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ASSESSORATO ALLA SANITA'/SERVIZI ALLA PERSONA - Giovedì 31 maggio alle 14.30 al Teatro Cortàzar (via Ricostruzione 40) nell'ambito del Piano Socio Sanitario 2018-20

FutureLab, laboratorio partecipativo per inclusione dei soggetti più fragili

14-05-2018 / Giorno per giorno

Giovedì 31 maggio 2018 dalle 14.30 alle 19.30 al Teatro Cortàzar, via della Ricostruzione 40 a Pontelagoscuro (Ferrara) si terrà il laboratorio "Future Lab - AbitiAmo il nostro quartiere", iniziativa compresa nelle azioni del Piano Socio Sanitario 2018-20 del distretto Centro Nord. La partecipazione è libera e gratuita (iscrizioni entro lunedì 28 maggio 2018) 

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
"Partecipa con le tue idee e conoscenze!". E' questo lo slogan delle iniziative di coesione sociale tra i componenti delle comunità attraverso la partecipazione, in programma giovedì 31 maggio dalle 14.30 alle 19.30 al Teatro Cortàzar, via della Ricostruzione 40 a Pontelagoscuro (Ferrara). Il laboratorio "Future Lab - AbitiAmo il nostro quartiere", è promosso dall'Assessorato Servizi alla Persona del Comune di Ferrara e dall'Azienda Usl - Programma del Piano Salute e Benessere Sociale del Distretto Centro Nord.

L'evento partecipativo è un caso di studio del percorso di alta formazione "La Programmazione locale partecipata-Community lab" organizzato dall'Agenzia Sociale e Sanitaria della Regione Emilia Romagna in collaborazione con l'Università di Parma, corso di Politiche Sociali.
L'obiettivo è creare un sistema operativo sperimentale di welfare generativo di comunità, collegato con le Case della Salute e ai Servizi Sociali, per valorizzare le risorse comunitarie di gruppi associativi e singoli cittadini, promuovendo una consapevolezza collettiva delle fragilità e del bisogno di benessere. Un welfare che nasce dal basso per favorire l'inclusione dei più fragili creando un ponte tra le istituzioni e i cittadini capaci di agganciare le situazioni di difficoltà.
Il laboratorio partecipativo sarà condotto dalla docente Vincenza Pellegrino dell'Università di Parma, attraverso l'utilizzo del metodo Future lab e del teatro sociale.
Previsto un servizio di animazione per i bambini presenti, impostato come "mini-future lab", per valorizzare anche la visione dei più piccoli.
La partecipazione è libera e gratuita, è gradita l'iscrizione entro il 28 maggio
Per informazioni, inviare una mail a futurelabferrara@gmail.com,

www.facebook.com/FutureLabFerrara

PROGRAMMA - Giovedì 31 maggio 2018
14.30 Accoglienza e registrazione partecipanti
15.00 Apertura dei lavori docente Vincenza Pellegrino e assessora comunale di Ferrara Chiara Sapigni
15.30 Condividiamo le paure individuali e i problemi relativi alla vita
16.15 A partire dalle paure e dalla critica immaginiamo le nostre Utopie sul futuro!
17.00 Troviamo percorsi collettivi ai problemi individuali: dalle immagini sul futuro emerse si attiveranno gruppi di lavoro sul cambiamento possibile.
18.30 Restituzione dei gruppi di lavoro in plenaria
19.00 Apericena!
E per i bambini presenti... Future Lab - Le visioni dei bambini
15.00-17.00 Il Future Lab dei più piccoli : i Manifesti dei Desideri
Giochi per conoscere gli altri, Giochi di scrittura/pittura creativa. Attraverso giochi cooperativi i partecipanti collaborano insieme verso gli obiettivi che il percorso di animazione propone.
Creazione dei Manifesti dei desideri con l'utilizzo di stoffe e colori.
17.00 - 19.00 Laboratorio di maschere
Costruzione della maschera attraverso stoffe e materiali di riciclo
Per informazioni e prenotazioni: entro il 28 maggio inviare una mail a futurelabferrara@gmail.com, www.facebook.com/FutureLabFerrara

Per chi vuole saperne di più - Il Community Lab è un metodo di lavoro basato sull'analisi consolidata di esperienze sulla programmazione partecipata per comprendere meglio le comunità di oggi e le possibili forme di evoluzione del welfare locale grazie all'apporto dei cittadini.
L'evento è organizzato in collaborazione con: Regione Emilia Romagna, Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale, Università degli studi di Parma, AUSL Ferrara, Community Lab, Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato, Teatro Nucleo.

Nota metodologica e presentazione del metodo Future lab - Prima di entrare nel dettaglio del metodo del Future lab vorremmo premettere che si tratta di uno strumento partecipativo che ha lo scopo di individuare utopie e risorse presenti nella comunità e per aiutare i decisori politici nell'elaborazione di progetti sociali innovativi.
L'aspetto partecipativo del metodo rende l'incontro un vero e proprio esperimento di cittadinanza attiva, in cui i cittadini vengono chiamati a migliorare i servizi esistenti.

