Comune di Ferrara

giovedì, 28 marzo 2024.

Dove sei: Homepage > Lista notizie > Tre impianti sportivi intitolati ai ferraresi Burani, Benfenati e Piffanelli

ASSESSORATO ALLO SPORT - Ricordati per il loro impegno a far crescere la realtà dello sport nella nostra città

Tre impianti sportivi intitolati ai ferraresi Burani, Benfenati e Piffanelli

14-05-2014 / Giorno per giorno

Sono tre gli impianti sportivi del territorio che questa mattina (14 maggio), nel corso di brevi cerimonie alla presenza del Sindaco e dall'Assessore comunale allo Sport, sono stati intitolati ad altrettanti personaggi ferraresi, ora scomparsi, che si sono dedicati con impegno e dedizione alla crescita e al prestigio del mondo sportivo cittadino. Si tratta del Pattinodromo di via Gustavo Bianchi intitolato a Giorgio Burani atleta di pattinaggio di livello mondiale, dello spazio dei Tre Campi di via Canapa intitolato a Giovanni Benfenati per la sua attività nel settore calcistico e della Palestra Barco ora intitolata a Gino Piffanelli per la sua opera di promozione del basket.

Nella foto a fianco un'immagine del 1990 di Giovanni Benfenati con un gruppo di 'pulcini'.

 
LE SCHEDE

Intitolazione del pattinodromo a Giorgio Burani - PATTINAGGIO CORSA SU STRADA

Con un campo sportivo naturale come Piazza Ariostea, Ferrara divenne in passato la culla del pattinaggio Italiano. Risale infatti al 1915 la prima manifestazione di alto livello tenutasi in tale Piazza con la "Riunione Internazionale di Pattinaggio", che i giornali dell'epoca definirono come "nuovissimo sport". L'esordio di questo sport a Ferrara fu imponente e gli appassionati praticanti aumentarono talmente tanto che le organizzazioni si moltiplicarono, la qualità organizzativa di esse ed i risultati tecnici divennero sempre più sorprendenti. Tant'è che il nostro capoluogo divenne sede, nel 1936 -1940 e 1942, dei primi Campionati Italiani (l'ultimo si svolse a Ferrara nel 1999) e, nel 1938, la Federazione Pattinaggio assegnò alla nostra città la disputa ed organizzazione del primo Campionato Mondiale di Pattinaggio a rotelle su strada che riunì, nell'anello asfaltato di Piazza Ariostea, ritenuto da tutti una delle migliori piste stradali d'Europa, i più bravi pattinatori del mondo. Questi eventi, momentaneamente sospesi con l'ultima guerra mondiale furono ripresi nel 1946 con l'organizzazione di un ulteriore Campionato Italiano e nel 1949 con un Campionato del Mondo. Le società come la Libertas ed il Dopolavoro Ferroviario, che organizzavano questa disciplina sportiva sul territorio ferrarese con eccellenti risultati, sia numerici che agonistici, iniziarono a presentare grandi campioni come GIORGIO BURANI che, oltre a vincere titoli regionali fu campione italiano nei mille metri nel 1962 e 1963, vinse un titolo europeo ed uno mondiale in Francia nel 1961 battendo il record dell'ora sui 1000 metri su strada.

