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BIBLIOTECA ARIOSTEA – Presentazione lunedì 21 gennaio alle 17 in sala Agnelli

In mostra il cinema di Antonioni raccontato attraverso locandine e materiali pubblicitari

18-01-2013 / In primo piano

Si muove tra i colori vivaci delle locandine pubblicitarie e le immagini d'epoca di riviste e foto di scena il percorso espositivo alla riscoperta del cinema di Antonioni che sarà inaugurato lunedì 21 gennaio alle 17 alla biblioteca Ariostea, alla presenza del vicesindaco Massimo Maisto.
Dopo l'esposizione bibliografica della collezione di Paolo Micalizzi, "Leggere Antonioni", la nuova mostra si propone di proseguire l'omaggio della città al grande regista ferrarese nel centenario della nascita, in attesa anche dell'apertura a marzo della rassegna "Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti" al Palazzo dei Diamanti.
La mostra allestita nella sala Ariosto della biblioteca comunale ha per titolo "Antonioni Movie Collection", è curata dalla studiosa Silvia Nonnato ed è realizzata dal circolo del Cinema di Adria (Rovigo) con la sponsorizzazione di Motionpicture.it, sotto l'egida e in collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara.
In esposizione una selezione di rari materiali iconografici a stampa, originali d'epoca, per la pubblicità del cinema, tra cui locandine, fotobuste, riviste, foto di scena, programmi di sala, guide pubblicitarie e brochure, tutti provenienti dall'ampia collezione privata della curatrice. Si tratta di materiali che nel linguaggio bibliotecario sono considerati ‘effimeri' cioè "documenti transitori prodotti per uno scopo preciso e che non sono pensati per sopravvivere alla circostanzialità del loro messaggio e dell'evento al quale si riferiscono". Da tempo tuttavia questo tipo di documenti ha assunto un ruolo di primo piano per la ricostruzione delle mentalità, della storia sociale e della storia del cinema. Come nel caso dei documenti in mostra alla biblioteca Ariostea, vere rarità in grado di contribuire alla comprensione dell'universo cinematografico di Antonioni, del suo pensiero e del suo linguaggio creativo.
L'esposizione sarà visitabile fino al 25 febbraio prossimo, negli orari di apertura della biblioteca, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19, il sabato dalle 9 alle 13 (domenica e festivi chiuso).

 

LA SCHEDA a cura di Silvia Nonnato
La mostra di materiali pubblicitari originali d'epoca per la promozione dei film di Antonioni presentata nella città di Ferrara in occasione del centenario della nascita del grande Maestro, è un motivo per ricordare uno dei maggiori protagonisti del nostro cinema e per stimolare una riflessione sullo straordinario materiale denominato parafilmico, spesso sottovalutato e poco valorizzato e che solo negli ultimi tempi ha conosciuto un nuovo interesse, soprattutto per l'apporto che offre alla storia del cinema.
Storia del cinema che non è quindi solo storia del film ma quella di tanti altri materiali di supporto alla pellicola.
Per più di un secolo attraverso i canali della comunicazione (giornali, manifesti, locandine, fotobuste, brochure, ecc..) il pubblico di ogni genere ha stabilito il suo primo contatto con il film al di fuori delle sale grazie alla contemplazione di un manifesto o di una locandina.
Perciò a fianco di un mondo srotolato in bobina, ne è corrisposto uno parallelo, statico, silenzioso, appunto di carta, ma certamente non meno importante del primo, ed a questo complementare.
Questi materiali hanno in sé elementi fondamentali per la ricostruzione di un periodo e di un'epoca e sono oggetto di studio per chi si interessa di tecniche visive adottate per la comunicazione di massa.
Il manifesto, le locandine, le fotobuste come principali veicoli pubblicitari del film sono sempre in bilico tra arte e funzione commerciale avendo come obiettivo la fruizione di un prodotto; sono impostati sulla visualizzazione di un'idea che renda paradigmatica la materia del film; la capacità di sintesi è la loro forza; fanno balenare emozioni, situazioni storiche, culturali; grazie al loro magico impatto grafico ci rimangono in testa i volti dei protagonisti, i nomi dei registi e dei produttori, i loghi delle case produttrici e distributrici oltre alle roboanti frasi di lancio importanti quanto il disegno stesso.
Martinati, uno dei più grandi cartellonisti scrive: "Il manifesto deve essere un pugno in un occhio, un richiamo forte ed efficace, più che descrivere deve colpire".
Questa regola era ben conosciuta da Michelangelo Antonioni e dal suo staff, infatti per la pubblicità dei film a colori sono stati usati sempre colori forti dal grande impatto visivo usando tecniche stilistiche alla Mondrian, come nella grafica delle fotobuste di Blow-Up o nelle grandi campiture monocromatiche alla Rothko in Deserto Rosso dove le colature di colore anticipano quelle dei quadri di Schifano. Tutti conosciamo la grande passione che Antonioni aveva per la pittura che ha coltivato con la regia fino agli ultimi giorni della sua vita, arrivando a dipingere addirittura per interposta persona con risultati a dir poco eccellenti.
La mostra espone per lo più fotobuste, locandine, guide pubblicitarie, brochure, riviste e fotografie e compie una breve carrellata sintetico-visiva, un viaggio sentimentale che fa rivivere i colori, i tratti, le immagini, gli sguardi intensi sensuali o drammatici pubblicati per la pubblicità ai film del grande Maestro ferrarese.