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Il Bilancio 2011 e i derivati

22-03-2011 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

Se Tagliani avesse chiuso il derivato quando l'avevamo chiesto noi in consiglio comunale, all'inizio del 2010, avrebbe fatto risparmiare ai ferraresi 595 mila euro nel secondo semestre 2010 e 960 mila nel 2011, per un totale di 1,55 milioni di euro. Soldi pagati alla banca Dexia e sottratti a servizi primari come cultura e scuola. E se avesse anche estinto 5 milioni di debito, con il ricavato della vendita di azioni Hera, avrebbe risparmiato altri 200 mila euro nel secondo semestre 2010 e 400 mila nel 2011, per un totale di 600 mila euro. In tutto oltre 2 milioni di euro, che, dedotti i dividendi Hera 2010 per 0,5 milioni, rappresenta un risparmio netto per i ferraresi di 1,5 milioni di euro.
Ma l'anno scorso non ci attendevamo che il comandante del vecchio bastimento comunale, alla guida di un equipaggio (la maggioranza) stordito dai marosi elettorali, dai tagli del Governo e dal macigno dei debiti, avesse la forza di azionare le pompe per lo svuotamento dell'acqua e di invertire la rotta per non infrangersi contro gli scogli. Quest'anno, invece, speravamo che al nuovo assessore Marattin venisse affidato il timone delle finanze e non il compito di lavare il ponte di coperta, con il mare forza 9. Avevamo cioè fiducia che il suo ingresso in giunta fosse l'incipit per una vera manovra di bilancio, incisiva su debito, personale e derivato, e non l'ennesima operazione di galleggiamento precario.
Purtroppo nulla è cambiato. A Polastri è succeduto sul podio Marattin, ma la musica è rimasta la stessa. Ieri in consiglio comunale abbiamo sentito argomenti quanto meno comici, usati per contrastare le proposte di Ppf. Per bocca di Marattin il Pd e la maggioranza intendono perseverare nello spreco di denaro dei cittadini, continuando a pagare il conto del derivato Dexia, che da quando è stato acceso, fino al 30.6.2011, ha già accumulato una perdita certa di 400 mila euro. E al tempo stesso essi preferiscono tenere in tasca le inutili azioni Hera, invece di ridurre il debito comunale, del tutto indifferenti all'esempio di Modena, che ha appena da venduto 11,9 milioni di azioni, facendosi riconoscere da Hera anche i dividendi.
Quando il sindaco, il Pd e la maggioranza mandano il giovane assessore allo sbaraglio in consiglio comunale, con il compitino farcito di errori e menzogne, al solo scopo di attaccare Ppf e contenere la sua dilagante azione propositiva, dimostrano di avere loro stessi poca fiducia in Marattin. Lo inducono infatti a sbagliare fin dai primi passi, nel solco tracciato dal suo predecessore Polastri, facendo leva sull'inesperta esuberanza e desiderio di affermazione.
Ci auguriamo, per il bene della città, che Marattin abbia la volontà e la capacità di emanciparsi dal ruolo strumentale che il Pd vorrebbe appiccicargli, e di avviare quel cambiamento nella politica di bilancio, che tutti ci aspettiamo.

* - Consigliere comunale Progetto per Ferrara