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"De Chirico oltre il quadro": scultura metafisica al Museo Magi di Pieve di Cento

05-04-2019 / A parer mio

>>AGGIORNAMENTO del 31 maggio 2019 - L'apertura della mostra "De Chirico oltre il quadro. Manichini e miti nella scultura metafisica" è stata prorogata fino al 31 dicembre 2019.

Da Cronacacomune del 5 aprile 2019
"De Chirico oltre il quadro. Manichini e miti nella scultura metafisica"
è il titolo della mostra che si terrà dal 13 aprile al 31 luglio 2019 al Museo Magi'900 a Pieve di Cento (via Rusticana 1, Pieve di Cento in provincia di Bologna). Sabato 13 aprile alle 17 ci sarà l'inaugurazione.

Sospesi nello spazio e nel tempo, i misteriosi personaggi che hanno reso tanto celebre la Metafisica di Giorgio de Chirico sono stati proposti innumerevoli volte, non solo con la grafica e la pittura ma anche nella versione tridimensionale, in una produzione scultorea di cui probabilmente il grande pubblico ancora non conosce la particolare suggestione.  

Meno nota della produzione pittorica, ma certamente non meno evocativa, la scultura del grande maestro offre infatti l'occasione per approfondire alcuni dei soggetti che hanno dominato la sua poetica, tra i quali spiccano l'enigmatica presenza dei manichini e la persistenza del mito e della memoria dell'antico.

L'incontro di De Chirico con la scultura avvenne solo in età matura quando, intorno al 1940, il pittore iniziò a realizzare alcune piccole terrecotte dipinte in cui riprendeva i temi dei suoi dipinti del periodo metafisico. Più tardi l'artista decise di far tradurre quelle fragili opere in più durevoli esemplari in bronzo, realizzando piccole tirature di diversi formati.

Il corpus della sua ricerca plastica è successivamente stato riproposto dalla Fondazione Isa e Giorgio de Chirico di Roma, che ne ha commissionato la fusione in una nuova edizione limitata, in occasione del centenario della nascita dell'artista celebrato nel 1988.

Per presentare al pubblico un importante nucleo composto da 19 di queste sculture, recentemente acquisite nella collezione permanente del MAGI'900 insieme a pregevoli opere grafiche, il museo propone un allestimento particolare, che intende mettere in relazione le rappresentazioni bidimensionali e la loro restituzione a tutto tondo. Tra le opere esposte ricorrono alcune figure chiave dell'immaginario dechirichiano, come gli Archeologi, i Trovatori, i Manichini Coloniali, Le Muse, i Cavalli, temi dei quali vengono presentate diverse varianti, offrendo una delle più significative ricognizioni sulla scultura metafisica mai allestite in Italia.

I bronzi, esposti insieme a un gesso preparatorio, dipinti, disegni, grafiche e a due rare edizioni illustrate dell'Apocalisse di Giovanni, sono proposti al pubblico in un allestimento corale, reso particolarmente intenso da un' installazione di pannelli luminosi, provenienti dal Museo Documentario della Metafisica di Ferrara, pionieristico museo "virtuale" inaugurato nei primi anni '80 e oggi non più esistente.

Ideato dall'allora direttore del Palazzo dei Diamanti Franco Farina, al quale la mostra è dedicata a un anno dalla sua scomparsa, il Museo Documentario ferrarese fu infatti un esperimento avanzato e preveggente di promozione e divulgazione della Metafisica nel cuore nella città che aveva avuto un ruolo strategico per la diffusione del movimento artistico nel 1917, quando fu scenario dell'incontro di De Chirico con Carlo Carrà, e della frequentazione dei due con Filippo De Pisis e Giorgio Morandi.

E se Ferrara è rimasta per antonomasia la città metafisica, un sottile disegno del destino sembra oggi attribuire anche a Pieve di Cento un piccolo ruolo nella narrazione di questa storia, non solo per la presenza di questa importante raccolta, ma anche perché, come viene ricordato in mostra, Carlo Carrà vi trascorse alcuni mesi all'inizio della sua esperienza militare, prima di essere trasferito a Ferrara.

La regia dell'allestimento è curata da Valeria Tassinari. All'inaugurazione interverranno Claudio Spadoni e Lola Bonora.
(Comunicato a cura del Museo Magi'900 di Pieve di Cento)

Nelle foto (scaricabili in fondo alla pagina):
- Giorgio de Chirico, "Il Trovatore", bronzo lucidato, tratto da gesso originale del 1970 (Museo Magi '900 - Pieve di Cento)
- "Oreste e Pilade", bronzo patinato, tratto da gesso del 1972 tratto da terracotta del 1940 di Giorgio de Chirico
- "I grandi manichini coloniali", bronzo patinato, tratto da gesso originale del 1970 di Giorgio de Chirico

Immagini scaricabili:

Giorgio de Chirico, "Il Trovatore", bronzo lucidato, tratto da gesso originale del 1970  (Museo Magi '900 - Pieve di Cento) "Oreste e Pilade", bronzo patinato, tratto da gesso del 1972 tratto da terracotta del 1940 di Giorgio de Chirico "I grandi manichini coloniali", bronzo patinato, tratto da gesso originale del 1970 di Giorgio de Chirico