Comune di Ferrara

giovedì, 25 aprile 2024.

Dove sei: Homepage > Lista notizie > TTIP, la giornata di mobilitazione internazionale

TTIP, la giornata di mobilitazione internazionale

16-04-2015 / A parer mio

Comitato Acqua Pubblica Ferrara

UN TRATTATO FANTASMA S'AGGIRA PER L'EUROPA

I fantasmi del TTIP tornano a Ferrara, sabato 18 aprile 2015, in Corso Martiri, angolo via Cairoli, dalle 17.00 alle 19.00 per la giornata di mobilitazione internazionale contro il misconosciuto trattato USA-UE di libero commercio e investimenti. Oltre 600 eventi in Europa una trentina in Italia.

Al banchetto degli attivisti STOP-TTIP Ferrara, (cui aderiscono il Comitato Acqua Pubblica, Comunità Emmaus Ferrara, Altraqualità, Fiom- CGIL FerrarAlternativa Rete Lilliput, Gentedisinistra) sarà possibile mettere la propria firma sui moduli della ICE, Iniziativa dei Cittadini Europei per dire no al Transatlantic Trade Investment Partnership (TTIP).

L'obiettivo è quello di raccogliere 54.000 firme italiane entro aprile e 2 milioni in tutta Europa entro ottobre 2015. Al momento il totale delle firme raccolte in Europa ammonta a oltre 1.700.000!

Al banchetto proseguirà contemporaneamente la raccolta firme, già avviata domenica scorsa, sulla petizione popolare per dire no alla vendita di azioni Hera e alla definitiva privatizzazione della gestione della nostra acqua!

Una richiesta che il Comitato acqua pubblica di Ferrara condivide con il coordinamento regionale in tutti i territori serviti da Hera e in cui si sta discutendo la modifica dello Statuto dell'azienda affinchè la quota di azioni detenuta dai Comuni possa scendere al di sotto del 51%

Info: http://stop-ttip-italia.net/

https://www.facebook.com/StopTTIPferrara

---------------------

Sabato 18 aprile cittadini e movimenti della società civile scenderanno nelle piazze di oltre 300 città in tutto il mondo , per chiedere di fermare i trattati di libero scambio con uno slogan comune: "Le persone e il pianeta prima dei profitti". Il più importante per lo scacchiere geopolitico globale è il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), che gli Stati Uniti stanno discutendo in sostanziale segreto con l'Unione Europea. L'accordo prevede l'abbattimento di tutte le barriere non tariffarie al commercio, ossia normative e regolamenti a protezione di beni comuni e servizi pubblici, che le grandi compagnie multinazionali che spingono per la chiusura dell'accordo ambiscono a monetizzare. In cambio di un abbassamento degli standard qualitativi, nonostante le promesse dei promotori, gli studi più ottimistici prevedono nel caso improbabile in cui tutte le condizioni fossero soddisfatte un aumento del PIL europeo appena dello 0.5%, a partire dal 2027. Quelli meno ottimistici, una perdita di posti di lavoro in UE di minimo 600 mila unità.

Stime che non tengono conto dell'aleatorietà delle ipotesi, considerato che solo per l'Italia e per le sue politiche economiche degli ultimi anni, recenti studi della CGIL hanno mostrato scostamenti tra l'ipotizzato e il reale di più del 14%.

L'approvazione del TTIP costituirebbe l'architrave di un cambio di sistema economico che presenta forti rischi per la sostenibilità sociale e ambientale, già in pericolosa deriva. L'Italia potrebbe veder travolti i suoi settori fondamentali: agricolo, industriale, dei servizi pubblici. Più che un volano per le piccole imprese, il trattato transatlantico è la loro più grave minaccia di finire rapidamente fuori mercato. Per questo, le oltre 200 organizzazioni nazionali che hanno aderito alla Campagna Stop TTIP Italia parteciperanno alla giornata di azione globale con circa 30 iniziative in tutto il Paese. Vi saranno manifestazioni e flash mob nelle grandi città - da Roma a Milano, da Torino a Napoli, fino a Firenze - e in molti centri minori.

Sarà l'occasione per unire le voci ed esprimere un netto rifiuto nei confronti di un modello di architettura sociale che deve segnare il passo. Lo dimostra il grande movimento che si è addensato a livello comunitario, unito e deciso nel chiedere maggiore trasparenza alla Commissione Europea nel processo negoziale. E anche nel denunciare i rischi di un abbattimento dei regolamenti che si tradurrebbe in un degrado dei livelli di salute dell'ecosistema, assistenza sanitaria, accesso all'istruzione e al mondo del lavoro. In una parola, di democrazia. Oltre un milione e 700 mila cittadini europei hanno sottoscritto la petizione per chiedere alla Commissione l'immediato arresto delle trattative sul TTIP. Una raccolta di firme che prosegue intercettando il crescente consenso dell'opinione pubblica sul tema, con l'intento di tagliare il traguardo dei 2 milioni ad ottobre.

L'intenzione dei due blocchi, USA e UE, è convergere su una bozza di accordo entro quest'anno, ma la forza dell'opposizione sociale e la richiesta di maggiore trasparenza sta rallentando le decisioni. Una parte del Parlamento Europeo si è detta contraria a un'armonizzazione delle normative con quelle degli Stati Uniti, perché i rischi sono troppo alti e il processo irreversibile. Il TTIP può e deve essere fermato, come sta chiedendo da più di un anno la società civile globale.

Campagna Stop TTIP Italia