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BIBLIOTECA ARIOSTEA - 'Anatomie della mente': conferenza giovedì 13 aprile alle 16,30 nel Teatro Anatomico

Diane Arbus, ovvero l'arte di fotografare la vita in faccia

12-04-2017 / Giorno per giorno

Sarà dedicata alla fotografa statunitense Diane Arbus, e alla sua opera volta alla rappresentazione della diversità, l'analisi psicobiografica che Stefano Tugnoli (medico psichiatra e psicoanalista nella Società Psicoanalitica Italiana e docente di psicologia all'Università di Ferrara) e Stefano Caracciolo (docente di Psicologia Clinica all'Università di Ferrara) tracceranno nel corso dell'incontro in programma giovedì 13 aprile alle 16,30 nel Teatro Anatomico della biblioteca comunale Ariostea. L'appuntamento, aperto alla partecipazione dei tutti gli interessati, è inserito nel ciclo 'Anatomie della Mente' giunto quest'anno alla decima edizione e organizzato in collaborazione con la Sezione di Psicologia Generale e Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Ferrara.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Continuano con immutato successo da ben dieci anni gli incontri con i quali Stefano Caracciolo, docente di Psicologia Clinica all'Università di Ferrara, propone di esplorare paesaggi straordinari come la Storia, la Follia, la Musica, la Malattia, l'Anima, il Cinema, la Poesia, la Morte e la Vita attraverso la lente della psicologia. Un ciclo di conferenze "itinerante" (introduzione in Teatro Anatomico e conferenza in Sala Agnelli) nel quale la psicologia si presenta come moderno strumento di lettura per cercare di trovare punti di riferimento nella realtà contemporanea.
Diane Arbus, nata Diane Nemerov (New York, 14 marzo 1923 - Greenwich Village, 26 luglio 1971), è stata una fotografa statunitense di origini russe. Le fotografie per cui la Arbus è oggi maggiormente conosciuta sono quelle che ritraggono gli esseri umani nella loro diversità, nello scostarsi dalla "normalità" data per scontata, una normalità a volte messa in discussione dalla stessa natura, a volte da scelte personali. Il suo approccio tuttavia non è mai voyeuristico, anzi, la consapevolezza della diversità non sminuiva i suoi soggetti, come avrebbe potuto avvenire facilmente. Nella maggior parte dei suoi ritratti i soggetti si trovano nel proprio ambiente, apparentemente a proprio agio; invece, è lo spettatore che è messo a disagio dall'accettazione del soggetto del proprio essere "freak".
Quello del 13 aprile è il quarto appuntamento di questa edizione del ciclo Anatomie della mente, all'insegna della narrazione di storie di grande interesse scientifico e culturale. Seguiranno "Sì, viaggiare! Psicologia del viaggio e dei viaggiatori da J.W.Goethe a Bruce Chatwin" (18 maggio) e "Altri mondi. Psicologia della Fantascienza da Jules Verne e H.G.Wells fino al cinema contemporaneo" (15 giugno).

 

Immagini scaricabili:

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