E' rivolto in particolare a genitori e insegnanti il seminario organizzato per martedì 29 maggio 2018 dalle 16,30, nella sala Arengo della residenza municipale di Ferrara (piazza Municipio 2), dal Servizio Integrazione Scolastica del Comune di Ferrara per approfondire temi legati all'integrazione scolastica degli studenti disabili nelle scuole superiori di Ferrara.
L'incontro vuole offrire l'occasione per uno scambio di esperienze e buone pratiche tra servizi comunali, scuole, cooperative sociali, famiglie e associazioni.
Il seminario si aprirà con una relazione sulla scuola ferrarese del prof. Francesco Orlando del Provveditorato agli studi, seguita dalla presentazione dei laboratori in rete (Elena Pavani) e del progetto Ponte (Luigi Rosso). Seguiranno gli interventi di Laura Luongo dell'azienda USL e della direttrice di ASP Ferrara Federica Rolli e, prima delle conclusioni dell'assessore Cristina Corazzari, è previsto anche un contributo di Federica Montani del Consorzio Solidarietà Sociale di Parma sui percorsi lavorativi una volta conclusa la scuola.

LA SCHEDA  a cura del Servizio comunale Integrazione Scolastica
I numeri dicono con chiarezza che negli ultimi anni all'interno delle scuole di Ferrara e dell'Emilia-Romagna il maggior incremento percentuale di alunni portatori di handicap si è registrato negli Istituti Superiori.
In quindici anni, tra l'a.s. 2002/03 e l'a.s. 2016/17 il numero degli alunni certificati che frequentano le scuole superiori dell'Emilia-Romagna è aumentato del 128,8 % ed è quindi più che raddoppiato ma nelle scuole della provincia di Ferrara il fenomeno appare ancora più accentuato. Nello stesso periodo gli alunni disabili che frequentavano istituti superiori della nostra provincia sono infatti praticamente triplicati, passando dai 160 frequentanti l'a.s. 2002/3 ai 483 alunni iscritti quest'anno.
Contemporaneamente è aumentato in modo più che proporzionale il numero degli insegnanti statali di sostegno che ormai costituiscono anche nelle scuole superiori il 15% di tutti gli insegnanti statali e con essi, evidentemente anche le risorse umane e l'impegno economico degli Enti Locali per interventi di assistenza educativa e a qualificare i percorsi di integrazione scolastica anche dei ragazzi più grandi e con meno autonomie, passati nel Comune di Ferrara dai 39 ragazzi seguiti nel 2012/13 agli attuali 75.
Così a Ferrara anche nelle scuole superiori la percentuale degli studenti con certificazione di disabilità ai sensi della L. 104/92 è ormai vicina al 3%, una percentuale del tutto simile e in linea con quella da più tempo raggiunta negli ordini inferiori di scuola e a prima vista sembrerebbe proprio che l'onda lunga della Legge 104 del 1992 sui diritti dei portatori di handicap e il lungo lavoro di integrazione cominciato cinquant'anni fa abbiano raggiunto anche i piani superiori, scavalcando d'impeto anche la linea dell'obbligo a 16 anni.
Tutto bene dunque? Tutto tranquillo?
Non proprio e non esattamente perché lavorando nella scuola, con educatori, insegnanti e ragazzi e incontrando le loro famiglie è del tutto evidente come le scuole superiori siano oggi un punto di particolare criticità dei percorsi di vita dei ragazzi e uno snodo sicuramente cruciale per l'ulteriore avanzamento delle pratiche di integrazione, rispetto al quale non mancano quindi criticità e riflessioni che vale la pena di condividere e di approfondire. Specie per quanto riguarda i ragazzi con maggiori compromissioni e più spiccate problematiche relazionali e comportamentali, che sempre più di frequente sono iscritti e frequentano gli Istituti Superiori, ma non sempre sono accolti con modalità realmente capaci di corrispondere ai loro bisogni di attenzione e di integrazione. 
Insomma c'è ancora molto lavoro da fare per migliorare le esperienze di integrazione delle scuole superiori e per questo il seminario organizzato in Municipio (sala Arengo - piazza Municipio 2 Ferrara) dal Servizio comunale Integrazione Scolastica per martedì 29 maggio dalle 16,30 si propone di approfondire queste criticità e di contribuire allo scambio di esperienze e buone pratiche tra servizi comunali, scuole, cooperative sociali, famiglie e associazioni.