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CONSIGLIO COMUNALE - Diretta audio-video su ConsiglioWeb. DOCUMENTAZIONE scaricabile

L'esito del Consiglio comunale di Ferrara riunito lunedì 10 aprile

10-04-2017 / Giorno per giorno

ll Consiglio comunale di Ferrara si è riunito lunedì 10 aprile alle 15.15 nella residenza municipale. La seduta - con modalità definite dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari convocata dal presidente del Consiglio comunale Girolamo Calò - è stata dedicata alla trattazione di cinque delibere (assessori Chiara Sapigni, Roberto Serra, Roberta Fusari).

In apertura di seduta il presidente del Consiglio comunale nel fare gli auguri di pronta guarigione a Marco Ravaglia ha invitato l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio per ricordare la scomparsa di Valerio Verri.

 

>> Come di consueto prevista la diretta audio video dell'intera seduta di Consiglio comunale sulla pagina internet del servizio ConsiglioWeb all'indirizzo http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=472

 

 >> DOCUMENTAZIONE SCARICABILE (a fondo pagina)

 

Questo l'ordine del giorno dei lavori:

DELIBERE

Assessora alla Sanità Servizi alla persona Chiara Sapigni

>> PG 11563/17 - Attuazione della DGR Emilia Romagna n. 894 del 13/06/2016 in materia di "Determinazione dei requisiti economici per l'accesso e la permanenza negli alloggi di edilizia residenziale pubblica e delle modalità per il calcolo e l'applicazione dei canoni ERP": adozioni azioni di mitigazione per nuclei in fascia di decadenza  

La delibera è stata illustrata dall'assessora Chiara Sapigni. E' intervenuto per dichiarazioni di voto il consigliere Facchini (PD).

La delibera è stata approvata con i voti a favore dei gruppi PD e FC (astenuti gruppi FI, Lega nord, FdI/AN).

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>>  PG 34859/17 - Approvazione delle modifiche allo Statuto dell'ASP "Centro Servizi alla Persona" di FerraraMODIFICHE ALLO STATUTO DI ASP - CENTRO SERVIZI ALLA PERSONA

La delibera è stata illustrata dall'assessora Chiara Sapigni. Sono intervenuti i  i consiglieri Bova (FC), Zardi (FI), A. Balboni (FdI/AN), Cavicchi (Lega nord).

La delibera è stata approvata con i voti a favore dei gruppi PD e FC (astenuti gruppi GOL, M5S, FI, Lega nord, FdI/AN).

LA SCHEDA  (Comunicazione a cura di ASP) - L'elemento di modifica sostanziale contenuto nella proposta di modifica dello Statuto di ASP riguarda l'introduzione della figura dell'Amministratore Unico in luogo del Consiglio di Amministrazione fra gli Organi di governo dell'Azienda.
Si tratta, infatti, di conformare le regole statutarie oggi in vigore a quanto è stato previsto dalla Legge Regionale n. 12 del 2013 "Disposizioni ordinamentali di riordino delle forme pubbliche di gestione nel sistema dei servizi sociali e socio-sanitari. Misure di sviluppo e norme di interpretazione autentica in materia di aziende pubbliche di servizi alla persona".
Tale norma all'articolo 4 "Semplificazione degli organi di governo delle Aziende" prevede, a decorrere dall'approvazione da parte della Regione dei nuovi statuti delle ASP, la dismissione dei Consigli di Amministrazione in carica e l'introduzione della figura dell'Amministratore Unico, cui vengono demandate le funzioni strategiche già assegnate ai CdA, nominato dall'Assemblea dei Soci al di fuori del proprio seno.
Il medesimo articolo prevede anche ma in alternativa, la presenza del CdA ma solo nel caso di "articolazione del territorio di competenza dell'ASP su più ambiti distrettuali" e/o nel caso si rendesse necessario "garantire adeguata rappresentanza, in considerazione delle dimensioni territoriali e demografiche nell'ambito di riferimento dell'ASP, ad una pluralità di enti soci".
Pertanto, poiché nessuna di tali condizioni ricorre nella configurazione dell'ASP di Ferrara e con l'accordo dell'Assemblea dei Soci, viene proposto che il suo statuto si conformi a quanto previsto dalla norma.
Preme tuttavia evidenziare che si è addivenuti soltanto ora a tale risoluzione in quanto ipotesi di ulteriori aggregazioni territoriali aventi anche finalità di unificare le Aziende di servizi pubblici alla persona, non risultano essere in atto e nemmeno in previsione.
Infine, nel momento in cui ciascun Consiglio dei Comuni soci avrà approvato la proposta di modifica statutaria, la medesima verrà approvata dall'Assemblea dei Soci di ASP e quindi trasmessa alla Regione per gli adempimenti conseguenti.

