Comune di Ferrara

mercoledì, 08 maggio 2024.

Dove sei: Homepage > Lista notizie > Ospedale S.Anna, messa in scena e farsa

Ospedale S.Anna, messa in scena e farsa

22-07-2011 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

La farsa sul Sant'Anna continua a Rosso di Sera, tappa del teatro itinerante messo in scena dal Pd per convincere i ferraresi che lo spostamento dell'ospedale a Cona e la chiusura del Sant'Anna, sia quanto di meglio possa loro capitare. Il tentativo di persuasione poggia su due pilastri classici della vecchia politica: la menzogna e la messa in scena di protagonisti di primo piano. Per l'occasione il Pd ha mobilitato il consigliere regionale Alfredo Bertelli, unico politico emiliano che ha beneficiato della modifica dello statuto regionale atta a creargli il posto di sottosegretario al fianco di Vasco Errani. A fargli da spalla c'erano attori minori della compagnia, quali Simone Merli e Davide Fabbri.

Perché farsa e perché menzogne? Presto spiegato, grazie anche al reportage di Estense.com. Il capogruppo Pd in Comune Simone Merli riferendosi al Movimento 5 Stelle ha detto: "auspico che in nessun luogo del mondo sia realizzato quello che chiedono i promotori del referendum: un pronto soccorso senza struttura ospedaliera alle spalle". Ciò che ha proposto il M5S lo conoscono ormai i sassi: un ospedale universitario in Giovecca, dotato di alcuni reparti di eccellenza e di pronto soccorso, orientato anche alla cura degli anziani (http://www.progettoperferrara.org/wp-content/uploads/2010/11/TESTATA-numero-10.pdf) . Proposta da noi chiamata Piano B, avanzata più volte pubblicamente, anche in consiglio comunale, e sempre bocciata da Pd e maggioranza. Merli poi, fedele al copione, ha sentenziato che al Sant'Anna "Nessuno vorrebbe andarci, nemmeno chi ha strumentalmente proposto il referendum", tentando di cancellare, in modo patetico, il fatto storico che quasi 15 mila cittadini hanno chiesto di farsi curare al Sant'Anna. Alfredo Bertelli ha dichiarato: "Ma ve li immaginate i pazienti frequentare per vent'anni un cantiere? I tempi di Cona hanno superato gli standard regionali e di questo chiediamo scusa". Se le scuse sono un gesto politico apprezzabile, altrettanto non lo è il tentativo di far credere ai ferraresi che occorrano vent'anni per ristrutturare un ospedale storico. Non è accaduto a Bologna o a Modena, che oltretutto ha il Policlinico in centro storico ed il nuovo ospedale di Baggiovara a 7 Km dalla Ghirlandina. Trattamento che Bertelli ha riservato a Modena, ma non alla sua città.
Alla farsa abbiamo assistito anche quando l'avvocato Tiziano Tagliani, tre giorni dopo il consiglio congiunto su Cona del 14.6 in Castello, ha convocato i giornalisti in Comune per mostrare, con l'assistenza della sua portavoce, scoppiettanti documenti in suo possesso, che avrebbero dimostrato il mio coinvolgimento nella sciagurata scelta di raddoppiare Cona e chiudere il Sant'Anna. Lo scoop fu con prontezza cavalcato dal Carlino, che annunciò ulteriore materiale compromettente, e fu seguito dalla diffusione dell'elenco ufficiale dei documenti da parte del sindaco (http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=13190). A quasi un mese dalla mia richiesta di esaminare tale documentazione, da Tagliani elegantemente offerta ai giornalisti prima che all'interessato, ho potuto visionare le "prove" dell'accusa.
Ebbene quei documenti dimostrano la mia totale estraneità alle scelte compiute da Sateriale e Tagliani (il protocollo di intesa tra Enti, con cui il Comune decise il raddoppio di Cona e la chiusura del Sant'Anna è datato 11.1.00, io sono stato assunto in Comune il 17.4.00), e, udite udite, dimostrano la mia repentina estromissione dalla famosa Commissione di Cona, dopo la prima riunione del 21.12.00.
