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Consegnato il Premio città di Ferrara. "Non c'è più la voglia di cambiare il mondo"

Ippogrifo a Slavich, lo psichiatra che aprì le porte dei manicomi

21-10-2008 / Giorno per giorno

L'Ippogrifo è stato conferito allo psichiatra Antonio Slavich. A consegnargli il "Premio città di Ferrara" è stato il sindaco Gaetano Sateriale durante una cerimonia in municipio che ha visto una nutrita e calorosa partecipazione di pubblico. "Ricevo questo premio come un dono prezioso per me personalmente, ma immaginandolo come un riconoscimento collettivo che vorrei condividere con i colleghi di 30 anni fa - ha commentato Slavich - Mi è sempre è piaciuto pensare e parlare del futuro ma oggi mi è difficile. Quello che sta accadendo mi rattrista e mi domando quale diluizione della forza, dell'impegno, della voglia di cambiare il mondo sia intervenuta in questi decenni".
"E' importante respingere il tentativo di reintrodurre luoghi di apartheid o di segregazione per isolare ogni manifestazione di diversità" ha fatto eco il sindaco Sateriale, aggiungendo: "Premiamo un cittadino non ferrarese che ha operato per il bene della comunità ferrarese, contribuendo al contempo alla notorietà di Ferrara". Slavich fu collaboratore di Franco Basaglia e direttore dei servizi psichiatrici in città dal 1971 al 1978.
"Questo premio esprime stima, riconoscenza e affetto" ha sintetizzato Maria Giovanna Cuccuru, assessore comunale alla Sanità. "L'apertura dell'ospedale psichiatrico voluta da Slavich non fu solo un abbattimento di muri, ma un approccio nuovo alla malattia psichiatrica che ebbe in Slavich un leader. L'idea delle chiavi e delle sbarre come unica possibile risposta clinica al disagio mentale dimostrava una grave mancanza di attenzione per la persona".
"Chi non ha visto il manicomio non può immaginare la sofferenza" ha affermato Carmen Capatti, amministratore pubblico negli anni Settanta. "Se oggi la rete dei servizi e degli operatori è così ampia ed efficiente è anche per le scelte coraggiose compiute allora".

MOTIVAZIONI DEL PREMIO

Premesso:
- che il Premio città di Ferrara viene riconosciuto ai cittadini che si sono particolarmente distinti nel territorio ferrarese e nel mondo per motivi professionali, sociali, umanitari ecc.
- che il professor Antonio Slavich è stato allievo e collaboratore di Franco Basaglia a Padova, a Gorizia e a Parma; insieme hanno avviato la prima esperienza anti-istituzionale nella cura dei malati di mente dando inizio ad una riflessione sociopolitica sulla trasformazione dell'ospedale psichiatrico e di ulteriori esperienze alternative e di rinnovamento nel trattamento della follia che hanno portato alla costituzione della prima "comunità terapeutica" italiana;
- che il professor Slavich si è contraddistinto nel movimento di psichiatria democratica promuovendo attivamente la legge n° 180 del 1978 sulla soppressione dei manicomi;
- che a distanza di 30 anni la stessa legge, nata dall'esperienza italiana, si è diffusa in varie parti del mondo e viene ancora considerata come la più avanzata;
- che il professor Slavich, noto psichiatra, è approdato nel territorio ferrarese nel 1971 in seguito alla decisione dell'allora Assessore alla Sanità dell'Amministrazione Provinciale di Ferrara -signora Carmen Capatti-che voleva come direttore del Centro di Igiene Mentale un "Goriziano" per avviare la riforma dei Servizi Psichiatrici a Ferrara, percorso che si realizzò fra il 1971 e il 1978;
- che il professor Slavich, in qualità di direttore del Centro di Igiene Mentale, negli anni ferraresi ha introdotto un metodo di lavoro innovativo basato sul coinvolgimento di tutti i collaboratori, medici, infermieri, assistenti e operatori sociali, dei pazienti e di tutta la società civile;
- che questo metodo di lavoro ha significato un ripensamento complessivo della psichiatria e della cura delle persone con disturbi mentali ,spostando sempre più gli interventi dalla Istituzione Chiusa (manicomio) ai Servizi Territoriali ;
- che il professor Antonio Slavich, ha raccontato l'esperienza ferrarese nel libro "La Scopa Meravigliante". Libro di facile lettura in cui, fra l'altro, descrive e cita tutte le azioni messe in atto e tutte le persone (operatori, politici, volontari) che insieme a lui, in qualità di Direttore del Centro di Igiene Mentale dal 1971, diedero avvio al processo di preparazione e di attuazione della riforma psichiatrica a Ferrara e della "dissoluzione" del manicomio di Via Ghiara
- che questo libro rappresenta la testimonianza di un percorso per tutti coloro che lo hanno vissuto, per quelli oggi che lavorano nella sanità, in particolar modo nella psichiatria, ma soprattutto utile a tutti i cittadini perché possano vigilare affinché non si ritorni a pensare alla cura delle problematiche psichiatriche esclusivamente presso luoghi di segregazione che lo stesso professor Antonio Slavich ha contribuito a demolire.
Si conferisce al professor Antonio Slavich del premio Città di Ferrara.