La serietà di questo atleta, accompagnato da maestri come Fioravanti e Sitta e da compagni di squadra di grosso spessore come Pier Luigi Faggioli, Nino Cestari, Valerio Pellizzari, Ragazzi e Beccati, fecero la storia del pattinaggio corsa nella nostra città, creando entusiasmi nei giovani, divulgando il pattinaggio in tutta la provincia ferrarese dove si costituirono altre società non solo di corsa, ma anche di pattinaggio artistico ed hockey. Nel 1991, con la collaborazione della Società Pattinatori Ottoruote, viene effettuata la prima edizione del TROFEO "GIORGIO BURANI", volta a ricordare la figura del noto pattinatore campione mondiale. La manifestazione porta a Ferrara, oltre ai migliori atleti italiani, anche nutrite rappresentative straniere. Nei primi anni settanta inizia a svolgersi a Ferrara anche il Trofeo Internazionale del Lavoro che si organizza il 1° Maggio ad opera di varie società tra le quali si evidenzia, per la maggior parte delle edizioni, l'Aics Pattinatori Ferrrara. Successivamente il Trofeo G.Burani viene inserito all'interno del Trofeo Internazionale del Lavoro e la manifestazione si svolge regolarmente il 1° Maggio di ogni anno con una partecipazione massiccia di atleti. Nel 1993 si ottiene il culmine impressionante di quasi 1500 presenze e tutt'oggi l'evento ha raggiunto la 40^ edizione! Dedicare il Pattinodromo comunale a Giorgio Burani è un atto gratificante per gli sportivi appassionati e meritorio verso un campione che ha portato onori alla città ed a questa disciplina in un momento storico della sua nascita.

(con la collaborazione di Vittorio Bruni - Presidente Soc.tà Pattinatori Estensi e della passata Società AICS Pattinatori Ferraresi)

---------------------------------------------------

Intitolazione dei Tre Campi a Giovanni Benfenati - CALCIO
Giovanni Benfenati è nato a Ferrara il 21 dicembre 1922 ed a Ferrara è morto il 25 novembre 2008. Arruolato in Marina all'inizio dell' ultimo conflitto mondiale, il 9 luglio 1940, appena diciassettenne, combatte la battaglia di Punta Stilo come cannoniere a bordo della corazzata "Giulio Cesare". Dopo l'armistizio combatte a Lero dove viene fatto prigioniero dai tedeschi l'11 novembre 1943, viene deportato ed internato nel lager nazista di Munster - dove rimarrà fino al 19 agosto 1945 - e viene destinato al lavoro coatto. Gli viene conferita la "Croce d'Onore al Merito di Guerra" e gli viene tributato l'encomio solenne dal Ministero della Difesa "Per aver partecipato alla difesa di Lero quale componente del presidio che (...) resisteva per ben 52 giorni all'insistente violento assedio aereo (...)". Nel 2011 ha ricevuto la medaglia d'onore, alla memoria, come ex internato militare italiano.
Nel dopoguerra diviene dipendente del Comune di Ferrara ed entra nel mondo della politica e dello sport dedicandosi con passione a queste attività. Negli anni '50 è fondatore della Polisportiva Libertas Audace e si dedica con impegno all'educazione sportiva ed umana in particolare dei giovani calciatori. Stringe con Paolo Mazza un rapporto di amicizia e collaborazione e diversi dei "suoi" ragazzi della Libertas passano tra le file della SPAL. Nel 1969 è cofondatore e primo presidente della P.G.S. Ferrarese Don Bosco, polisportiva nata in seno all'Oratorio della Parrocchia di San Benedetto, nella cui squadra di pallavolo due delle sue figlie militeranno per diversi anni.
Oltre ad essere per una sessantina di anni Presidente provinciale Libertas, ricopre per decenni, sempre all'interno dell'ente di propaganda sportiva, il ruolo di Consigliere Nazionale e, nei primi anni '90, quello di Vice Presidente Nazionale durante la Presidenza di Gianni Rivera.
All'inizio degli anni '80 è anche Consigliere Comunale a Ferrara.
Il Centro Sportivo di via Canapa, sorto negli anni '80, è letteralmente una sua creatura: ha spianato i campi in prima persona trascinando i pesantissimi rulli con la propria auto perché non disponeva di un trattore e ha contribuito alla costruzione degli spogliatoi come manovale su e giù per le impalcature con secchio e cazzuola. A 80 anni suonati faceva ancora la manutenzione dell'impianto di illuminazione salendo su altissime scale telescopiche e la gente della zona sicuramente ricorderà ancora quel signore canuto che falciava quasi quotidianamente l'erba dei campi da gioco rigorosamente vestito in giacca, cravatta e camicia bianca. Giovanni Benfenati ha dedicato praticamente tutta la sua vita, nel più puro volontariato, all'educazione ed alla formazione sportiva ma anche umana e civile di varie generazioni di giovani che spesso hanno trovato in lui un vero padre. Aveva un magnifico rapporto con la gente, chiunque l'abbia conosciuto ha potuto apprezzare le sue doti umane: la cordialità, la simpatia, la grande ospitalità e poi le sue famose "perle" di saggezza e i preziosi consigli per grandi e piccini. I suoi "ragazzi", molti dei quali ormai giovani da parecchio tempo, lo ricorderanno sempre con grande affetto.
(a cura della figlia Gloria Benfenati)

