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MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA - Inaugurazione il 4 settembre alle 17. Esposizione visitabile fino al 20 settembre

In mostra cimeli, foto e divise della Legione Garibaldina durante la Prima guerra mondiale

01-09-2014 / Giorno per giorno

Si intitola ‘Camicie Rosse nella Grande Guerra' la mostra storico documentaria con cui giovedì 4 settembre, alle 17, il Museo civico del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara (corso Ercole I d'Este 19) aprirà le celebrazioni del centenario della Prima guerra mondiale.
L'esposizione, dedicata a ‘La Legione Garibaldina del 1914 nelle collezioni dell'Associazione nazionale Veterani e reduci garibaldini', testimonia la prima partecipazione italiana alla Grande Guerra e raccoglie cimeli relativi alla Legione Garibaldina, fotografie dei fratelli Garibaldi, documenti del periodo e divise conservati nelle collezioni del Museo della Repubblica Romano e in quello della Memoria Garibaldina di Roma.
All'inaugurazione della mostra (il 4 settembre alle 17), nell'aula didattica del Museo, assieme a Luigi Davide Mantovani dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, comitato di Ferrara, e ad Antonella Guarnieri del Museo civico del Risorgimento e della Resistenza, interverrà, tra gli altri, anche il prefetto di Ferrara Michele Tortora.
La mostra resterà aperta sino al 20 settembre prossimo e sarà visitabile gratuitamente dal martedì alla domenica, dalle 9,30 alle 13 e dalle 15 alle 18.

 

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
La Legione Garibaldina, che arrivò a contare 2500 volontari, venne fondata da Ricciotti Garibaldi - con i suoi sei figli - memore di essere intervenuto volontario, sotto la guida del padre Giuseppe Garibaldi alla guerra franco prussiana del 1870-'71, quando i garibaldini ottennero a Digione l'unica vittoria di parte francese.
Il gesto di questi italiani che combatterono in nome di Garibaldi - il cui ritratto aveva sostituito quello di Napoleone III nelle case dei francesi nel 1871 - ebbe una grande eco in Francia, ma anche in Italia.
Nei durissimi combattimenti, tra la fine del 1914 e l'inizio del 1915, decine di legionari rimasero uccisi: fra loro Costante e Bruno, figli di Ricciotti. All'entrata in guerra dell'Italia, la brigata si sciolse, trasferendosi sul suolo italiano.
Ad introduzione della mostra, viene proposta, a cura di Luigi Davide Mantovani, una breve rassegna del garibaldinismo ferrarese che ha la sua precoce origine nel 1848: da Nino Bonnet, amico di Garibaldi e suo salvatore nel 1849, sino ai partecipanti alla impresa dei Mille, quali il comacchiese Guglielmo Cenni, per arrivare ai giovani intellettuali ferraresi del Gazzettino Rosa che si arruolarono volontari nel 1915 nel nome di Garibaldi.
La mostra ha intrapreso ormai da quasi un anno il suo percorso che, iniziato in Sardegna, alla Maddalena - Caprera è continuato attraverso numerose tappe, tra cui quelle al Museo Garibaldino di Porta San Pancrazio di Roma, alla Società Umanitaria di Milano, al Museo del Risorgimento e della Resistenza di Genova, e ora a Ferrara, cui farà seguito l'approdo nella città di Nizza.

 

Per informazioni visita il sito: Ferrara arte e cultura

Immagini scaricabili:

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