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>> PG 36473/17 - Elezione del Garante delle Persone private della libertà personale

 Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Bova (FC), Anselmi (FI), Zardi (FI), A. Balboni (FdI/AN), Vitellio (PD)

LA SCHEDA - E' Stefania Carnevale il nuovo 'Garante per i diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Ferrara'. Eletta a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta (ha ottenuto 17 voti su 27 votanti), durerà in carica tre anni, potrà essere rieletta una sola volta; le spetterà un'indennità annua lorda di 5mila euro.

Stefania Carnevale è nata a Bologna nel 1970, laurea con lode in Giurisprudenza all'Università di Bologna - dottorato di ricerca in Procedura penale - è attualmente professore associato di Diritto processuale penale all'Università di Ferrara. Abilitata all'esercizio della professione, autrice di diverse pubblicazioni scientifiche anche in materia di pene detentive e di trattamento penitenziario, è co-fondatrice e coordinatrice del laboratorio interdisciplinare di studi sulla mafia e altre forme di criminalità organizzata istituito nel 2011 presso il dipartimento di Giuriusprudenza dell'università di Ferrara e cofinanziato dalla regione Emilia Romagna. Nel 2007 ha organizzato a Ferrara il ciclo di incontri "Intorno al carcere" conversazioni sull'esecuzione penale. Dal 2011 è membro del comitato scientifico della "Festa della legalità" del Comune di Ferrara.

Dopo le dimissioni dall'incarico di Marcello Marighelli (garante nominato dal Comune di Ferrara il 22/12/2014) a seguito della pubblicazione del bando erano pervenute alla sede municipale sei candidature. I curricula sono stati sottoposti all'esame della 1.a e della 4.a Commissione consiliare con il compito di stabilire criteri, punteggi e valutazioni per individuare una rosa di tre nomi da sottoporre al voto del Consiglio comunale. Da questa prima scrematura erano emersi i candidati Stefania Carnevale, Vito Michele Cornacchia, Antonio Iannello.
Sono diverse le funzioni che il Regolamento comunale attribuisce al Garante. Compiti specifici sono quelli di operare, in piena libertà e indipendenza, per le migliori condizioni di vita e di inserimento sociale delle persone private della libertà personale, promuovere iniziative di sensibilizzazione pubblica sui temi dei diritti umani e dell'umanizzazione delle pene e iniziative volte ad affermare per le persone private della libertà personale il pieno esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e della fruizione dei servizi presenti sul territorio comunale. A tale scopo saranno attivate relazioni e interazioni cooperative anche con altri soggetti pubblici competenti in materia. Il garante, nell'esercizio delle sue funzioni, potrà visitare le persone private della libertà personale nei luoghi dove esse si trovano, promuovendo l'esercizio dei diritti e delle libertà di partecipazione alla vita civile e iniziative e momenti di sensibilizzazione pubblica sui temi dei diritti umani.
La carica può essere ricoperta da un cittadino italiano di comprovata competenza nel campo delle scienze giuridiche e dei diritti umani che, per esperienze acquisite, offra la massima garanzia di probità, indipendenza, obiettività, competenza e capacità di esercitare efficacemente le proprie funzioni. Non possono candidarsi coloro che non possano essere eletti consiglieri comunali (cause di incompatibilità e di ineleggibilità). Il Garante riferisce al sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunale e può avanzare proposte e richiedere iniziative e interventi.

