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CITTA' SOLIDALE E SICURA - Il report presentato in Municipio dagli assessori Sapigni e Modonesi

Il "Rapporto Sicurezza urbana 2014" per conoscere e monitorare i fenomeni che allarmano la città

22-07-2015 / Giorno per giorno

Si è svolta mercoledì 22 luglio nella residenza municipale la conferenza stampa di presentazione del "Rapporto sicurezza urbana anno 2014", strumento conoscitivo prodotto dall'Ufficio Sicurezza Urbana - Servizio Salute e Politiche Socio Sanitarie del Comune di Ferrara con il Centro di Mediazione Sociale, nell'ambito del progetto "Ferrara Città Solidale e Sicura".

All'incontro con la stampa erano presenti gli assessori comunali alla Sanità/Servizi alla persona Chiara Sapigni e ai Lavori pubblici/Sicurezza Urbana Aldo Modonesi, il prefetto Michele Tortora, il questore Antonio Sbordone, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Carlo Pieroni, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Sergio Lancerin e la comandante della Polizia municipale di Ferrara Laura Trentini.

"Nella nostra città sul tema sicurezza sono attive le migliori collaborazioni fra Istituzioni e forze dell'Ordine del territorio, - ha ricordato in apertura l'assessora Sapigni -  ciascuna impegnata in un approccio determinato dalle proprie specificità. Il report del 2014, risultato di forte impegno del Centro di Mediazione, è il tassello ulteriore di un percorso di conoscenze e approfondimento delle problematiche di sicurezza della nostra realtà urbana, che va ad aggiungersi alle informazioni già elaborate negli scorsi anni".

"I numeri che emergono del 'Rapporto sicurezza 2014'  - ha concluso l'assessore Modonesi - sono importanti perchè testimoniano, tra l'altro, come ci sia un presidio costante e continuo del territorio e da due anni il livello di delittuosità del nostro Comune faccia riscontrare dati in calo. Il lavoro di sinergia fra istituzioni e forze dell'Ordine, anche se ci sono ovviamente realtà sulle quali occorre puntare la massima attenzione, sta insomma cominciando a dare i suoi frutti."


(Comunicato a cura del Centro di Mediazione)

Presentazione "Rapporto Sicurezza 2014"


Il Rapporto Annuale sulla Sicurezza Urbana è uno strumento conoscitivo prodotto l'Ufficio Sicurezza Urbana - Servizio Salute e Politiche Socio Sanitarie con il Centro di Mediazione Sociale, nell'ambito del progetto "Ferrara Città Solidale e Sicura" .
Il lavoro si basa sulla raccolta e condivisione di una serie di informazioni diversificate - provenienti da più fonti - reperite attraverso l'ascolto e l'osservazione diretta degli operatori e tramite un lavoro di raccordo informativo con i soggetti e le Istituzioni locali competenti (Polizia Municipale, Prefettura, URP, Unità di Strada, Terzo Settore).
L'obiettivo del Rapporto è duplice: da un lato la conoscenza e il monitoraggio delle questioni tramite l'elaborazione di informazioni quali-quantitative nella disponibilità dei diversi soggetti competenti, al fine di orientare e/o innescare le azioni dei servizi; dall'altro lato, si intende produrre un'evidenza rispetto alle attività sviluppate e rese possibili grazie alla collaborazione tra Istituzioni, servizi, associazionismo, Terzo Settore, cittadini, grazie a cui si rende possibile un presidio diffuso del territorio, non scontato ma fondamentale per la tenuta del tessuto sociale e delle condizioni di vivibilità.
In particolare la presente ricerca riguarda l'arco temporale gennaio-dicembre 2014 e si articola su due aree:

1) una fotografia generale delle problematiche di sicurezza urbana a livello cittadino. In particolare:
- l'analisi e la valutazione statistica dei fatti criminosi, realizzata attraverso l'esame dei dati sulla delittuosità desunti dalle rilevazioni eseguite della Prefettura di Ferrara.
Eseguita prendendone a riferimento l'andamento tendenziale e la distribuzione sul territorio, ha lo scopo di definire una dimensione attendibile ed adeguata alla realtà delle manifestazioni devianti, riportando a proporzioni autentiche i fenomeni, al di fuori di valutazioni dettate dall'emotività.
Al riguardo va considerato che la domanda di sicurezza, così come emerso da approfondimenti di cui si è già fatto cenno, presenta un valore fortemente relativo ed è solo in parte proporzionale all'andamento dei reati. Si osserva infatti che spesso, pur in presenza di una documentata flessione degli episodi criminosi, essa si mantiene alta, poiché influenzata da altri fattori.
Tra questi gioca un ruolo non trascurabile l'aumento dell'età media della popolazione che diviene progressivamente più debole e più esposta;
- il monitoraggio quantitativo delle segnalazioni giunte all'attenzione degli uffici di competenza e presso i punti di ascolto e di prossimità dei servizi presenti sul territorio (Corpo di Polizia Municipale, Uffici Relazioni con il Pubblico del Comune, Unità di strada) da parte dei cittadini su questioni inerenti problematiche varie che attengono al tema della sicurezza urbana sul piano del degrado, della conflittualità e della vivibilità in genere;
- lo studio dei fenomeni di allarme sociale in rapporto all'evoluzione delle problematiche che generano dinamiche di auto-organizzazione dei cittadini;
- le indagini quali-quantitative fornite da interventi di approfondimento specifico "sul campo" degli operatori mobili di prossimità del Centro di Mediazione rispetto a problemi specifici, come - in questo caso - l'accattonaggio, motivo di preoccupazione della cittadinanza nell'ultimo anno.

2) il monitoraggio delle attività di prevenzione, frutto di un'estesa rete di iniziative, di programmi e di progetti finalizzati a incidere nel tessuto sociale e a produrre effetti mediati sul piano della sicurezza in termini di animazione dei luoghi, stimolo a reti relazionali e integrazione sociale delle fasce della popolazione a rischio devianza. Di tale composito sistema di azione sono parte integrante, come si vedrà, soggetti terzi, pubblici o privati, di volta in volta interessati e chiamati a fornire un proprio contributo.
Per quanto concerne le attività di stimolo alla vivibilità dei luoghi pubblici, si tratta di iniziative finalizzate alla loro rivitalizzazione e riappropriazione da parte dei residenti. In altre parole, partendo dal presupposto che il radicamento di manifestazioni illegali è spesso strettamente correlato - come causa o come effetto - alla espropriazione dei residenti dall'uso di talune aree urbane, sono state promosse una serie di azioni specifiche con lo scopo di animare il territorio inducendo il cittadino a rioccuparlo. Imprescindibile in tal senso risulta l'apporto dei diversi servizi dell'Amministrazione Comunale, dell'associazionismo, del Terzo Settore, dei circoli culturali e di altre espressioni della società civile. Sagre, feste, spettacoli musicali, rassegne di teatro minore, attività ricreative nelle zone più critiche - integrate talvolta con l'insediamento di nuovi servizi per il cittadino, di esercizi privati, di interventi urbanistici, estetico-funzionali o strutturali - concorrono efficacemente all'allontanamento delle "presenze disturbanti" e consolidano l'identità dello spazio cittadino come luogo fruibile di aggregazione e di appartenenza dei residenti.

In tale senso, il Rapporto Sicurezza Urbana si configura come uno strumento atto a "fotografare" l'esistente e a stimolare Istituzioni, società civile e cittadini.

 

Centro di Mediazione Viale Cavour 177 - 179 tel.0532/770504 centro.mediazione@coune.fe.it

 

 

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