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ASSESSORATO AI SERVIZI ALLA PERSONA - Ricevuta in mattinata in Municipio dall'ass. Sapigni

Una delegazione di Tartu (Estonia) in visita al sistema ferrarese di accoglienza richiedenti protezione internazionale

17-01-2017 / Giorno per giorno

[Nelle foto, scaricabili in fondo alla pagina, alcuni momenti della giornata di incontri con la delegazione di Tartu (Estonia)]

 

Nella giornata di oggi (martedì 17 gennaio 2017) Ferrara ha accolto una delegazione di responsabili e operatrici di servizi sociali della municipalità di Tartu (Estonia), legata alla nostra città con un 'Patto di amicizia'. L'incontro ha avuto l'obiettivo di approfondire la conoscenza del sistema ferrarese dell'accoglienza ed integrazione dei richiedenti protezione internazionale.
Un appuntamento operativo che nel rinsaldare le buone relazioni tra le due Città europee, vuole indagare uno dei fenomeni maggiormente rilevanti nell'agenda dell'Unione Europea, partendo dal dato di fatto e quotidiano del sistema di accoglienza ferrarese.
Un appuntamento che assume ancora maggiore rilevanza dato che, nel secondo semestre 2017, L'Estonia assumerà la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione Europea.

 

Nel saluto di benvenuto in sala degli Arazzi della residenza municipale, l'assessora comunale ai Servizi alla Persona Chiara Sapigni ha ricordato quanto i fenomeni globali (migrazioni per realizzare le aspirazioni, per fuggire a conflitti sanguinosi o da sconvolgimenti climatici; invecchiamento della popolazione, crisi economica) cambino velocemente e freneticamente il volto delle città ed occorra promuovere strategie di prossimità e collegamento tra persone e spazi urbani, per continuare ad essere comunità unite e sicure.

Nel corso della mattinata, il programma dei lavori ha previsto una visita, ad alcune delle strutture dedicate alla prima e straordinaria accoglienza. Si tratta dell'accoglienza che viene disposta dalla Prefettura, nell'immediatezza dell'ingresso in Italia. La Prefettura e ASP "centro servizi alla persona" di Ferrara hanno, recentemente sottoscritto (fine dicembre 2016), apposita convenzione per la gestione dell'accoglienza straordinaria dei richiedenti protezione internazionale temporaneamente presenti sul territorio ferrarese.
E' stata occasione per monitorare il modello di accoglienza diffusa che in questi anni ha fatto di Ferrara un esempio di studio in Italia e in Europa.
Il modello ferrarese per la prima e straordinaria accoglienza prevede una prima fase di accesso ad un micro-HUB provinciale (circa 65 posti letto) e strutture a carattere del tutto temporaneo, dove viene garantita un'accoglienza per periodi non superiori ai 60 giorni.
Successivamente si procede al ri-collocamento dei beneficiari nelle diverse strutture di accoglienza a carattere comunitario e nelle civili abitazioni che sono state messe a disposizione.
Nel primo periodo di accoglienza nel micro-hub vengono svolti gli accertamenti di screening di salute, raccolte le memorie personali per la presentazione della domanda di protezione internazionale e sottoscritti il patto ed il regolamento dell'accoglienza.
Attualmente, nelle n. 64 strutture ed abitazioni di accoglienza straordinaria individuate (CAS), che distribuite nei territori di Argenta, Berra, Bondeno, Cento, Codigoro, Comacchio, Copparo, Ferrara, Fiscaglia, Ostellato, PoggioRenatico, Ro, Sant'Agostino, Tresigallo, Vigarano Mainarda, e gestite dalle n. 14 organizzazioni de Terzo settore e del privato sociale ferrarese, sono accolti n. 821 richiedenti protezione internazionale. Un'accoglienza capillare resa possibile anche attraverso il coinvolgimento e la disponibilità di 14 dei 23 Comuni della provincia di Ferrara.

La delegazione Estone ha visitato il CSII centro servizi integrati per l'immigrazione. Il progetto di rilevanza sovra-distrettuale ad elevata coesione sociale, che vede il coinvolgimento dei 23 Comuni ferrarese, e, che in accordo con Questura, Prefettura, Azienda USL, Centri per l'Impiego di Ferrara, orienta i cittadini stranieri ed italiani ai servizi per territorio per migliorare l'integrazione sociale dei cittadini stranieri ed il regolare permanere sul territorio italiano.

