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LAVORI PUBBLICI - Al via lunedì 18 luglio il restauro della copertura

Riqualificazione ai nastri di partenza per la Galleria Matteotti

14-07-2011 / Giorno per giorno

Partirà dalla sommità, ossia dal restauro della copertura, la complessa opera di riqualificazione della Galleria Matteotti. Il via è fissato per lunedì 18 luglio, con la consegna della prima tranche dell'intervento da parte del Comune alla ditta Emiliana Restauri che, da contratto, avrà a disposizione 150 giorni lavorativi per concluderla.
Si tratta, come precisato stamani in conferenza stampa dall'assessore Aldo Modonesi, della fase iniziale dell'opera voluta da Amministrazione comunale e proprietari dei quattro condomini della Galleria per ridare lustro all'unica grande piazza coperta del centro storico di Ferrara.
"Dopo 7-8 anni di trattative con i privati - ha ricordato l'assessore - nel 2010 abbiamo sottoscritto un accordo che definisce interventi e spese a carico delle due parti e ora, al termine delle fasi di progettazione e di gara, siamo giunti all'accantieramento del primo stralcio, che sarà totalmente a carico del Comune, per una spesa di poco superiore ai trecentomila euro."
Obiettivo dell'intervento, come spiegato dalla direttrice dei lavori Elena Dalpasso, sarà la messa in sicurezza della copertura del corpo centrale della Galleria che appare particolarmente deteriorata. Dopo lo smontaggio dei 'cupolini' in policarbonato, si procederà alla demolizione dei ventuno lucernari che compongono la struttura e alla loro sostituzione con nuovi pannelli in vetrocemento che saranno calati dall'alto. E in conclusione si provvederà al rimontaggio dei cupolini e alle altre opere di consolidamento.
"I lavori - ha precisato l'ing. Dalpasso - saranno eseguiti in due fasi successive: la prima nella porzione di copertura più prossima a via Amendola e la seconda in quella più vicina a via Don Minzoni, in modo da occupare con i ponteggi solo una metà dell'area pedonale per volta". Sempre consentito sarà invece il passaggio dei pedoni lungo il perimetro del corpo centrale della Galleria.
"Abbiamo già avuto modo di lavorare con soddisfazione - ha ricordato ancora Modonesi - con la ditta aggiudicatrice dell'appalto, l'Emiliana Restauri, che si è occupata negli anni passati della riqualificazione delle facciate del palazzo municipale e dello scalone, nonché del recupero della palazzina Savonuzzi di via Darsena. Confidiamo quindi di ottenere buoni risultati anche in questo caso". "Il nostro intento - ha aggiunto la progettista Angela Ghiglione - è quello di vedere conclusi entro novembre prossimo sia i lavori alle coperture sia quelli di riqualificazione delle pareti, che saranno realizzati a cura e spese dei privati. Programmando poi per i primi mesi del 2012 l'avvio dei lavori di rifacimento delle pavimentazioni interne ed esterne, che comporteranno un maggiore intralcio per il passaggio dei pedoni".
A concludere l'opera di riqualificazione, che avrà un costo complessivo di circa un milione di euro, di cui 600mila a carico del Comune, sarà la realizzazione, a totale spese dell'Amministrazione, di un nuovo impianto di illuminazione, con il restauro conservativo degli originari corpi illuminanti sospesi.
La filosofia alla base del progetto, come spiegato ancora dall'architetto Ghiglione, è interamente votata alla restituzione dell'immagine originale della Galleria progettata a metà del '900 dall'architetto Piacentini e realizzata nel luogo in cui sorgeva il Palazzo della Ragione distrutto da un incendio. L'obiettivo è infatti quello di procedere al restauro dell'esistente, impiegando gli stessi materiali usati in origine e applicando, quando possibile, tecnologie moderne, pur senza apportare modifiche al disegno originale. Il tutto in considerazione anche della sempre più diffusa tendenza alla riscoperta dell'architettura del '900, considerata già come un patrimonio da salvare.


LA SCHEDA (a cura dell'Assessorato ai Lavori pubblici)
RIQUALIFICAZIONE DELLA GALLERIA MATTEOTTI
1° stralcio - Ristrutturazione della copertura del corpo centrale


Convenzione tra Comune e proprietari per riqualificare la Galleria
L'intervento ha per oggetto la riqualificazione della Galleria Matteotti, ubicata nel centro storico della città a ridosso della Cattedrale e a pochi passi dal Castello. La Galleria, adibita al pubblico passaggio e sede di numerosi negozi ed uffici, è a tutti gli effetti una proprietà privata. Tuttavia, vista la situazione di particolare degrado in cui essa versa, il Comune di Ferrara ha ritenuto opportuno siglare una convenzione con i proprietari per eseguire le opere di riqualificazione, con cui si è stabilito il riparto delle spese per l'esecuzione dei lavori, nonché la tipologia delle lavorazioni da eseguire.

