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Sulla questione degli ampliamenti di superficie commerciale della grande distribuzione

18-01-2018 / Punti di vista

Viste le posizioni assunte da Ascom e Confesercenti, in relazione alla proposta di delibera comunale con oggetto la possibilità di ampliamento una tantum (massimo un 20% delle superficie di vendita) per le strutture commerciali medio-grandi esistenti e funzionanti, urge ribadire alcuni concetti.
Sino a 2500 mq, qualora ne risulti verificata la sostenibilità ambientale e la presenza delle relative dotazioni territoriali dovute (esempio gli indici relativi ai parcheggi, al verde ecc) , gli ampliamenti delle strutture esistenti sono comunque sempre ammessi. La delibera proposta recepisce le disposizioni di liberalizzazione nazionali del 2011 e permette un potenziale aumento del 20% - massimo 500 mq, estensione che non va a modificare in maniera sostanziale l'attività rispettando quindi l'ambito di un adeguamento fisiologico, senza modificare il peso urbanistico ed edilizio degli interventi - della superficie , quindi dando l'opportunità all'impresa di ristrutturare e riqualificare l'esistente, migliorandone anche la qualità dei servizi. Da una verifica effettuata, le strutture che potrebbero realmente beneficiare dell'aumento una tantum del 20% (comportando il passaggio da "medie" a "grandi di livello inferiore"), sono potenzialmente sei in tutto il territorio comunale.
L' ampliamento è "una tantum" ed è utilizzabile per le sole attività che oggi sono presenti sul territorio comunale e che con il "bonus" superino la superficie di 2500 mq.
Al fine di ottenere autorizzazione all'ampliamento, queste potenziali sei strutture dovranno in ogni caso dimostrare la sostenibilità ambientale e territoriale oltre che la presenza delle relative dotazioni di cui sopra, verifica nel caso ancora da effettuarsi.
Ogni diversa interpretazione del testo da parte delle Associazioni suddette non è nel merito corretta.
Si evince che gridare alla liberalizzazione selvaggia o a presunti vantaggi concessi alla grande distribuzione risulti fuori luogo e possa far pensare a politiche associative di mero stampo protezionistico, auspichiamo così non sia. Per tutti i sopracitati motivi, poiché la delibera non è ancora stata iscritta alla trattazione in giunta, invitiamo le Categorie economiche ad un ulteriore incontro chiarificatore.

Assessori comunali Roberto Serra (Commercio) e Roberta Fusari (Urbanistica)