 

Assessore al Commercio/Fiere e mercati Roberto Serra

>> PG 27668/17 - Approvazione Regolamento per la disciplina delle procedure di concessione aree pubbliche per installazione di chioschi  

La delibera è stata illustrata dall'assessore Roberto Serra (che ha presentato un emendamento della Giunta-accolto). Sono intervenuti i consiglieri Marescotti-PD (che ha presentato un emendamento anche a nome di Bertolasi-accolto), Fornasini (FI), Bova (FC), A. Balboni (FdI/AN), Anselmi (FI), F. Balboni (M5S), Cavicchi (Lega nord)

La delibera è stata approvata con i voti a favore dei gruppi PD e FC (contrari i gruppi M5S, FdI/AN, consigliere Fornasini-FI; astenuti gruppi FI, Lega nord).

LA SCHEDA - Definisce e disciplina le concessioni delle aree e le caratteristiche formali e dimensionali dei chioschi nel Comune di Ferrara, nonché la procedura per l'installazione il "Regolamento per la disciplina delle procedure di concessione aree pubbliche per l'installazione di chioschi". Tali disposizioni si applicano ai chioschi insistenti su aree pubbliche. I chioschi insistenti su suolo privato seguiranno le norme e procedure previste dalla normativa in materia edilizia per le nuove costruzioni. Per chiosco si intende un manufatto isolato, di dimensioni contenute, generalmente prefabbricato, strutturalmente durevole, di norma concepito per l'esercizio delle attività economiche: "vendita-somministrazione-artigianato" di generi diversi, posato su suolo pubblico previo rilascio di concessione di occupazione di suolo pubblico in base al regolamento COSAP. Il Comune può inoltre, anche affidare a soggetti terzi, attraverso la costituzione del diritto di superficie, alcune aree pubbliche comunali per le quali per la loro particolare dislocazione, conformazione non si ravvisi più la strumentalità ai fini pubblici. (...)

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Assessora all'Urbanistica/Edilizia/Rigenerazione urbana  Roberta Fusari

>> PG 37381/17 - Approvazione nuova convenzione di modifica e integrazione delle vigenti convenzioni attuative del piano di recupero di iniziativa pubblica "ex Direzionale pubblico di via Beethoven" e successiva variante. Approvazione variazione del Piano Triennale OO.PP. allegato al D.U.P. e variazione del Bilancio di Previsione 2017/2019.

 

In apertura il consigliere Cavicchi (Lega) ha presentato una proposta di rinvio della trattazione della delibera PG 37381 a nome dei colleghi Anselmi (FI), A. Balboni (FdI/AN), F. Balboni (M5S), Rendine (GOL). Sono intervenuti i consiglieri Vitellio (PD), A. Balboni (FdI/AN). La richiesta è stata respinta.

La delibera è stata illustrata dall'assessora Roberta Fusari e dall'assessore Luca Vaccari (per la parte finanziaria). Sono quindi intervenuti i consiglieri Rendine (GOL), Cavicchi (Lega nord), Facchini (PD), Turri (PD), F. Balboni (M5S), Vitellio (PD), Anselmi (FI), Fornasini (FI), Guzzinati (PD), A. Balboni (FdI/AN), Bova (FC), sindaco Tiziano Tagliani.

Per dichiarazioni di voto sono intervenuti i consiglieri F. Balboni (M5S), A. Balboni (FdI/AN), Zardi (FI), Cavicchi (Lega nord), Vitellio (PD), Bova (FC), Rendine (GOL).