Ulteriore tappa, è stata la visita all'ambulatorio medico, approntato da Azienda USL e Caritas, dove un'equipe medico-infermieristica, esegue i primi accertamenti sanitari di ciascun richiedente protezione internazionale prima dell'inserimento nelle strutture di accoglienza così da garantire la salute del singolo e delle collettività.

Dopo la visita ai centri di prima e straordinaria accoglienza, nel corso della giornata, la delegazione ha visitato alcune delle strutture di accoglienza del Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), di cui il Comune di Ferrara è titolare.
Il Comune di Ferrara è titolare di tre progettazioni:
- Ordinari, in cui sono accolti n. 80 maschi adulti ed un nucleo familiare di n. 4 (una donna e i suoi tre figli maschi) persone provenienti dalla Siria;
- Disagio Mentale, in cui sono accolti n. 8 maschi adulti, che richiedono
- e n. 18 giovani ragazzi, MSNA minori stranieri non accompagnati e n. 6 neo-maggiorenni coinvolti in un percorsi di autonomia.
Nell'ambito dei tre progetti SPRAR attivi, il Comune di Ferrara, con il coinvolgimento dei Comune di Argenta, Cento, Comacchio, Jolanda di Savoia, Fiscaglia, MasiTorello, Tresigallo, propone un modello di accoglienza diffusa ed integrata che vuole non solo evitare il formarsi di ghetti, ma attivare percorsi di conoscenza e reciprocità, nella consapevolezza che solo con piccoli e ridotti inserimenti sia possibile coinvolgere le comunità di quartiere in percorso di integrazione e partecipazione.
In queste progettazioni, fondate sulla logica della micro-accoglienza, il Comune, quello titolare e quello in cui incide la struttura, svolgono un ruolo di regia, anche individuando un soggetto gestore affidabile e riconosciuto dalle altre realtà associative e dalle Istituzioni, così da instaurare sinergie territoriali.

Nell'accogliere chi richiede protezione internazionale e umanitaria, l'obiettivo principale è quello di promuovere la (ri-)conquista dell'autonomia individuale intesa come effettiva emancipazione dal bisogno di ricevere assistenza.
Nella consapevolezza che elaborare politiche di integrazione efficaci richiede reciprocità tra le persone e significa investire sul lungo periodo. Si tratta di politiche efficaci se sono concepite per instaurare sistemi coerenti, che facilitano la partecipazione e l'emancipazione / autonomia di tutti e soddisfano i requisiti necessari per soggiornare nell'Unione Europea (regolarità; istruzione e padronanza della lingua, accesso ai servizi di base, lavoro, casa, ...).

Nel corso della visita, è stata evidenziata l'importanza del fattore del personale che operare nell'accoglienza: educatori ed insegnanti, assistenti sociali, consulenti legali, mediatori linguistico-culturali psicologi e profili più amministrativi.
Si tratta di equipe multidisciplinari composte da professionisti con competenze e capacità specifiche, con percorsi formativi, anche universitari, capaci di attivare percorsi di presa in carico, ma anche favorire la progressiva responsabilizzazione ed autonomia di vita delle persone beneficiarie delle misure di accoglienza (cura della persona; gestione dell'alloggio; preparazione dei pasti; ma anche per l'accesso ai servizi sociali e sanitari; a quelli scolastici, per l'apprendimento della lingua italiana; della formazione professionale e al lavoro, nonché della mobilità e dei trasferimento con i mezzi pubblici, ...).

La partecipazione alla vita civile (accesso ai servizi di base), economica (accesso al lavoro), e sociale (anche attraverso iniziative di volontariato e partecipazione all'associazionismo culturale e sportivo) è elemento di qualificazione di pratiche di integrazione quotidiana.

 

I progetti di accoglienza visitati, sono finanziati dal Ministero dell'Interno, attraverso il FNPSA fondo nazionale politiche e servizi per l'asilo. Il Ministero dell'Interno, anche attraverso il Servizio Centrale, assegna le risorse necessarie e monitora analiticamente la documentazione contabile di rendicontazione di ciascun spesa imputata al progetto, valutando ammissibilità delle spese sostenute e coerenza tra il piano finanziario preventivo e rendiconto annuale.

 

(A cura del Settore comunale Servizi alla Persona - Programmazione socio-sanitaria e Politiche migratorie)

 


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