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ASSESSORATO POLITICHE PER LA PACE/PUBBLICA ISTRUZIONE - Dal 14 a 16 aprile a cura di Cies Ferrara e associazione Cittadini del Mondo

‘Non solo acqua, non solo aria. La letteratura come bene comune', il 15° Convegno Franco Argento affronta i temi dell'integrazione

05-04-2016 / Giorno per giorno

Si è svolta in mattinata (martedì 5 aprile) nella residenza municipale la conferenza stampa di presentazione della 15.a edizione del convegno nazionale 'Franco Argento Culture e letteratura dei mondi' dal titolo ‘Non solo acqua, non solo aria. La letteratura come bene comune'. L'appuntamento, da sempre rivolto ai temi dell'integrazione da diffondere anche grazie all'impegno nella scuola, è organizzato da Cies Ferrara e Associazione Cittadini del Mondo con la collaborazione tra gli altri del Comune e della Provincia di Ferrara e della Regione Emilia Romagna. I lavori si apriranno giovedì 14 aprile al Teatro Smeraldo di Portomaggiore e proseguiranno poi venerdì 15 e sabato 16 aprile a Ferrrara al centro di promozione Il Quadrifoglio. Invitati a dare il loro contributo alle tre sessioni autori, giornalisti, docenti, fra cui Melita Richter, Tahar Lamri, Alessandro Ghebreigziabiher, Nader Gazvinizadeh, Silvestra Sbarbaro, Sandro Abruzzese, Ibrahim Kane Annour.

Alla presentazione in Municipio erano presenti l'assessora alle Politiche per la Pace/Pubblica Istruzione del Comune di Ferrara Annalisa Felletti, assieme ad Alberto Melandri, Maria Calabrese e Paolo Trabucco del Cies Ferrara, a Carola Peverati dell'associazione Cittadini del Mondo e alla docente di Portomaggiore Grazia Satta.

"Quindici edizioni sono davvero un traguardo importante e prestigioso per questo convegno, pienamente condiviso dall'Amministrazione comunale, da sempre impegnata sul tema dell'integrazione che declina in molti ambiti d'intervento. - ha affermato l'assessora Felletti - Una buona integrazione nasce infatti da reciprocità e conoscenza ed è la strada per superare idee preconfezionate. Ferrara è una città che accoglie e valorizza il fenomeno migratorio, convinta che questo comportamento rappresenti un dovere preciso dal quale deriva un arricchimento culturale per tutti e non certo qualcosa di negativo da contingentare". 

 

LE SCHEDE - a cura degli organizzatori

Convegno Nazionale Franco Argento Culture e letteratura dei mondi - NON SOLO ACQUA, NON SOLO ARIA La letteratura come bene comune

Che cosa sono i "beni comuni"? E la letteratura, che certo, rappresenta un riconosciuto patrimonio collettivo di memoria, idee, conoscenze e rappresentazioni della vita e del mondo, può essere considerata a tutti gli effetti un "bene comune", come l'acqua o l'aria?

Queste sono le riflessioni intorno a cui si svolgerà la quindicesima edizione del Convegno Nazionale Franco Argento Culture e letteratura dei mondi, promosso da Cies di Ferrara e Associazione Cittadini del Mondo, con la collaborazione del Comune e della Provincia di Ferrara e della Regione Emilia Romagna, del Comune di Portomaggiore, dell'IIS Argenta e Portomaggiore, dell'Associazione PortoAmico e del Centro di promozione Sociale "Il Quadrifoglio", e che si svolgerà il 14, 15, 16 aprile prossimi ( Giovedì 14 aprile a Portomaggiore, Teatro Smeraldo, Piazza Giovanni XXIII , ore 9 - 12,30; venerdì 15 e sabato 16 aprile a Ferrara, presso il Centro di promozione Sociale "Il Quadrifoglio", Via Savonuzzi, Pontelagoscuro, ore 9 - 12,30.

Esistono diverse definizioni di "bene comune", tra queste:
"l'insieme dei principi, delle istituzioni, delle risorse, dei mezzi e delle pratiche che permettono ad un gruppo di individui di costituire una comunità umana capace di assicurare il diritto ad una vita degna per tutti" (Unimondo. Org); o ancora " i doni della natura e della società che ereditiamo e creiamo collettivamente" (Peter Barnes).
Esiste una letteratura che, da sempre spinge ad una riflessione critica intorno al progetto ossessivo di crescita-sviluppo che produce avvelenamento della biosfera e costruisce ingiustizie e disuguaglianze; in altri casi essa affronta, più o meno direttamente, i temi dei diritti umani, dell'ambientalismo, del consumo critico, dell'economia civile, dello sviluppo dal basso, del dialogo e solidarietà fra i popoli, dell'incontro con la diversità, dello sviluppo sostenibile. Ci sono poi esperienze che tentano una pratica sociale della letteratura intesa come laboratorio culturale collettivo. Per certi aspetti anche la cosiddetta letteratura della migrazione in Italia ha costituito, sia pure per un breve periodo, l'espressione di una nuova comunità narrativa " di condivisione non solo di uno stesso spazio geografico, ma anche di esperienze, storie, di un futuro comune" (cfr. Nora Moll, L'infinito sotto casa, Patron, Bologna, 2015). Possiamo poi ritrovare sperimentazioni di pratiche editoriali alternative, come l'Open Access, licenze Creative Commons e che attuano una politica di calmario dei prezzi.
Ci vorremmo chiedere se è lecito ipotizzare per la letteratura l'accostamento a un patrimonio collettivo di beni, palpabili e non astratti, che hanno come fine non il profitto, ma la reciprocità, e che richiedono pertanto, di essere tutelati dalla censura, dalla noncuranza, e sottratti alla logica del mercato.
Nelle tre sessioni del convegno, ne parleremo con  Melita Richter, Tahar Lamri, Alessandro Ghebreigziabiher, Nader Gazvinizadeh, Silvestra Sbarbaro, Sandro Abruzzese, Ibrahim Kane Annour