 

 La delibera è stata approvata con 19 voti a favore dei gruppi PD, FC (4 astenuti: M5S, Zardi-FI, Anselmi-FI; 4 voti contrari: FdI/AN, Lega nord, GOL, consigliere Fornasini-FI).

 

LA SCHEDA (a cura dell'assessora Roberta Fusari) - Il Palaspecchi è un'area privata. Il complesso destinato a direzionale pubblico (uffici pubblici) è stato costruito tra il 1985 e il 1989, e da allora è inutilizzato.
Nel 2002 il gruppo Parsitalia di Roma diventa il proprietario, acquisendolo da un fallimento in un pacchetto di altre aree, ben più interessanti dal punto di vista imprenditoriale.
Nel 2008 l'Amministrazione del Sindaco Sateriale inserisce quest'area, in accordo con la proprietà, tra le tre aree di riqualificazione urbana da riprogettare attraverso la Società di Trasformazione Urbana (STU); le altre due sono ex AMGA ed ex MOF.
Nel 2009, con la prima Ammistrazione del Sindaco Tagliani, si decide di portare avanti l'obiettivo di arrivare all'approvazione dei 3 piani di recupero pubblico (che prevedono un'ampia discussione in consiglio comunale, prima il masterplan, poi l'adozione e infine l'approvazione), ritenuti strategici per la trasformazione futura della città.
Nel 2011 l'approvazione dei piani arriva in Consiglio Comunale con l'Accordo di Programma che contiene il progetto urbanistico della variante di destinazione d'uso di quest'area: da direzionale pubblico ad area che contiene residenze, commercio, uffici, servizi, parcheggi e verde pubblico, più una palazzina da destinare a sede della delegazione comunale (per spostare qui il comando della Polizia Municipale).
L'aumento di valore determinato dalla variante urbanistica concessa in quel momento, stabilito con una stima dall'Agenzia del Territorio (oggi delle Entrate), è stato quantificato in 14.886.000€, e di questo, il 35% (5.210.100€) deve essere riconosciuto al Comune, in conformità con quanto previsto dal Programma speciale d'area del centro storico. Il Comune ti concede la variante urbanistica, il tuo bene aumenta di valore, riconosci al Comune il 35% di questo aumento.
L'approvazione del piano di recupero, che contiene cosa diventerà in futuro quest'area, ancora valido ovviamente, è avvenuta in Consiglio Comunale senza nemmeno un voto contrario, con ampia condivisione.
Con l'approvazione del piano, la proprietà Ferrara 2007 (società del gruppo Parsitalia dedicata al palaspecchi) acquisisce dalla STU il progetto del piano (pagandolo 124.000€), per poterlo attuare liberamente (l'area è privata e ha un piano pubblico approvato).
Nel 2013 si sottoscrive la prima convenzione attuativa di questo piano, tra Comune e Ferrara 2007, che contiene tutti i contenuti urbanistici della trasformazione, il progetto del piano, più gli impegni della proprietà nel corrispondere il contributo dovuto per la variante (5.210.100€): la proprietà si impegna a ristrutturare la palazzina e consegnarla al Comune finita, e a realizzare una serie di opere pubbliche aggiuntive rispetto ai minimi dovuti per legge, quali parcheggi pubblici di servizio soprattutto alla zona sportiva e aree verdi per un valore totale al momento del conferimento di 6.820.080€. Questo valore è coperto da garanzia fideiussoria.
Nel 2014 siamo alla sottoscrizione di un Protocollo d'Intesa per attuare parte della residenza prevista dal piano, ampliando la dotazione di residenza sociale sempre prevista dal piano (erano previsti 3.000mq) attraverso il Fondo Immobiliare per l'Abitare (FIA) gestito da Cassa Depositi e Prestiti Investimenti Sgr.
[Fondo Investimenti per l'Abitare di CdP Investimenti sgr - fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso, la cui missione sono investimenti nel settore dell'edilizia privata sociale per incrementare sul territorio italiano l'offerta di alloggi sociali per la locazione a canone calmierato e la vendita a prezzi convenzionati, a supporto e integrazione delle politiche di settore dello Stato e degli Enti locali. L'obiettivo è realizzare case a costi accessibili, destinate alle famiglie non in grado di soddisfare sul mercato le proprie esigenze abitative, ma con redditi superiori a quelli che danno diritto alle assegnazioni dell'edilizia residenziale pubblica. Ogni decisione in ordine alle operazioni di investimento del FIA è assunta da CDPI Sgr sulla base di un'articolata istruttoria che, verificata la compatibilità delle iniziative con le finalità di incremento degli alloggi sociali del FIA e con i rendimenti attesi dal Fondo, si focalizza con particolare attenzione sulle seguenti tematiche: integrazione delle iniziative con le politiche per la casa locali, requisiti di governance dei fondi locali, validità delle proposte di gestione immobiliare e sociale delle iniziative, sostenibilità economico-finanziaria, sociale, urbanistica, ambientale dei progetti.]
Il FIA interviene attraverso la costituzione di un fondo immobiliare chiuso (di cui si conoscono già i sottoscrittori) destinato alla realizzazione della residenza sociale, Fondo Ferrara Social Housing, i cui soci aderenti conferiscono i beni e il denaro necessari per la realizzazione dell'intervento.
