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CULTURA DELLA NON VIOLENZA - Martedì 26 marzo alle 17 alla libreria Feltrinelli (via Garibaldi 28/30 a Ferrara)

Pomeriggio dedicato all'esperienza nonviolenta di Silvano Balboni

28-02-2019 / Giorno per giorno

>>AGGIORNAMENTO del 25 marzo 2019 - Martedì 26 marzo alle 17, alla libreria Feltrinelli (via Garibaldi, Ferrara) Daniele Lugli presenterà «Silvano Balboni era un dono, Ferrara, 1922-1948: un giovane per la nonviolenza dall'antifascismo alla costruzione della democrazia».
Si tratta dell'ultimo incontro del ciclo "Raccontare la storia, raccontare storie. Nonviolenza in azione". Il racconto della breve, intensa vita di un giovane morto a 26 anni nel 1948 a Ferrara, dove era nato, è occasione per ripercorrere aspetti poco conosciuti della nostra storia, particolarmente nel decennio 1938/1948, dalle leggi razziali alla Costituzione e all'avvio della Repubblica.
L'attenzione è portata sul contributo del liberalsocialismo nell'esperienza antifascista particolarmente tra i giovani, nell'avvio della Resistenza e delle diverse tendenze che vi si confrontano.
Segue - attraverso l'esperienza del giovane, esule in Svizzera e lì internato militare dopo una diserzione che nel suo caso è una vera e propria obiezione di coscienza - un quadro dell'intensa attività culturale e politica presente nel paese, solo, in Europa, risparmiato dalla guerra.
Il ritorno di Balboni nel 1945 consente uno sguardo sulla costruzione della democrazia in Italia. Silvano ne è partecipe, in un ritrovato contatto con Aldo Capitini.
L'impegno nel partito socialista, teso a un suo profondo rinnovamento, con l'esperienza di assessore comunale, attestano delle speranze, presto deluse, di una diversa, più consapevole e partecipata democrazia nel nostro paese e nella costruzione di una vera federazione europea. In quei pochi anni Silvano sarà il più stretto collaboratore di Capitini. Animerà a Ferrara un Centro di Orientamento Sociale, particolarmente attivo e diffuso nel territorio. Il COS, promosso nella Perugia liberata da Aldo Capitini fin dal '44, come libera assemblea di cittadini su argomenti di carattere locale, ma anche di interesse generale, per un'efficace partecipazione e capacità decisionale dal basso, conosce una rapida diffusione, ma un altrettanto rapido declino.
Viene pure ripercorso il tentativo di Capitini e Tartaglia di promuovere una profonda riforma religiosa in un paese che ha conosciuto piuttosto la Controriforma. Balboni ne è riferimento non solo organizzativo. Così pure è attivo nella promozione di un movimento per la pace che abbia a fondamento obiezione di coscienza e nonviolenza.
Fondamentale e continua è la sua attività in campo educativo, con le più diverse iniziative: esperto educatore sociale, lo chiama Capitini.
Il ciclo di incontri è organizzato dal Movimento Nonviolento, Libreria Feltrinelli di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea con il patrocinio del Comune di Ferrara.

>>AGGIORNAMENTO del 7 marzo 2019Martedì 12 marzo alle 17, alla libreria Feltrinelli (via Garibaldi, Ferrara) Raffaele Barbiero, operatore del Centro per la Pace di Forlì, presenta il suo libro "Resistenza nonviolenta a Forlì", ed. Risguardi 2015. È il terzo appuntamento del ciclo "Raccontare la storia, raccontare storie. Incontri con gli autori. Nonviolenza in azione", aperto da Mao Valpiana, curatore di Alexander Langer. Una buona politica per riparare il mondo, proseguito da Alberto Castelli, curatore e autore di un'ottima postfazione al libro di Andrea Caffi Critica della violenza.
Alla riproposizione del pensiero e dell'azione di Alex Langer, apparsa di grande attualità su temi oggi all'attenzione - Europa, immigrazioni, conversione ecologica, modelli di sviluppo, democrazia... - si è aggiunta l'esposizione dell'attività di Caffi. Merita di essere conosciuto per l'acutezza dell'analisi dei diversi contesti in cui si è svolta la sua avventurosa vita (San Pietroburgo 1897 - Parigi 1955): dalla Rivoluzione del 1905 in Russia, poi tra quel paese e la Francia e l'Italia, attraverso la Prima guerra mondiale, i primi anni del potere comunista in Russia, il fascismo, la seconda guerra mondiale e il dopoguerra. Recisa, articolata e ben motivata è l'opposizione alla violenza, in tutte le sue forme: intellettuali, sociali e politiche.
Nell'appuntamento di martedì prossimo l'attenzione è portata a concreti esempi di Resistenza e difesa popolare non armata in un periodo e in un contesto ben precisi. Il libro Resistenza nonviolenta a Forlì è una rielaborazione che l'autore ha compiuto della propria tesi di laurea La Resistenza a Forlì. Aspetti di una difesa popolare nonviolenta. Rilievi teorici ed empirici. L'esame - relativo al periodo dal 25 luglio 1943, giorno della caduta di Mussolini, al 9 novembre 1944, liberazione di Forlì - individua boicottaggio, sabotaggio, forme di difesa popolare nonviolenta: scioperi e manifestazioni, comunicazione e propaganda, azioni di sostegno ad alleati e resistenti. Valore e limiti delle azioni esaminate sono dall'autore collocate nella prospettiva di un'altra difesa possibile, accanto, quando non in alternativa, a quella armata.