Il convegno si avvale del patrocinio del patrocinio del Miur- Ufficio Scolastico Regionale

Partecipano alle iniziative legate al Convegno alunni e insegnanti delle Scuole Superiori di Ferrara, Argenta e Portomaggiore: Istituto "L. Einaudi" - Liceo "L. Ariosto" - Liceo "G.Carducci" - Liceo "A.Roiti" - Istituto "O.Vergani" - ITI "N.Copernico-A.Carpeggiani" - IPSIA"Ercole I d'Este" - Istituto "D.Dossi" IIS Argenta e Portomaggiore.
Informazioni: info.vocidalsilenzio@tiscali.it

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«Dovremmo considerare la libertà di pensiero come un fatto
naturale, inconfutabile, come l'aria che respiriamo. Ma così non
è finché uno Stato minaccia scrittori, editori, librai. Voglio però
che sia chiaro a tutti che limitare la libertà di pensiero e di
espressione non è solo un atto di censura: è un'aggressione alla
natura umana»
(Salman Rushdie, discorso di apertura della Fiera del
libro di Francoforte del 2015)
La fase di preparazione e ideazione dell' edizione 2016 del convegno è stata preceduta da un
ciclo di presentazioni di libri che si è protratto tra ottobre e novembre del 2015.
Il percorso bibliografico che abbiamo proposto comprendeva testi che spaziavano
dall'ecologia politica alla narrativa, passando per la poesia e la ricostruzione storiografica.
Nonostante l'apparente eterogeneità dei testi, le riflessioni indotte dal colloquio tra il pubblico
e con gli autori ne hanno fatto emergere gli elementi di sintonia.
Ci hanno colpito le critiche al progetto ossessivo di crescita-sviluppo che ha raggiunto i suoi limiti
nella spoliazione e nell'avvelenamento della biosfera e nella costruzione di ingiustizie e
disuguaglianze, contenute in "Vie di fuga" di Paolo Cacciari, il quale racconta di pratiche
tracciate da gruppi e movimenti di donne e uomini che in ogni parte del mondo sperimentano forme di vita sociale alternative.
Ci hanno emozionato i versi di Bartolomeo Bellanova ("A perdicuore. Versi scomposti e liberati"),
di forte impronta civile, che appaiono sempre legati alla denuncia delle cause dell'oltraggio
sistematico alla bellezza della natura e dell'ingiustizia sociale, e i trentaquattro ritratti di donne
presentati da Milton Fernandez in "Donne (Pazze sognatrici, rivoluzionarie...)", che racconta come
queste esperienze coraggiose, siano state capaci di sovvertire i ruoli riservati alle donne, di
cambiare le regole, e con esse il mondo.
Al termine di questo percorso, siamo usciti rinforzati nell'ipotesi di dedicare il convegno alla
riflessione su quanto la letteratura possa rappresentare un patrimonio collettivo di memoria,
ma anche analisi, e precostruzioni di mondi possibili.
Esistono settori della letteratura che affrontano i temi della nonviolenza, dei diritti umani,
dell'ambientalismo, del consumo critico, dell'economia civile, dello sviluppo dal basso, del dialogo
e solidarietà fra i popoli, dell'incontro con la diversità, dello sviluppo sostenibile e aprono a
prospettive di trasformazione e di cambiamento; ci sono poi esperienze che tentano una
pratica sociale della letteratura intesa come laboratorio culturale collettivo. Per certi aspetti
anche la cosiddetta letteratura della migrazione in Italia ha costituito, sia pure per un breve
periodo, l'espressione di una nuova "comunità narrativa": "una comunità di condivisione non
solo di uno stesso spazio geografico, ma anche di esperienze, storie, di un futuro comune" (cfr.
Nora Moll, L'infinito sotto casa, Patron, Bologna, 2015, pp. 77-78).
Infine possiamo ritrovare progetti editoriali che sperimentano pratiche editoriali alternative,
come l'Open Access, licenze Creative Commons e attuano una politica di calmario dei prezzi.
Se i beni comuni sono "l'insieme dei principi, delle istituzioni, delle risorse, dei mezzi e delle
pratiche che permettono ad un gruppo di individui di costituire una comunità umana capace di
assicurare il diritto ad una vita degna per tutti" (Unimondo. Org); o ancora " i doni della natura
e della società che ereditiamo e creiamo collettivamente" (Peter Barnes), ci vorremmo chiedere,
se è lecito ipotizzare per la letteratura l'accostamento a un patrimonio collettivo di beni,
palpabili e non astratti, che hanno come fine non il profitto, ma la reciprocità, e che
richiedono pertanto, di essere tutelati dalla censura, dalla noncuranza, e sottratti al cinismo
del marketing, alla violenza del mercato.
Nelle tre sessioni del convegno, ne parleremo con Melita Richter, Tahar Lamri, Alessandro Ghebreigziabiher, Nader Gazvinizadeh, Silvestra Sbarbaro, Sandro Abruzzese, Ibrahim Kane Annour

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