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Le affermazioni dell'assessore Marattin sul derivato Dexia

18-07-2011 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

Il giovane assessore al bilancio Luigi Marattin ci aveva già provato in consiglio comunale durante la discussione del bilancio preventivo 2011, e leggo dalle cronache cittadine che anche ieri ha tentato di confutare la disastrosa perdita del derivato, senza peraltro produrre elementi concreti o calcoli alternativi. In un commento su Estense.com egli svicola dal punto dichiarando "Al 31/12/2010 la somma algebrica dei differenziali positivi e negativi dava una somma positiva di circa 135.000 euro. Chi afferma il contrario è un bugiardo, e non vedo l'ora di essere smentito"
Peccato che io non abbia mai affermato che il derivato fosse in perdita al 31.12.10, bensì che lo era al 30.06.11. E' facile riscontrarlo al link  http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=12430 del 22.3.11 in cui si legge: "Per bocca di Marattin il Pd e la maggioranza intendono perseverare nello spreco di denaro dei cittadini, continuando a pagare il conto del derivato Dexia, che da quando è stato acceso, fino al 30.6.2011, ha già accumulato una perdita certa di 400 mila euro". Se Marattin ci tiene a non passare per bugiardo indichi, magari facendosi aiutare dalla sua dirigente alle finanze, quando e dove io abbia dichiarato che il derivato perdeva al 31.12.10.
Un'altra menzogna è che la perdita del derivato al 30.6.11 non fosse calcolabile con precisione già nel marzo 2011, in occasione della dibattito in consiglio. Marattin dovrebbe saperlo, sicuramente lo sanno i suoi tecnici: il contratto Dexia Crediop prevede che i flussi tra banca e Comune relativi ad un semestre siano calcolati in base al tasso euribor degli ultimi giorni del semestre precedente. Dunque in marzo 2011, noto il tasso di fine dicembre 2010, era possibile sapere con certezza che il derivato al 30.6.11 sarebbe stato in perdita di circa 400 mila euro. Questo è il dato che Marattin non ha voluto dichiarare in consiglio ed alla città. In verità egli non ha mai contestato alcunchè al sottoscritto avvalendosi di argomenti solidi o calcoli alternativi, semplicemente perchè non è in grado di farlo. Per questo ricorre alle comiche analisi della tattica comunicativa attribuita al sottoscritto, che tuttavia nulla hanno a che fare con i conti di bilancio.
Il giovane assessore si spinge oltre e dichiara: "Quello su cui ebbi modo di dibattere in Consiglio col cons.Tavolazzi (dimostrandogli il suo errore) fu il fatto che a marzo 2011 si potesse essere in grado di quantificare esattamente la perdita 2011″. E' una affermazione vera che, attribuita al sottoscritto diventa una menzogna. Infatti il calcolo della perdita di 400 mila euro si riferiva correttamente, come dimostrato e mai smentito, al 30.6.11, e non al 31.12.11 come afferma Marattin. Con riferimento al 31.12.11 avevo invece stimato la perdita totale del derivato, dalla sua accensione a fine 2011, come è possibile riscontrare al linkhttp://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=12456 del 24.3.11. In quel mio intervento si legge: "Nel primo semestre 2011 (il Comune) pagherà..mezzo milione e prevediamo almeno 3-400 mila euro nel secondo semestre. A fine dell'anno, da quando è stato acceso il derivato Dexia, definito dal Pdl una "porcata", sarà in perdita totale di 7-800 mila euro. Soldi sborsati dai cittadini e non da chi ha deciso di non fare nulla, cioè sindaco, Pd e maggioranza." Ebbene oggi sappiamo, sia io che Marattin, che quella previsione  era poco prudente. Il dirigente finanziario avrà già fornito all'assessore il dato esatto al centesimo, perchè il calcolo dell'esborso relativo al secondo semestre 2011 basa per contratto Dexia sul tasso euribor di fine giugno. Dunque oggi è certo che quella mia stima di marzo (7-800 mila euro) è, come dicevo, sottodimensionata.
Dica dunque Marattin ai cittadini quanto perde il derivato al 31.12.11. Sono sicuro che egli sia a conoscenza di una perdita uguale o superiore a quella da me prevista in marzo! Dica inoltre Marattin quali siano le informazioni sbagliate e fuorvianti che avrei dichiarato! Finora da parte sua abbiamo letto solo bugie al riguardo! L'inesperto assessore prima o poi capirà che per confutare dati, occorre dotarsi di altri dati più attendibili. Dove sono? Finora solo chiacchiere. Spiace infine constatare che a fronte di valutazioni corrette e documentate da me sottoposte all'attenzione sua e dei cittadini, egli risponda con i vecchi i arnesi dei professionisti della politica. Egli in fondo un lavoro ce l'ha, non ha bisogno della politica per sbarcare il lunario, dunque potrebbe essere più libero nel giudizio!
L'assessore poi riattacca con le azioni Hera: "A Tavolazzi durante i Consigli Comunali sul bilancio fu spiegato perchè la sua proposta (=vendere le azioni Hera per abbattere il debito e estinguere il derivato) era contro l'interesse dei cittadini ferraresi." Qui Marattin dimostra di sbagliare i conti. Ho replicato pubblicamente alla sue errate considerazioni il 23.4.11 http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=12456. Da lui nessuna risposta. Ripropongo quel ragionamento che qualsiasi buon padre di famiglia è in grado di fare. Il Comune paga per 150 milioni di debito una rata annua di 17 milioni (circa l'11%), mentre possiede azioni Hera che rendono il 5,3% del valore a libro (senza contare le perdite del titolo già realizzate per la caduta di valore in borsa). Ebbene si trova nella stessa condizione di una famiglia che abbia acquistato un appartamento da 100 mila euro, con un mutuo dello stesso importo, che costi 11000 euro di rata annua (capitale più interessi), e al tempo stesso possegga 100 mila euro di titoli Hera, con un rendimento annuo di 5300 euro. Questa famiglia, indotta dall'emorragia di cassa (11000-5300), si affretterà a vendere le azioni per estinguere il mutuo. Il suo patrimonio netto non cambierà. Prima aveva un appartamento (+100 mila), un debito (-100 mila) e titoli Hera (+100 mila), dopo la saggia decisione avrà l'appartamento (+100 mila), zero debito, zero titoli. E avrà definitivamente tamponato il salasso del suo bilancio famigliare. Un ragionamento semplice, alla portata di chiunque, a maggior ragione di sindaco, giunta, assessore e maggioranza. Allora ci si chiede per quale motivo non si vendano le azioni Hera. L'unica risposta logica è che Maurizio Chiarini, amministratore delegato di Hera, non voglia! Modena, che non ha dato i natali all'amministratore della holding, ha già venduto una parte consistente dei suoi titoli.
Tali considerazioni risalgono al marzo 2011. Oggi il titolo Hera è ancora più basso (1,4 euro circa, contro 1,6-1,8 tra marzo e fine maggio 2011), per cui l'attesa e l'immobilismo di Tagliani e Marattin hanno prodotto ulteriori perdite patrimoniali, che si aggiungono agli 800 mila euro persi dal derivato dalla sua accensione al 31.12.11.

* - consigliere comunale Progetto per Ferrara