Sottoscrittori del Protocollo, che si era dato l'obiettivo la costituzione del Fondo, furono, oltre al Comune e a Cassa Depositi e Prestiti (disponibile a mettere l'80% delle risorse necessarie per la realizzazione delle residenze), Ferrara 2007 (proprietaria del bene), Intercantieri Vittadello (società di costruzioni), Investire Sgr (società di gestione del fondo), e Acer Ferrara (individuato da tutti quale miglior gestore dei futuri alloggi). Per il Comune avere Acer all'interno del Fondo diventa anche la miglior garanzia di avere un controllo pubblico costante nel tempo di questa operazione. Acer, essendo soggetto pubblico, ha dovuto fare una gara pubblica per poter acquisire le quote del fondo.
Nel 2015 la proprietà Ferrara 2007 ci chiede una variante non sostanziale della convenzione del 2013 per suddividere il piano originale in stralci di intervento, al fine di individuare la parte dell'area che dovrà essere conferita nel Fondo per la realizzazione della residenza sociale, che subirà un cambio di proprietà (da Ferrara 2007 al Fondo).
Si individua quindi lo stralcio 1 (che contiene la sede della palazzina delegazione comunale con tutti i parcheggi necessari) e lo stralcio 2 (le torri destinate alle residenze, con commercio e servizi alpiano terra, i rispettivi parcheggi e il verde pubblico) da conferire nel Fondo, mentre i restanti 4 stralci rimarranno di proprietà di Ferrara 2007, che potrà realizzarli secondo il piano approvato. La palazzina della delegazione comunale diventa quindi un onere del Fondo, in quanto la richiesta del Comune era che fosse tra le prime opere ad essere realizzate.
Il 2016 ha visto uno stallo completo sulla costituzione del Fondo, a causa di una serie di importanti ostacoli esogeni: l'operazione di ristrutturazione del debito di Parsitalia con Unicredit, l'arresto dell'ex titolare della intercantieri Vittadello per questioni legate alle indagini ANAS, un ricorso al TAR per vantare un diritto d'autore sul palaspecchi, talmente bello da non potersi toccare, con relativo tentativo di fare apporre un vincolo dal ministero della cultura. Paradossale.
Solo a fine 2016, è stata manifestata la volontà di Investire sgr e Cdp di proseguire con l'operazione, avendo superato tutti gli ostacoli.
Fin qui, la storia è nota ai consiglieri. Non solo sono tutti atti pubblici e pubblicati (siamo tenuti all'amministrazione trasparente), ma abbiamo fatto commissioni informative apposite, su richiesta dei consiglieri e su spinta della Giunta; abbiamo ricevuto decine di interpellanze, anche parlamentari, e di accessi agli atti per poter avere i documenti. Tutte ampiamente esaurite.
La convenzione di oggi apporta una semplice modifica alla convenzione esistente (quella originaria del 2013 con tutti i contenuti urbanistici, suddivisa in stralci nel 2015): visto che i tempi per la cessione della palazzina finita (prevista per maggio 2017) sono ovviamente slittati, il fondo è disponibile a trasferirci la proprietà della palazzina esistente (del valore di 1,2 mil.) e i soldi per poterla ristrutturare (3.990.100€) immediatamente, alla sottoscrizione di questa convenzione, affinché la possa realizzare direttamente il comune. Esaurendo, nello stesso momento, l'impegno di corrispondere i 5.210.100€ dovuti per la variante d'uso del 2011.
Questo, e solo questo, è il contenuto della delibera di oggi. Si porta dietro una variazione di bilancio perché dobbiamo incamerare i soldi e una variazione del piano opere pubbliche perché dovremo spenderli per ristrutturare la palazzina.
In Commissione è emersa una critica rispetto alla quale non saremmo stati in grado di farci dare una fideiussione. La realtà è che una fideiussione bancaria a "prima richiesta" (significa che se io chiedo i soldi, prima me li dai, e poi eventualmente litighiamo) il Fondo non riusciva a fornircela. Nemmeno da Reale Mutua. E noi le fideiussioni le vogliamo "a prima richiesta" esattamente come quella sottoscritta con Ferrara 2007 (non vogliamo cominciare a litigare per poter escutere, e solo alla fine della lite, eventualmente, avere i soldi). Abbiamo proposto al Fondo di sostituirsi a quella di Ferrara 2007, ma non gli era possibile, e così ci ha proposto di conferirci il bene e i soldi per trasformarlo. E noi abbiamo accettato, ci è sembrato molto meno rischioso per il Comune (sono soldi dei cittadini) e più conveniente rispetto alle nostre esigenze sulla palazzina.
Una serie di domande che tornano sulla stampa, nei commenti, e che creano solo confusione, vediamo le risposte:
Perché non escutete la fideiussione?
Perché il nostro obiettivo è più ambizioso della semplice palazzina, noi vogliamo che parta tutta la riqualificazione del complesso, con all'interno la palazzina comunale. Se escutessimo, avremmo in mano una cifra vincolata per fare la palazzina, ma faremmo saltare tutta l'operazione.

