bassani che ottenne il premio come migliore opera prima alla Mostra del Cinema di Venezia. Da allora altri quattordici film hanno consegnato la figura di Florestano Vancini alla storia del cinema nazionale, con capolavori che testimoniano la sua capacità di coniugare con esiti altissimi l'impegno politico, la narrazione storica ed il puro spettacolo, e con la realizzazione, fra l'altro, di opere che hanno contribuito a fare conoscere il nome di Ferrara in ambito nazionale ed internazionale.
L'opera del Maestro Vancini è contraddistinta da impegno politico e testimonianza storica di alcuni importanti eventi delle vicende della nostra nazione, fra i quali la strage di Bronte, episodio dimenticato dell'impresa garibaldina in Sicilia, la resistenza partigiana, le crisi staliniste degli anni '60 del secolo scorso e i problemi sociali dell'Italia.
La sua filmografia comprende quindici opere, fra le quali, oltre a La lunga notte del '43, La banda Casaroli (1962), Le stagioni del nostro amore (1966), Bronte - Cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato (1972), il delitto Matteotti (1973), Amore amaro (1974), La neve nel bicchiere (1984), …e ridendo l'uccise (2005).