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Sulla vicenda del Palazzo degli Specchi, interessi personali e beni comuni

18-04-2016 / Punti di vista

di Tommaso Cristofori *

Apprezzo le parole di condanna con le quali Anselmi si dissocia dai comportamenti di alcuni personaggi della Lega, perché ormai è a tutti molto chiaro che queste azioni hanno come unico scopo, non tanto quello di sanare una delle vergogne di questa città, ma di sabotare un progetto di recupero di iniziativa privata e di grande interesse pubblico. Si vuole impedire e spaventare chi ha deciso di investire circa 40 milioni per risanare e dare dignità ad un quartiere solo per poter continuare a gridare allo scandalo, come in un gioco senza più regole ne rispetto, sia per le istituzioni che per le persone. Anche davanti alle argomentazioni di merito dell'ASL o delle Forze dell'Ordine ci si tappa le orecchie e si voltano le spalle, come è successo nell'aula del Consiglio.
Con grande amarezza purtroppo, devo riconoscere che anche questa ahimè è Ferrara; ferraresi disposti a fare del male alla propria città a qualunque costo e con qualunque metodo, fortunatamente pochi, molto pochi, che ognuno di noi ha il dovere di smascherare nel loro inganno.
Cosa ci può essere di utile per la città nel dissuadere CDP a dare il proprio fondamentale contributo, motivandolo con l'eccessivo livello di pattume che si trova all'interno del palazzo o paventando problemi di tipo strutturale che ne impedirebbero il parziale recupero e trasformazione? tesi tutte da dimostrare scientificamente e non con le solite chiacchiere da bar, come va molto di moda oggi nella politica. Se poi si dovesse ogni volta, di fronte problematiche statiche, agire con il criterio della demolizione, seguendo questo metodo la nostra città non sarebbe diventata così bella e ricca di luoghi che negli anni si sono trasformati, rigenerati ed hanno assunto nuove e moderne funzioni.
Devo infine smentire chi afferma di essersi da sempre opposto a questo progetto, infatti durante il suo lungo e complesso iter, non c'è mai stato un voto contrario da parte di nessuna forza politica di minoranza compresa la Lega, gli atti lo dimostrano. Mai, nel suo percorso autorizzativo istituzionale e democratico, si è sentita una critica nel merito del progetto, solo sdegno per la situazione che si era creata.
Perchè si continua nell'osteggiare a prescindere l'unica soluzione che si è riusciti a costruire, senza prima avere una realistica altra vera alternativa? La risposta forse è troppo triste a non la si vuole riconoscere.


* consigliere comunale Gruppo PD