Rileggere il passato con gli occhi del presente: "1917-2017. La Rivoluzione d'Ottobre tra mito e realtà", questo il ciclo d'incontri organizzato dall'Istituto di Storia Contemporanea e l'Istituto Gramsci, con la collaborazione dell'Università di Ferrara. A cento anni da uno spartiacque che cambiò le sorti della società, nella sala conferenze in vicolo Santo Spirito 11, per tre pomeriggi saranno accolti docenti ed esperti per valutarne luci e ombre.
«Nel bene e nel male la Rivoluzione ha segnato l'interno novecento - motiva il curatore Davide Nanni - e le conseguenze si pesano ancora. Adesso si può analizzare a mente fredda: senza quell'avvenimento probabilmente non avremmo avuto i processi di decolonizzazione nel Terzo Mondo, o la Cina come seconda potenza mondiale. Oggi Stalin e la sua guerra patriottica vanno molto di moda in Russia, a differenza di Lenin. Putin porta avanti una politica di grandezza, alimenta un potere autocratico che ha sempre fatto parte della loro storia».
Si comincia mercoledì 25 ottobre, alle 17, con "Rivoluzione d'Ottobre cento anni dopo: note e riflessioni per un bilancio storico-critico", insieme al docente Andrea Baravelli e a Fiorenzo Baratelli, presidente dell'Istituto Gramsci.
Martedì 7 novembre, alle 17, proseguirà Antonella Salomoni dell'Università della Calabria con un approfondimento su "La Rivoluzione nelle arti e nei linguaggi".
Infine, martedì 12 dicembre alle 17, un confronto dal titolo "Fare come in Russia: il mito della rivoluzione nell'Emilia rossa" a cura di Marco Fincardi dell'Università Ca' Foscari. 

Gli incontri valgono come corso di aggiornamento-formazione ai sensi del DM prot. n. 802 del 19/6/2001, DM prot. n. 10962 dell'8/6/2005. Ai docenti sarà rilasciato un attestato di frequenza. Per informazioni e iscrizioni, scrivere a istitutostoria.ferrara@gmail.com o chiamare lo 0532/207343.

Per info: Istituto di Storia Contemporanea, Ferrara, addetto stampa Matteo Bianchi, cell. 328 0116981

(Comunicato a cura dell'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara)

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