Di essa facevano parte per il Comune, Gaetano Sateriale, Paola Castagnotto, Wainer Merighi, Diego Cavallina, Ivano Guidetti, Francesca Cigala Fulgosi, Massimo Pierpaoli. Dopo l'insediamento, il pletorico parlamentino (ne facevano parte decine di rappresentanti degli altri Enti) si riunì solo tre volte (21.12.00, 10.7.01, 20.3.02) e non produsse alcuna relazione. Ma il clamoroso scivolone dell'avvocato Tagliani sta nel fatto che dalle carte risulta che a due riunioni su tre (la seconda e la terza) io non partecipai in quanto non invitato, e che dall'esame della "documentazione scoop" in suo possesso ne scaturisce la motivazione.
Nel fascicolo dell'avvocato Tagliani c'é infatti un mio manoscritto datato 21.12.00, che spiega quella estromissione. Il giorno stesso della prima riunione della Commissione di Cona, su incarico del sindaco Sateriale (vice sindaco Tagliani), mi recai insieme all'ingegnere capo Fulvio Rossi al Sant'Anna, per verificare lo stato di avanzamento del progetto e la effettiva fattibilità degli scenari, che il direttore generale dell'azienda Ubaldo Montaguti avrebbe esposto la sera stessa in commissione. Montaguti ci affidò all'ing. Bergonzoni, responsabile tecnico del Sant'Anna. Dati i tempi stretti potei trasmettere al sindaco solo un veloce resoconto manoscritto (consultabile insieme ad altri documenti su www.progettoperferrara.org), con il quale lo informai della dimensione gigantesca dell'investimento previsto da Montaguti, in gran parte non finanziato, dei forti ritardi di progettazione ed esecuzione delle opere, rispetto all'obiettivo annunciato da Sateriale di aprire l'ospedale entro il 2003, e dell'intenzione della Coopcostruttori di puntare a finanziamenti Inail (vendita della Casa del Pellegrino) per poter proseguire il contratto acquisito con il primo appalto. Quel report, non in linea con la propaganda di Palazzo, fu la causa della mia estromissione dalla commissione (ora documentata grazie a Tagliani) e più in generale dall'affair Cona.
Alcuni giorni prima (15.12.00) avevo procurato e trasmesso al sindaco l'offerta di Protos (vedere www.progettoperferrara.org), società di ingegneria romana da lui segnalatami, relativa ad una attività di check up, monitoraggio progettuale e fisico, sull'avanzamento dei lavori del nuovo ospedale di Cona, cui non seguì alcun incarico da parte di Sateriale. Nel gennaio 2001 ci fu infine l'incontro Sateriale, Montaguti, sua moglie, Fulvio Rossi ed il sottoscritto, più volte raccontato (http://www.estense.com/?p=67084). Da allora Sateriale mi tagliò fuori da tutti gli incontri su Cona e, a partire dalla primavera 2001 (ricordo che nel febbraio  Sateriale aveva pubblicamente annunciato alla città il ridimensionamento del city manager), si avvalse esclusivamente della collaborazione dell'ing. Rossi, nonostante gli avessi offerto più volte la mia esperienza e la disponibilità ad occuparmi di Cona per conto del Comune. Nel giugno 2002, dopo un anno di totale esclusione dalla vicenda, il vice sindaco Tagliani mi propose, per conto del sindaco, di lasciare il Comune ed assumere la direzione dei servizi tecnici del Sant'Anna, alle dipendenze di Montaguti. Al mio rifiuto seguì dopo alcuni mesi la revoca dell'incarico, senza giusta causa.
Questi fatti, unitamente al Non-Sal (Stato avanzamento lavori) sui lavori di Cona da me mai approvato (http://www.estense.com/?p=152772), dimostrano il bluff della carta straccia, sventolata da Tagliani ai giornalisti ignari, e l'assoluta strumentalità del suo tentativo di coinvolgermi nel più grande scandalo sanitario del paese, di cui egli porta la responsabilità politica che gli deriva dai ruoli ricoperti per oltre dieci anni di vicesindaco (1999-2005), di consigliere regionale presidente commissione sanità (2005-2009), di sindaco (2009-2011).

* - consigliere Progetto per Ferrara