--------------------------------------

Intitolazione Palestra Barco a Gino Piffanelli - BASKET
Era sport da americani ma il Basket contagiò subito Gino Piffanelli. Bisogna tornare indietro nel tempo, fino al 1948. Curioso il fatto che, per lui che teneva in casa, orgoglioso, un poster di Enrico Berlinguer, tutto ebbe inizio grazie all'entusiasmo di un manipolo di ragazzi che gravitavano attorno alla chiesa di S. Maria in Vado.
Nasceva proprio lì la Pasqualino Lombardi, la prima squadra di Pallacanestro a Ferrara.
Erano i tempi in cui, come amava dire lui ricordando gli albori, in trasferta ci si andava in bicicletta. E proprio grazie alla forza propulsiva di Gino il basket in città bruciò le tappe: dalla Pasqualino Lombardi ai Villaggi per trovare infine la sua più importante consacrazione al Circolo Buontemponi, uno dei simboli storici per chiunque, anche solo da amatore, abbia giocato a basket a Ferrara. E Gino, tanto per cambiare, ne era l'anima.
Da allora intere generazioni di atleti hanno prima o poi incrociato la propria strada con
quella di Gino che, vero, a basket non ci ha mai giocato ma in compenso nel basket ha svolto quasi tutti i ruoli possibili: allenatore, dirigente, accompagnatore, segnapunti ed anche talent scout, convincendo miriadi di ragazzini a provare con la pallacanestro e tra questi anche Bob Cavallari, il giocatore di Ferrara che in assoluto ha fatto più strada ai massimi livelli. Per non dire del suo ruolo di custode, prima del vecchio Palapalestre poi di quello che oggi è il Palamit2B. Una palestra come casa. 24 ore su 24 immerso nella sua passione. Il massimo.
Importante ricordare 2 sue creature cestistiche: il pionieristico Trofeo delle regioni, per
anni ogni 1° Maggio alla Buontemponi con i giovani locali, divisi per rioni, a mescolarsi con i campioni anche della serie A. Gino portò al Barco Gary Schull, uno dei più forti americani mai sbarcati in Italia.
Poi, dal '62 fino ai giorni nostri, sempre alla Buontemponi, il mitico 3+2, torneo a squadre
miste con atleti ed atlete che venivano da ogni dove. Le cronache riportano di numerosi successi da allenatore proprio di Gino al 3+2 abile, si mormorava, ad accaparrarsi i giocatori migliori visto che le squadre del torneo le faceva lui.
A Gino però si perdonava tutto anche perché poi, questa, come tutte le manifestazioni che
organizzava, finivano con immense tavolate dove si mangiava e beveva che era una meraviglia.
Non è retorica, tutti hanno voluto bene a Gino. Anche gli arbitri!, quegli stessi con cui, lui stesso lo ammetteva, aveva rapporti diciamo così piuttosto conflittuali. Ed è per questo che tutti ricordiamo Gino, la sua inconfondibile voce, il suo straordinario cuore, con grande, grandissima nostalgia. 

(a cura del Giornalista Sportivo Dario Salvadego)

 

 

Immagini scaricabili:

burani Gino Piffanelli Benfenati Burani_intitolazione Oiffanelli_intitolazione benfenati_intitolazione benfenati ter