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MUSEI DI ARTE ANTICA - Martedì 24 marzo alle 18, conferenza nel Salone d'Onore di Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo, Ferrara)

La Collezioni Orfanotrofi e Conservatori: storia, prospettive e scoperte

20-03-2015 / Giorno per giorno

Salone d'Onore di Palazzo Bonacossi - 24 marzo 2015 alle 18
La Collezioni Orfanotrofi e Conservatori: storia, prospettive e scoperte
Relatore Tito Manlio Cerioli, introduzione di Elisabetta Lopresti, conservatore dei Musei di Arte Antica

Con la conferenza dedicata alla Collezione Orfanotrofi e Conservatori, si chiude la prima parte del programma di incontri che i Musei di Arte Antica hanno organizzato per promuovere la conoscenza di alcuni nuclei di opere che compongono il cospicuo patrimonio di loro pertinenza.

Una significativa selezione di sculture e di dipinti inediti o poco conosciuti, esposta nella mostra "Aspettando Schifanoia... si espone a Bonacossi", inaugurata il 3 ottobre scorso, ha riportato l'attenzione del pubblico sulla ricchezza e sull'importanza delle testimonianze artistiche che compongono le collezioni di arte antica. L'evento espositivo è stato supportato dalle relazioni degli studiosi e dei restauratori che hanno fornito nuove ed articolate informazioni di carattere storico, scientifico e tecnico, agevolando la comprensione di questi capolavori.

Il 24 marzo Elisabetta Lopresti, curatrice del ciclo, si soffermerà brevemente sulla vicenda pubblica della Collezione. Infatti, dopo essere stata inglobata nel patrimonio dell' A.S.P. Centro Servizi alla Persona di Ferrara, alla metà degli anni Settanta viene affidata al Comune di Ferrara in forma di deposito permanente presso i Musei di Arte Antica.

Dopo questa introduzione, Tito Manlio Cerioli si soffermerà sulla storia della Collezione per poi contestualizzare le "scoperte" emerse dalla sua ricerca, riflettendo infine sulle prospettive di ulteriori opportunità conoscitive. In particolare, lo studioso ferrarese la storia dei Conservatori delle Zitelle a Ferrara, con alcuni cenni sulle vicissitudini della collezione dal 1796 al 1974, ma soprattutto porterà a conoscenza dei risultati ottenuti attraverso la nuova schedatura delle opere da lui redatta. A questo proposito si sottolinea l'attribuzione della Madonna di Reggio e Santi allo Scarsellino, e la datazione della Pala di San Lazzaro (San Giovanni Battista) di Nicolò Rosselli al 1569-70, grazie a nuovi dati archivistici. 

NELLA FOTO: La Madonna di Reggio col Bambino e i santi Margherita, Chiara e Francesco d'Assisi, Ippolito Scarsella, detto Scarsellino (Ferrara,1551 - 1620 ) - olio su tela, cm. 146 x 118, Inv. D.O.C. - n. 18

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