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BIBLIOTECA ARIOSTEA - Incontro con l'autore giovedì 4 febbraio alle 17

‘Lo stato di ebbrezza': viaggio nella storia d'Italia più recente con l'ultimo romanzo di Valerio Varesi

02-02-2016 / Giorno per giorno

Si intitola ‘Lo stato di ebbrezza' (edizioni Frassinelli) l'ultimo romanzo di Valerio Varesi, che giovedì 4 febbraio, alle 17, nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea, verrà presentato da Alessandra Calanchi dell'Università di Urbino e da Marco Bertozzi dell'Università di Ferrara. L'incontro con l'autore è curato in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Ateneo ferrarese.

 

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Chi legge gli articoli di Varesi sul quotidiano La Repubblica, redazione di Bologna, ricorda che il giornalista è anche un eclettico autore di romanzi. Di origini torinesi, ma naturalizzato parmense, abituato alle nebbie della pianura padana, ha immerso una delle sue più felici creazioni, il commissario Soneri, tra le magiche atmosfere che hanno ispirato le tre serie televisive ‘Nebbie e delitti' con Luca Barbareschi e Natasha Stefanenko, girate nella nostra città e dintorni.
I romanzi con Soneri come protagonista sono stati tradotti in tutto il mondo e nel 2011 lo scrittore è stato finalista al CWA International Dagger, il premio internazionale per la narrativa gialla.
In parallelo alle avventure del commissario tra i più arrabbiati, perché crede fortemente nella giustizia, Varesi ha iniziato la propria personale ricerca nella Storia, con due romanzi appassionanti: ‘La sentenza' e ‘Il rivoluzionario' sino allo ‘Stato di ebbrezza', che rappresenta la puntata conclusiva della trilogia. L'azione dei tre romanzi si svolge temporalmente nei primi trentacinque anni del nostro dopoguerra segnati soprattutto dalla fine delle ideologie e dall'inizio della ‘dittatura finanziaria'. Con questo ultimo racconto l'autore traccia un impietoso sguardo alla nostra storia più recente, dalla strage di Bologna sino alla questione morale nel nostro paese. Il protagonista, Domenico Nanni, è un uomo che sta facendo i conti con se stesso, si guarda dentro e vede l'immagine di chi non si è fatto scrupoli ad arraffare il più possibile, senza credere ad altro se non a successo, potere e denaro. Ne scaturisce una lunga e appassionata invettiva che ci costringe a riflettere su come eravamo e su come siamo diventati. Un inquietante 'viaggio al termine della notte', tra nebbie e paludi politiche dell'Italia negli ultimi trent'anni.
"C'era chi aveva capito al volo che cosa servisse per governare gli italiani. Un buon piazzista se li sarebbe tirati dietro tutti".