Perché ricevere 3.990.100€ invece dei 6.820.080€ previsti dalla fideiussione?
Perché avremo, oltre ai quasi 4mil. In contanti, il trasferimento della palazzina (valutata dall'Agenzia delle Entrate 1.220.000€) e opere pubbliche extra previste dal piano (parcheggi pubblici, verde) per un valore totale di oltre 6.820.080€.
Chi chiede di escuterla, sta chiedendo di non far partire mai la riqualificazione dell'intero complesso. (Forse perché immaginano di poter fare atterrare i soldi di cdp per fare residenza sociale in un'altra area di Ferrara, sottovalutando che se non atterrano qui, non atterrano a Ferrara.)
Perché non lo demolite?
Perché è un bene privato. Non ho visto emendamenti al bilancio con la proposta per acquisirlo per poterlo eventualmente demolire, meglio, perché sapete bene che non possiamo acquisire immobili che non siano funzionali alle nostre attività. E quindi non potremmo mai acquisirlo per demolirlo. Sono soldi dei cittadini, ricordate?
Non ho nemmeno visto, poco più di un mese fa, in questo consiglio, nessun emendamento al Documento Unico di Programmazione, che prevede di ampliare la residenza sociale del nostro Comune proprio con l'intervento sul Palaspecchi.
Sono quindi tutte chiacchiere.
Ma verrà demolito e ricostruito?
Tecnicamente no. Le torri di residenze, quelle con gli specchi, verranno quasi demolite, nel senso che rimarranno solo le travi e i pilastri in cemento armato, perché sono l'unica cosa recuperabile di quel complesso. (parliamo tanto di sostenibilità, questo piano con questo recupero vinse un premio quando ancora non si parlava di sostenibilità urbanistica, oggi quasi prevista per legge, giustamente). Sono rispondenti alla norme attuali. Saranno abbassate, sarà abbattuto il ponte, ma la struttura portante rimarrà.
Verranno invece demoliti gli edifici delle ex palestre, non recuperabili per la realizzazione del piano.
Cosa si può fare in questa area privata?
Quello che prevede il piano di recupero approvato nel 2011. Residenze, commercio, uffici, servizi pubblici, parcheggi e verde pubblico. Non si può faro lo stadio, la questura, un centro sportivo... occorrerebbe che il legittimo proprietario ci chiedesse di fare una variante al piano del 2011, da portare in approvazione in consiglio comunale. L'urbanistica è ancora una cosa che decide il consiglio, democraticamente eletto, non si decide sui giornali. E ricordo, a chi parla coi giornali, che il piano regolatore non esiste più dal 2009.

