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giovedì, 28 marzo 2024.

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Domenica 14 la seconda delle visite alle chiese cittadine

Alla scoperta delle atmosfere settecentesche di San Girolamo

11-03-2010 / In primo piano

Tra le sue mura settecentesche conserva una Crocifissione in stucco policromo di Pietro Turchi, accanto a dipinti del Pellegrini e del Bastarolo e alla sepoltura del Beato Giovanni Tavelli da Tossignano. La chiesa di San Girolamo sarà protagonista, domenica 14 marzo, della seconda tappa del nuovo itinerario di visite alle chiese cittadine organizzato da Comune e Arcidiocesi. Dopo la seguitissima conversazione a Santa Francesca Romana, il 7 marzo scorso, il responsabile dell'Ufficio Ricerche storiche del Comune Francesco Scafuri e il curatore dei Musei civici d'Arte antica Giovanni Sassu danno appuntamento a ferraresi e turisti la prossima domenica alle 11,30, per un nuovo percorso alla scoperta delle opere d'arte e delle vicende storiche dell'edificio di culto di via Savonarola.
La partecipazione all'iniziativa, con ritrovo sul sagrato della chiesa, è come sempre gratuita e aperta a tutti gli interessati e si terrà anche in caso di maltempo.
Per informazioni contattare l'Ufficio Ricerche storiche del Comune: tel. 0532 419300 oppure l'Urp Informacittà: tel. 0532 419770.


LA SCHEDA a cura di Francesco Scafuri e Giovanni Sassu

Chiesa di San Girolamo
(Via Savonarola angolo via Pergolato)
Domenica 14 marzo, alle 11,30
Luogo di ritrovo: Sagrato della Chiesa

La chiesa, costruita tra il 1703 e il 1712 dall'architetto Giulio Panizza, rappresenta uno dei rari esempi a Ferrara di edificio sacro a pianta centrale, con presbiterio, coro e abside molto profonda.
Nella facciata si possono osservare elementi maggiormente legati alla tradizione, che tuttavia destano sempre un certo interesse: basti osservare, oltre al portale marmoreo proveniente dalla soppressa Chiesa di Sant'Anna, la tripartizione dello spartito architettonico (simbolo della Santissima Trinità), scandita dalle coppie di lesene doriche, che nell'ordine superiore si assottigliano e si nobilitano con la presenza di capitelli corinzi. I due ordini architettonici del prospetto principale, inoltre, sono raccordati lateralmente da due ampie volute, mentre, sia sul timpano triangolare che sui costoloni angolari, i vasi marmorei fiammati aggiungono un tocco di raffinatezza all'insieme.
Infine, contribuiscono ad elevare il pregio della facciata, le due statue settecentesche attribuite ad Andrea Ferreri contenute nelle nicchie inferiori, che raffigurano Santa Teresa d'Avila e San Giovanni della Croce.
L'interno a pianta centrale conserva quasi integralmente l'originario assetto settecentesco. Fra le decorazioni d'altare, di particolare pregio sono l'ancona della seconda cappella a destra, con "L'apparizione di San Giuseppe a Santa Teresa d'Avila", e il paliotto della prima a sinistra, raffigurante "San Giovanni Stock e la Madonna col Bambino", entrambe scolpite dal padovano Pietro Benati.
Sul secondo altare di sinistra spicca l'intensa Crocifissione in stucco policromo di Pietro Turchi, databile alla metà del Settecento.
Fra i dipinti una menzione speciale spetta alla pala dell'altare maggiore, il "San Girolamo nel deserto", opera di Francesco Pellegrini che risale alla metà del Settecento. Si datano due secoli prima invece le due figure di San Maurelio e San Giorgio dipinti per la Chiesa più antica dal Bastarolo, ora nella prima cappella a sinistra.
Tra le sepolture custodite nella chiesa si segnalano infine il magniloquente Monumento funebre di Alessandro Aldobrandini (1734), al tempo Legato di Ferrara, figura di spicco della cultura tardo barocca italiana, ma soprattutto quello del Beato Giovanni Tavelli da Tossignano, vescovo di Ferrara tra il 1431 e il 1446, al quale si deve la costruzione dell'adiacente convento dei frati Gesuati con annesso oratorio.