La storia del future lab - La metodologia del Future lab è stata ideata dal tedesco Robert Jungk e viene molto utilizzata nei Paesi del Nord-Europa per la pianificazione e miglioramento dei servizi al cittadino. E' una metodologia partecipativa basata sull'ascolto dei cittadini. Il laboratorio del futuro fu sviluppato da Robert Jungk negli anni '50 a partire dal rischio di incremento degli armamenti nucleari. Il suo obiettivo fu non solo quello di protestare per gli armamenti nucleari, ma anche quello di promuovere e organizzare un "futuro diverso". Jungk scrisse nel suo libro che per le persone è più semplice sviluppare critiche che riflettere per individuare soluzioni alternative a misura d'uomo e, anche nel caso in cui ci riescano, raramente sono in grado di sviluppare idee realmente innovative. Questo succede perché i processi di educazione ci ancorano alla realtà e non veniamo mai spronati ad immaginare il futuro e a riflettere sulle nostre visioni. Attraverso la metodologia "future lab", Jungk volle sperimentare invece la capacità di ciascuno cittadino di rispondere ai problemi del proprio territorio. 

Presentazione del metodo del Future lab - Future Lab fa parte della famiglia di metodi partecipativi basata sull'ascolto, che riflettono sui limiti del presente e su come si possa affrontarli in un'ottica di visione futura. L'era dell'informazione libera, alla portata di tutti, ha formato cittadini auto-didatti, spesso riluttanti a seguire i pareri di cosiddetti esperti: nel momento in cui tutti si sentono esperti conoscitori di un grande numero di problematiche, locali e globali, diventa difficile per la politica e l'amministrazione creare luoghi ed occasioni di ascolto dei cittadini realmente produttivi.
Il metodo "Future lab" è già stato sperimentato a livello regionale dall'Agenzia Socio Sanitaria su molte tipologie di partecipanti (cittadini adulti, anziani, portatori di handicap, ragazzi), in quanto non richiede requisiti particolari per il suo impiego.

Si compone di tre fasi, le prime due verranno affrontate il pomeriggio del 31 maggio, la terza fase verrà organizzata nella seconda tappa del percorso partecipativo prevista in autunno:
1) critica/distopia: in questa fase i partecipanti saranno chiamati a individuare i problemi del vivere quotidiano, in relazione alla vita privata e lavorativa, immaginando come questi possano degenerare in un futuro negativo/distopico;
2) utopia: in questa fase i partecipanti cercheranno invece di immaginare un futuro diverso, migliore, in cui vorrebbero vivere.
3) presentazione delle proposte ed analisi di fattibilità: in quest'ultima fase le idee utopiche genereranno proposte concrete di miglioramento sia delle politiche sociali, sia dei servizi che le istituzioni possono offrire.
Durante le diverse fasi i partecipanti potranno sperimentare il concetto di democrazia, individuando priorità di critiche e di proposte selezionate sulla base dei voti espressi da tutti i partecipanti.
Il cibo contribuirà a creare il clima giusto e brevi momenti di letture e improvvisazioni teatrali, previste tra una fase e l'altra, allieteranno i partecipanti, guidandoli in un'esperienza realmente
immersiva.

Approfondimento delle singole fasi del metodo
1.a sessione: critica e catarsi: nominare gli "oscuri" in parole chiave
La prima sessione del future lab è il momento in cui si esprimono le critiche e le emozioni negative rispetto a qualcosa che non va nel presente, attraverso una qualsiasi forma espressiva.
Il motto di questa fase è: "cosa potrebbe accadere se procedessimo nello stesso modo?" Si condividono, così, paure e timori reali e si cominciano a delineare le posizioni delle diverse persone. Si delle catalogano infine le diverse paure e si chiede ai partecipanti di dare ad esse un
ordine di priorità, dalla più alla meno pressante e rilevante.
2.a sessione Utopica- Visione positiva
Il passaggio dalla prima alla seconda sessione di lavoro prevede la riformulazione delle critiche in una dimensione positiva e utopistica, con l'idea che,collettivamente, le paure individuali possano essere superate. Il motto di questa fase è: "cosa succederebbe se tra 100 anni realizzassimo i nostri desideri?" Si ipotizzano, a questo punto, scopi positivi e si sviluppano idee creative capaci di raccontare possibili visioni positive del futuro. In questa fase il lavoro sarà in un primo momento individuale, poi a piccoli gruppi e infine si esporranno le idee in plenaria.
3.a sessione: Transizione e realizzazione
La terza sessione di lavoro ha l'obiettivo di dare concretezza alla seconda fase: dall'utopia alla realtà, "quali azioni bisognerebbe mettere in pratica al fine di realizzare la nostra utopia?" Analizzando i possibili ostacoli e le opportunità del presente, si cercherà di individuare le azioni concrete capaci di portarci verso quel futuro positivo immaginato nella seconda fase, gettando così un ponte tra utopia e realtà. Al termine della fase, le proposte risolutive individuate, diventeranno materia di confronto con i decisori politici e verrà aperto con essi un vero e proprio tavolo di confronto.

 

Immagini scaricabili:

Locandina "FutureLab" Locandina "FutureLab" Locandina "FutureLab"