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Sui servizi educativi per l'Infanzia della nostra città

03-03-2016 / Punti di vista

di Annalisa Felletti *

Nota dell'assessora Annalisa Felletti sui servizi educativi per l'infanzia
In riferimento agli articoli pubblicati sugli organi di informazione locale in questi giorni, riguardanti il panorama dei servizi educativi per l'infanzia cittadini, l'Amministrazione porterà un quadro completo nella conferenza-stampa in programma martedì 8 marzo in residenza municipale, in cui verranno forniti in dettaglio i dati delle iscrizioni per l'anno scolastico 2016-17 e dei controlli effettuati a tappeto su tutte le richieste presentate (oltre 1.000).
Tuttavia mi preme a questo punto formulare alcune riflessioni, al fine di ristabilire oggettività al quadro esistente, perché troppe sono state le imprecisioni e la confusione che ho visto diffondersi e rincorrersi in questi giorni, sia sui social network sia sui mezzi di informazione locale.
Il calo delle nuove iscrizioni registrato nella nostra città è in linea, purtroppo, con quanto già verificatosi in questi ultimi 2-3 anni in tutte le realtà italiane, e in particolare è in assonanza con la nostra realtà regionale.
Le ragioni di fondo di questo preoccupante fenomeno sono diverse, seppur variamente articolate:
- la denatalità che si riverbera sensibilmente su questo tipo di servizi;
- le difficoltà economiche delle famiglie (dovute alla perdurante crisi economica);
- la richiesta di servizi con offerta maggiormente "flessibile".
Per affrontare questo fenomeno, abbiamo già iniziato a mettere in campo diverse azioni, che mirano alla rivisitazione organizzativa dei Servizi educativi, come ad esempio: l'apertura prolungata giornaliera, la possibilità di servizio estivo con personale di ruolo e orari più flessibili in entrata e uscita.
Il processo di rivisitazione si è reso necessario per cercare di rispondere ai nuovi bisogni delle famiglie (orari di lavoro sempre più flessibili, tipologie lavorative variabili, perdita del posto di lavoro, ecc.), pur sempre nel rispetto dei bisogni dei bambini, che necessitano di un numero di educatori congruo, con una compresenza necessaria per favorire un'attenzione alla soggettività di ogni bambino oltre ai processi di socializzazione che iniziano fin dai primi anni di vita.

Rispetto alla questione del costo dei servizi educativi comunali: ricordo servizi a domanda individuale, e ricordo soprattutto ancora una volta che Ferrara è risultata, da una recentissima indagine condotta dall'Osservatorio nazionale prezzi, essere il Comune in cui il rapporto rette/costi dei servizi è il più basso della Regione Emilia-Romagna ed essere una tra le città in cui il rapporto è addirittura al di sotto della media nazionale.
Ricordo infine che le rette sono commisurate alla effettiva capacità economica delle famiglie, valutata con l'ISEE.
L'obiettivo è avere servizi frequentati in modo trasversale da bambini appartenenti a tutti gli ambiti sociali ed economici della città: le scuole comunali (ma anche quelle statali) non possono e non devono essere solo il luogo in cui si concentrano gli utenti meno abbienti, respingo con forza l'idea di mettere in pratica proposte che si traducano in una "scuola di classe".
Se fosse così, verrebbe meno il valore fondante della scuola pubblica, cioè di essere luogo di formazione di tutti i cittadini di domani, attraverso la effettiva integrazione e inclusione di tutti, indipendentemente dalla provenienza.
Rispetto al rapporto Comune-Scuole Private, si concorda sulla necessità di migliorare il sistema di collaborazione e coordinamento, che è comunque già funzionante a più livelli tra tutti i soggetti Pubblici e Privati che gestiscono servizi per l'infanzia della Città (Coordinamento Pedagogico Provinciale, Commissioni Qualità che coinvolgono gli enti gestori dei servizi a gestione indiretta e in convenzione), pur nel rispetto delle peculiarità di ognuno e delle regole che governano il sistema.
Inoltre non va sminuito - come invece traspare dalle parole di Biagio Missanelli - che, pur in questa situazione di difficoltà economica anche per il Bilancio Comunale, l'Amministrazione ha comunque messo in campo una risposta attenta, rispetto al contributo comunale alle scuole d'infanzia private di Ferrara, che consentirà a tutto il sistema educativo cittadino di presidiare l'attuale fabbisogno.
Questa Amministrazione è un'alleata delle famiglie di questa Città: nonostante la congiuntura economica non favorevole che stiamo vivendo, è nostra volontà non retrocedere, neppure di un millimetro sulla qualità della nostra offerta educativa - qualità che in molti ci riconoscono - e che forse alcuni pure ci invidiano.

Annalisa Felletti, * assessora comunale alla Pubblica Istruzione, Formazione, Pari Opportunità