Perché apportare le modifiche attuali alla convenzione?
Perché ci consentirà, già domani, di essere pronti per la costituzione del Fondo. Questa convenzione sarà firmata da Ferrara 2007 e dal Fondo il giorno della costituzione del Fondo, entro maggio, per poter poi rilasciare la SCIA per le demolizioni e i Permessi di Costruire delle opere pubbliche, già pronti, al nuovo titolare che sarà il Fondo. Lo stesso giorno perché non vogliamo che ci sia nessun momento in cui i 5,2 mil. Siano scoperti da garanzia. Sono soldi dei cittadini.
Ferrara 2007 resterà titolare proprietaria dei restanti stralci da attuare secondo il piano originario, nei 10 anni successivi alla firma della convenzione (come prevedono tutte le convenzioni urbanistiche).
Qualcuno ha detto che tutto questo arriva in ritardo.
Vero, 30 anni di degrado sono tanti.
Io posso parlare per gli ultimi 8, di cui sono stata testimone oculare. Negli anni della peggior crisi economica strutturale, gli anni di crisi del mercato edilizio, gli anni in cui gli imprenditori delle costruzioni che sono sopravvissuti stanno ripensandosi, aver raggiunto questo risultato ci ha impegnato oltre modo e in ogni istante. Dietro queste convenzioni ci sono mesi di negoziazioni, di approfondimenti tecnici (amministrativi, giuridici, urbanistici e architettonici, questi ultimi ancora in corso), di relazioni con cdp, di riunioni a Roma, di incontri a Milano.
Non avremmo potuto fare prima, avremmo voluto, ma tutti gli ostacoli che questa operazione ha incontrato non sono dipesi da noi.
Vorrei ringraziare chi ci ha lavorato, fuori dall'amministrazione, ma soprattutto dentro. Barbara Bonora e Monica Pellati, insieme a Davide Tumiati e Paolo Perelli, con le loro collaboratrici dell'Ufficio piani urbanistici attuativi, più di chiunque altro, sicuramente più del dovuto. E con loro, tutti gli altri, nei vari settori dell'amministrazione.
Oggi chi approverà questa delibera lo farà per i cittadini di Ferrara, per chi abita (davvero) intorno al palaspecchi e non solo, per risolvere un problema aperto da troppi anni, alla cui soluzione ora siamo ad un passo.
Chi non la voterà lo farà solo per se stesso, dimostrando che in fondo, tutto può rimanere così per altri 30 anni. E il problema, forse, lo risolverà qualcun altro, chissà quando.

 

La seduta si è conclusa alle 21.10

 

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