Obiettivi dell'intervento
Obiettivo dell'intervento è quello di recuperare l'immagine originaria della Galleria, così come fu progettata dall'architetto Piacentini e realizzata tra il 1946 e il 1950 nel luogo in cui sorgeva il Palazzo della Ragione, distrutto da un incendio. L'intento è infatti quello di procedere al restauro dell'esistente, impiegando gli stessi materiali usati in origine e applicando, quando possibile, tecnologie moderne, pur senza apportare modifiche al disegno originale degli anni 40.
Il progetto generale, elaborato dai tecnici comunali sulla base della convenzione sottoscritta con i proprietari privati, prevede quattro tipologie di lavorazioni:
- la sostituzione delle pavimentazioni
- la riqualificazione delle facciate
- la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione pubblica
- il restauro della copertura.
L'intero intervento di riqualificazione permetterà di restituire a ferraresi e turisti la piena fruizione dell'unica grande piazza coperta del centro cittadino.

Descrizione dell'intervento
Finalità di questa primo stralcio di lavori sarà la messa in sicurezza della copertura, particolarmente intaccata dal tempo, da attuare sulla base di un'approfondita verifica statico-strutturale.
L'intervento comporterà in particolare, lo smontaggio dei 'cupolini' in policarbonato e la successiva demolizione dei ventuno lucernari che compongono la copertura del corpo centrale, nonché la loro sostituzione con nuove strutture in vetrocemento.
Successivamente si procederà al rimontaggio dei cupolini e alle altre opere di consolidamento, di ripristino delle pannellature e di tinteggiatura dei soffitti.

Programma dei lavori
La consegna dei lavori da parte del Comune di Ferrara alla ditta Emiliana Restauri avverrà in data 18/07/2011.

I lavori di competenza del Comune di Ferrara in corrispondenza della porzione di copertura occupata dai ventuno lucernari, verranno svolti in due fasi successive: durante la prima fase si provvederà all'esecuzione integrale dei lavori sulla metà di area di intervento più prossima a via Amendola; nella seconda fase, previo smontaggio e rimontaggio dei ponteggi, si opererà nella porzione di copertura rimanente, più prossima a via Don G. Minzoni.
I ponteggi verranno allestiti in modo tale che durante tutta la durata dei lavori sia consentito il transito dei pedoni lungo il perimetro del corpo centrale della Galleria, garantendo una distanza dai fabbricati di almeno 2 m.


Direzione lavori: Ing. Elena Dalpasso - Comune di Ferrara
Progettazione: Ing. Elena Dalpasso - Arch. Angela Ghiglione (Comune di Ferrara)
Data consegna e inizio lavori: 18/07/2011
Durata del cantiere: 150 giorni lavorativi
Importo del contratto: € 248.242,06
Importo complessivo dell'opera: € 308.540,00

Tutto il materiale relativo a questo intervento è disponibile sul sito
http://mappaopere.comune.fe.it

Consulta il cronoprogramma.pdf dell'intervento di ristrutturazione della copertura della Galleria Matteotti.