Da CronacaComune del 28 febbraio 2019 - È iniziato martedì 26 febbbraio 2019 il ciclo "Raccontare la storia, raccontare storie. Nonviolenza in azione" che proseguirà per tutti i martedì di marzo, alle 17 alla Libreria Feltrinelli di Ferrara. Buona e attenta la partecipazione con domande rivolte dai partecipanti all'ospite Mao Valpiana che, in dialogo con Daniele Lugli, ha presentato "Alexander Langer. Una buona politica per riparare il mondo" da lui curato assieme a Marzio Marzorati. Il prossimo incontro avrà luogo martedì 5 marzo 2019 e sarà con Alberto Castelli, curatore del libro di Andrea Caffi "Critica della violenza".
L'opera presentata, composta da brevi scritti di Langer, commentati da diversi autori e da differenti punti di vista, è un invito alla politica particolarmente rivolto alle giovani generazioni e non solo a loro. Ne è risultato quasi un manuale, felicemente sperimentato in differenti contesti educativi. Dalle parole di Valpiana, buono e caro amico di Langer con il quale ha condiviso in particolare la formazione delle prime liste verdi, la Campagna "Nord-Sud", il "Verona Forum", è emersa la figura di un maestro della nonviolenza - anche se nonviolento non si è mai detto, ma è un tratto che contraddistingue chi merita questo appellativo - che ne ha proposto puntuali a attente applicazioni ai più diversi, conflittuali, complessi temi: Europa, immigrazioni, conversione ecologica, modelli di sviluppo, democrazia...
L'incontro di martedì prossimo, 5 marzo, con Alberto Castelli riguarda "Andrea Caffi. Critica della violenza. A cura e con postfazione di Alberto Castelli. Introduzione di Nicola Chiaromonte".
Sarà occasione per conoscere e apprezzare una singolare figura di pensatore impegnato per la libertà e la convivenza, in tempi difficili e in condizioni difficili. La vita di Andrea Caffi (San Pietroburgo 1897 - Parigi 1955) si snoda dalla partecipazione, diciottenne, alla Rivoluzione del 1905 in Russia, poi tra quel paese e la Francia e l'Italia, attraverso la Prima Guerra Mondiale, i primi anni del potere comunista in Russia, il fascismo, la seconda guerra mondiale e il dopoguerra. Come recita la quarta di copertina, "Tra i più acuti e affascinanti approdi del pensiero novecentesco, il discorso di Caffi restò sempre, pur nella diversità dei temi, improntato a una preoccupazione dominante: riscattare la vivacità dei fatti umani dagli schemi preconcetti di storiografi e ideologi, come da ogni sovrastruttura autoritaria. Gli scritti qui raccolti da Nicola Chiaromonte ripropongono la centralità di una figura il cui pensiero e la cui vita - come suggerisce il titolo - furono dedicati alla sistematica opposizione alla violenza, in tutte le sue forme: intellettuali, sociali e politiche. L'impegno socialista, la lotta politica: «Il cavaliere errante delle guerre e delle rivoluzioni» - secondo la citazione di Antonio Banfi - denuncia in queste pagine il male della guerra, promuovendo, dall'esterno di tutti i circuiti culturali e politici in voga, un pensiero libertario basato sulla nonviolenza".
A guidarci nella conoscenza del pensiero e dell'operare di Caffi sarà, in dialogo con Daniele Lugli, Alberto Castelli, docente di Storia delle dottrine politiche presso l'Università di Ferrara, particolarmente attento al pensiero libertario e nonviolento.
(Comunicato a cura degli organizzatori)

Immagini scaricabili:

Copertina del libro "Silvano Balboni era un dono, Ferrara, 1922-1948"