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PARI OPPORTUNITA' - La rete dei firmatari si dissocia fermamente dall' evento

Anche il 'Protocollo d'intesa interistituzionale di contrasto all'omofobia' contro il volantino affisso a Cona

26-07-2013 / Giorno per giorno

Questo il testo realizzato dai firmatari del Protocollo d'intesa interistituzionale di contrasto all'omofobia (Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara, Università degli Studi di Ferrara, Circomassimo - Arcigay e Arcilesbica Ferrara, Famiglie Arcobaleno Ferrara, Agedo Ferrara, CGIL - Area nuovi diritti Ferrara, UIL Ferrara, Uisp - Comitato Provinciale di Ferrara, Centro Donna Giustizia , Centro d'Ascolto Uomini Maltrattanti) in merito all'episodio del volantino affisso dal cappellano dell'Azienda Ospedaliera di Cona.

 

"In riferimento al volantino affisso dal cappellano dell'Azienda Ospedaliera di Cona nel tentativo di fermare il disegno di legge per introdurre anche in Italia il reato di omofobia, lesbofobia e transfobia il Protocollo d'intesa interistituzionale di contrasto all'omofobia per "la definizione di azioni e strategie d'intervento in materia di discriminazioni basate sull'orientamento sessuale" i cui firmatari sono Circomassimo - Arcigay e Arcilesbica Ferrara, Famiglie Arcobaleno Ferrara, Agedo Ferrara, Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara, Università degli Studi di Ferrara, CGIL - Area nuovi diritti Ferrara, UIL Ferrara, Uisp - Comitato Provinciale di Ferrara, Centro Donna Giustizia e Centro d'Ascolto Uomini Maltrattanti si dissocia fermamente da questo evento, che rischia di alimentare comportamenti e atteggiamenti fortemente discriminatori e lesivi della dignità umana.

Il tavolo di lavoro del Protocollo, coordinato dalla Provincia di Ferrara dal 2011, vede a Ferrara istituzioni e associazioni unite nel contrasto ad ogni forma di condotta discriminatoria sulla base dell'orientamento sessuale, e ritiene urgente la sorveglianza e la presa di provvedimenti nei confronti di queste condotte da parte dell'Azienda Ospedaliera di Cona.
Circomassimo Arcigay Arcilesbica Ferrara hanno giustamente dichiarato come in gioco non ci sia la violazione della libertà di espressione del pensiero e del credo religioso, ma piuttosto il pregiudizio e la discriminazione omofobica che ancora oggi mette a repentaglio il benessere e le vite di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, e come l'omofobia sia assimilabile a razzismo, xenofobia, antisemitismo, sessismo, trovando terreno fertile nel pregiudizio.
Pertanto il Tavolo di lavoro del Protocollo sostiene fermamente che il fatto avvenuto sia gravemente discriminatorio nei confronti dei diritti delle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali) e dei loro figli, e che la libera espressione di idee e opinioni non può e non deve trasformarsi ancora una volta in una occasione di discriminazione."