LA SCHEDA STORICA (a cura del Responsabile dell'Ufficio Ricerche storiche del Comune Francesco Scafuri)
L'ex Palazzo della Ragione o del Tribunale
Il Palazzo della Ragione, l'antico tribunale dove si rendeva giustizia e si leggevano le sentenze, fu costruito nel 1325-26. Il palazzo venne eretto tra la preesistente torre dei Ribelli (1274) ed un gruppo di corpi di fabbrica, adibiti a residenza dei Notai ed a carceri.
Parte integrante del complesso veniva considerato proprio il palazzo dei Notai (più arretrato e più basso rispetto all'edificio principale), che si trovava verso l'attuale corso Porta Reno.
Sotto i loggiati del palazzo della Ragione fin dalle origini c'erano delle botteghe di argentieri, drappieri, cimatori, sartori e cappellai. Successivamente furono concessi degli spazi per le bancarelle davanti al porticato, che nel tempo si trasformarono in bassi fabbricati in legname e muratura, come testimoniano le iconografie degli inizi del XVI secolo. Le piccole costruzioni vennero demolite attorno al 1830.
Il palazzo della Ragione venne decorato con fregi policromi per volontà di Ercole I d'Este in occasione delle proprie nozze con Eleonora d'Aragona, ma nel 1512 fu notevolmente danneggiato da un incendio, quindi completamente ristrutturato due anni dopo avendo conservato solo i muri maestri. Le fonti ci informano che fu danneggiato dal terremoto del 1570, poi divenne sede del foro civile e penale, quindi adibito a carcere nel periodo napoleonico fino al 1815, anche perché a causa delle condizioni precarie il tribunale si era trasferito nell'ex collegio dei Gesuiti di Borgo dei Leoni.
Ritornato di nuovo a sede del tribunale, siccome dava segni di instabilità, venne trasformato tra il 1831 e il 1840 in stile neogotico su progetto dell'architetto comunale Giovanni Tosi ed infine distrutto quasi interamente da un incendio tra il 22 e il 23 aprile 1945.
L'attuale costruzione moderna, che comprende l'ampia Galleria Matteotti, fu realizzata tra il 1954 e 1956 proprio sulle macerie dell'ex Palazzo della Ragione; definita da alcuni (come Bruno Zevi) addirittura lo stupro di Ferrara, da altri invece è considerata uno dei capolavori del suo progettista, l'architetto romano Marcello Piacentini (Roma, 8 dicembre 1881 - Roma, 19 maggio 1960). Piacentini fu l'architetto ufficiale del regime fascista e in tale veste ridisegnò l'immagine di varie città italiane, per poi giungere a Roma, dove tra l'altro realizzò l'apertura di via della Conciliazione, fece il progetto generale dell'EUR e della Città Universitaria.
Il nostro edificio, pur mantenendo una vaga idea del palazzo della Ragione, di cui si conservò in parte il loggiato con le arcate gotiche e l'altezza del prospetto, fu ricostruito completamente in altre forme da Piacentini. Nel nuovo palazzo trovarono subito sede negozi, uffici e, fino al 1994, anche i magazzini dell'UPIM.
Durante l'abbattimento del rudere trecentesco, ma già trasformato nell''800, vennero alla luce i resti dell'antica torre dei Ribelli (in angolo con via S. Romano), così Piacentini ne ripropose il volume, ma inscatolandolo in una costruzione sobria nelle sue linee novecentiste.
L'antica Torre dei Ribelli sarebbe stata eretta nel 1274 con i materiali provenienti dalla demolizione delle case della famiglia dei Fontana, i quali si erano ribellati a Obizzo II tentando di ucciderlo: da qui la curiosa denominazione. La torre, che nella parte bassa serviva da prigione, fu ultimata nella parte superiore soltanto nel 1383. Sulle pareti della torre si esponevano gli impiccati e le teste e i quarti dei giustiziati. Prima un terremoto nel 1490 e poi un incendio del 1512 la danneggiarono e restò mozza, fino a quando nel 1831-40 fu inglobata nel palazzo della Ragione.
Piacentini tra il 1954 e il 1956 ne ripropose il volume, ma diede un aspetto moderno all'intera costruzione.
La Torre dell'Orologio
Anche se c'è chi la fa risalire almeno al XV secolo, secondo vari autori venne eretta nella seconda metà del '500, quando vi si collocò la campana della Ragione, predisposta su una struttura lignea che in seguito si degradò. Questo fatto fece decidere al Maestrato dei Savi di offrire un sostegno adeguato a detta campana, così nel 1603 fu incaricato a tale scopo l'architetto Giovan Battista Aleotti e la torre ebbe l'aspetto che tuttora mantiene. Nel 1864 fu predisposto l'orologio col quadrante luminoso.
Con l'allargamento di Corso Porta Reno degli anni '50 del Novecento, la torre venne a trovarsi nel mezzo dell'imbocco della strada e tra due cavalcavia, quello di origine trecentesca ("restaurato" degli anni Venti del Novecento) e l'altro realizzato negli anni '50.
Il Cavalcavia di Corso Porta Reno
Il cavalcavia di Corso Porta Reno fu costruito nel '300 per unire il palazzo dei Notai e della Ragione con quello del Podestà che sorgeva dalla parte opposta della strada. Subì poi delle ristrutturazioni a seguito del terremoto del 1570. Nel 1925 il Comune decise di ridare al cavalcavia le linee originali, così conferì l'incarico all'ing. Carlo Savonuzzi che, tenendo conto dei riferimenti storici, diede l'immagine odierna al cavalcavia.
Mentre l'altro, che si innesta nel palazzo progettato da Piacentini, fu concepito a seguito della costruzione del nuovo edificio.