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I soldi e la politica

19-12-2011 / Punti di vista

di Francesco Portaluppi *

I consiglieri del movimento 5 Stelle di Beppe Grillo in Regione Emilia Romagna ritengono "indispensabile togliere il più possibile i soldi dalla politica: se si mettono i soldi nella politica, i soldi diventano la politica e viceversa." Per questo in campagna elettorale promettevano che si sarebbero autoridotti lo stipendio a € 1250 e sono stati di parola.
Anche se, appena eletti, un'assemblea di loro elettori ha deciso di raddoppiare la cifra, per cui i consiglieri trattengono € 2500 per tredici mensilità, più i rimborsi; il resto di quanto riscuotono dalla Regione lo destinano a iniziative autorizzate dalle loro assemblee.
Anche se, nel maggio 2011, un altro giro di assemblee ha deliberato di portare gli stipendi a € 2772. I consiglieri hanno subito dichiarato: "ne siamo onorati, è un riconoscimento del nostro impegno e buon lavoro; per ora, comunque, ancora non abbiamo deciso se tenere questo aumento, devolverlo in beneficenza o cos'altro."
Anche se, più che sapere se l'aumento c'è poi effettivamente stato, è interessante capire come sono arrivati a determinare una cifra così strana (voglio dire, proprio 2772 e non 2769 o 2777). Il mistero si risolve scaricando da internet il prospetto delle votazioni tenutesi in quel maggio 2011, all'indirizzo:
http://trasparenza.emiliaromagna5stelle.it/images/pdf/esito_votazioni_seconda_relazione_semestrale.pdf
Anche se una schiacciante maggioranza assoluta di 313 votanti aveva riconfermato lo stipendio di € 2500 (contro soli 121 voti a favore di €3000 al mese, 38 voti a favore di cifre inferiori a € 2500 e 57 voti per somme maggiori di €3000), nella votazione sulle retribuzioni dei consiglieri (e in nessun'altra) i grillini hanno preferito fare una media ponderata delle cifre indicate da ciascuno dei votanti, così da arrivare a quei palindromi 2772 euri.
Anche se (si vede nello stesso prospetto) riguardo alla percentuale di fondi regionali da destinare al Movimento nazionale 190 grillini volevano fosse del 10%, 146 del 25% e 99 del 50%: in questo caso la decisione è stata presa a maggioranza relativa dei votanti, anche se molto più risicata di quella a favore di € 2500 di stipendio, forse perché la media ponderata delle percentuali indicate da tutti i votanti avrebbe comportato un versamento al Movimento nazionale di quasi il 25% dei fondi (per l'esattezza il 24,14%), mentre con il normale sistema della maggioranza semplice si è potuto limitare l'esborso ad un 10% molto meno oneroso.
Ma resta il fatto che in Emilia Romagna i rappresentanti eletti di Beppe Grillo si autoriducono sensibilmente lo stipendio (anche se… ma comunque lo fanno), mentre a Ferrara il consigliere comunale di Beppe Grillo, abituato a ricche retribuzioni degli incarichi ottenuti dalla politica, continua a prendere dal Comune ogni centesimo di ogni euro che gli riesce. Senza se e senza ma.

* - consigliere comunale PD