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ECCIDI DELLA CERTOSA - Sabato 16 settembre nel Municipio leccese in occasione della presentazione del libro "Capitano Donato Cazzato, partigiano acquaricese. Morto per la Libertà"

Delegazione ferrarese del Museo del Risorgimento e della Resistenza e di ANPI ad Acquarica del Capo

13-09-2017 / Giorno per giorno

Sabato 16 settembre, nella sala consiliare di Acquarica del Capo in provincia di Lecce, presenti il sindaco Francesco Ferraro e autorità locali, si terrà la presentazione del libro dell'acquaricese trapiantato a Forlì Tommaso Coletta dal titolo "Capitano Donato Cazzato, partigiano acquaricese. Morto per la Libertà". La pubblicazione è dedicata al Capitano partigiano Donato Cazzato che, con l'amico e compagno di vicende militari Paolo Cofano, volle combattere a Ferrara il regime fascista.  

Il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara che con l'ANPI ha festeggiato lo scorso agosto i familiari di Donato Cazzato nel corso della cerimonia organizzata dal Comune di Ferrara per ricordare i caduti delle due stragi d'agosto, porteranno ad Acquarica il saluto di Ferrara con l'auspicio di una futura fruttifera collaborazione tra le due realtà locali.

Il compito di rappresentare la città è affidato ad Antonella Guarnieri, storica e responsabile del Museo che dovrà anche illustrare il momento storico degli avvenimenti e la figura dei due partigiani, e al presidente dell'ANPI ferrarese Marco Ascanelli, che ha messo a disposizione il materiale d'archivio sui due partigiani.

Alla presentazione interverranno inoltre il responsabile dell'istituto Nazionale di storia contemporanea di Bari Vito Leuzzi e Fabrizio Nocera dell'ANPI di Lecce.

La storia di Donato Cazzato (ucciso in uno degli eccidi della Certosa dell'agosto 1944) e di Paolo Cofano (morto in circostanze ancora non del tutto chiarite) dopo la pubblicazione ormai decennale del ferrarese Luigi Sandri sugli eccidi della Certosa, grazie a nuovi documenti ed a nuove testimonianze che si stanno acquisendo, torna motivo di studio e potrà certo arricchire la ricostruzione di quel drammatico e complesso momento della storia della città estense e più in generale quella del nostro Paese.
Sono stati molti i giovani del sud della penisola che, dopo l'8 settembre e lo sbandamento iniziale, rifiutando di riprendere la guerra accanto ai nazi-fascisti hanno deciso di fermarsi al centro nord per combattere con l'antifascismo ed i partigiani la loro battaglia per la libertà.
La loro è una storia importante, perché, come è certo accaduto anche a Donato e a Paolo, i giovani che hanno conosciuto il fascismo del centro nord hanno capito quanto queste popolazioni abbiano duramente subito quel regime.
Donato e Paolo, che erano rimasti alcuni mesi a Ferrara con la Divisione Ariete, dopo l'8 settembre decisero di restare nella città estense, dove erano di stanza con La divisione Ariete del generale Cadorna già dalla primavera del 1943, a combattere nella fila partigiane, evidenziando un già forte legame con l'antifascismo locale.
E' importante che nel suo paese di nascita, che è vicino a Salice Salentino, dove nacque Paolo Cofano, si ricordino questi ragazzi che diedero la vita combattendo i nazi-fascisti, scegliendo di impeto, con la forza della giovinezza e dei loro principii, di stare dalla parte della libertà e della democrazia.

(Nella foto: da sinistra Donato, la fidanzata e fiancheggiatrice partigiana Alda Pavani e Paolo Cofano)

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