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Giornalisti. Unesco, 930 uccisi, per il 90% impunità totale

31-10-2017 / A parer mio

di Ossigeno per l'Informazione

Dal sito https://notiziario.ossigeno.info/

Il messaggio inviato in occasione della Giornata mondiale del 2 novembre, per mettere fine all'impunità per i crimini contro i giornalisti 

Parigi, 27 ottobre - Il 90% degli omicidi di giornalisti restano impuniti. Questo è quanto emerge dalle informazioni trasmesse dagli Stati membri all'Agenzia specializzata dell'ONU nel 2017. Questo dato rappresenta un leggero miglioramento rispetto all'anno precedente, in cui le risposte trasmesse su richiesta scritta dell'UNESCO evidenziavano che solo nell'8% dei casi si era arrivati ad una condanna.

"La giustizia, quale pilastro di ogni società libera, ha lo scopo di fermare coloro che minacciano la libertà di espressione e incoraggiare coloro che si schierano in sua difesa a proteggerla", sostiene la Direttrice generale dell'UNESCO, Irina Bokova. "Questo spiega perché l'ingiustizia nei confronti dei giornalisti è così dannosa in tutte le società".

Tra il 2006 e il 2016, l'UNESCO ha condannato l'uccisione di 930 giornalisti. Di questi, 102 sono stati uccisi nel 2016, secondo quanto emerge dagli ultimi dati dell'UNESCO che saranno presentati nel libro di prossima pubblicazione World Trends in Freedom of Expression and Media Development: Global Report 2017/2018.*

La maggior parte dei giornalisti uccisi nel 2016 (94%) erano giornalisti locali che pubblicavano notizie riguardanti il loro territorio. Metà delle uccisioni (50%) è avvenuta in paesi dove non vi era conflitto armato. Nel 2015 tale percentuale era del 47%.

La percentuale di donne giornaliste uccise è passata dal 5% nel 2006 al 10% nel 2016. Le donne continuano ad essere destinatarie di attacchi specifici, tra i quali anche le molestie online.

Nel 2017 l'UNESCO, come parte degli sforzi compiuti per monitorare la sicurezza dei giornalisti e il problema dell'impunità, ha invitato 62 Stati membri, nei quali si erano verificati casi irrisolti, a fornire un report sulla situazione delle indagini giudiziarie. 46 tra questi Stati hanno risposto all'invito (74%) e 41 hanno fornito informazioni dettagliate sullo stato delle investigazioni riguardanti uccisioni di giornalisti che erano state precedentemente condannate dall'UNESCO.

Questi numeri confermano un costante aumento del livello di riconoscimento tra gli Stati membri dei meccanismi dell'UNESCO sul monitoraggio e la segnalazione: nel 2016, il livello di risposta era del 68%, nel 2015 del 47%, e nel 2014 solo del 27%.

Questo miglioramento dimostra una crescente volontà da parte degli Stati di condividere informazioni in merito. Ciò è sfortunatamente insufficiente per raggiungere gli obiettivi della Giornata mondiale per la fine dei crimini contro i giornalisti (IDEI), celebrata ogni anno il 2 novembre.

"La completezza delle informazioni si realizza grazie al lavoro dei nostri colleghi, giornalisti che vengono uccisi, feriti, imprigionati in tutto il mondo": queste le parole dell'Ambasciatrice di Buona Volontà dell'UNESCO per la libertà di espressione e la sicurezza dei giornalisti, Christiane Amanpour.  "Noi, il mondo della stampa, dobbiamo continuare a lottare per la fine dell'impunità".

In occasione di questa ricorrenza, il 2 novembre l'UNESCO e i suoi partner lanceranno una campagna globale con il supporto dei media in tutto il mondo e una campagna sui social con l'hashtag: #MyFightAgainstImpunity.**

Il 4 dicembre, l'UNESCO organizzerà un seminario di un giorno per commemorare questa ricorrenza a Colombo (Sri Lanka), dal titolo "Il rafforzamento della cooperazione regionale per promuovere la libertà di espressione e lo stato di diritto in Asia attraverso la fine dell'impunità per i crimini contro i giornalisti".

L'evento cercherà di promuovere il dialogo e definire strategie per rafforzare la cooperazione regionale sulla sicurezza dei giornalisti e la fine dell'impunità in Asia. La conferenza, organizzata dall'UNESCO e dal Ministro dell'Economia e delle Comunicazioni di Massa dello Sri Lanka, vedrà la partecipazione delle parti interessate sul piano regionale, tra i quali rappresentanti delle commissioni nazionali per i diritti umani.

Eventi regionali e locali dedicati alla Giornata mondiale per la fine dell'impunità per i crimini contro i giornalisti verranno organizzati in tutto il mondo. Tra i paesi coinvolti: l'Italia, il Kenya, le Filippine, il Senegal, la Tunisia, gli Stati Uniti e molti altri.

Nel 2013 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Risoluzione A/RES/68/163 che ha proclamato il 2 novembre Giornata mondiale per la fine dell'impunità per i crimini contro i giornalisti. La Risoluzione ha sollecitato gli Stati membri ad introdurre misure volte a contrastare la cultura dell'impunità. La data è stata scelta per commemorare l'uccisione di due giornalisti francesi, Ghislaine Dupont e Claude Verlon, assassinati in Mali il 2 novembre 2013.

Seguite la Giornata mondiale usando gli hashtag #EndImpunity and #JournoSafe.

* Le illustrazioni per i dati più importanti relativi alla sicurezza dei giornalisti presentati nel report di prossima pubblicazione World Trends in Freedom of Expression and Media Development Report: 2017/2018 Global Report sono dispobili sul sito https://en.unesco.org/world-media-trends-2017 . Il report è stato realizzato con il supporto della Svezia.

** Maggiori informazioni sul kit per i media per la Giornata mondiale per la fine dell'impunità e i crimini contro i giornalisti è disponibile sul sitohttps://en.unesco.org/endimpunity-2017. Il kit per i media è disponibile a questo link.

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