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AMBIENTE - Istituzioni e aziende firmano un protocollo per l'analisi dei rischi industriali

Polo chimico: al via uno studio per migliorare la sicurezza dell'area

24-02-2012 / Giorno per giorno

Ventidue firme per dare avvio a uno studio che entro diciotto mesi produrrà un'analisi complessiva dei fattori di rischio presenti nel Polo chimico di Ferrara e dei loro possibili impatti sul territorio circostante. Ad apporle, sul protocollo d'intesa presentato stamani nella residenza municipale, sono stati i rappresentanti di quindici aziende appartenenti all'area industriale cittadina e quelli delle istituzioni promotrici: Regione Emilia Romagna, Protezione Civile Regionale, Comune e Provincia di Ferrara, Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e Arpa Emilia Romagna.
Intento dello Studio di Sicurezza Integrato d'Area (SSIA) è quello di proseguire le azioni di riqualificazione del Polo chimico ferrarese avviate con l'accordo di programma del 2001, raccogliendo ed esaminando tutte le informazioni sulle possibili fonti di rischio presenti nell'area, in funzione di una loro prevenzione e gestione. "Questo protocollo - ha dichiarato in conferenza stampa il sindaco Tiziano Tagliani - ci permette di compiere nuovi passi in avanti sul fronte dei nostri impegni per la sostenibilità ambientale ed economica del polo chimico, garantendo un'ulteriore qualificazione del sito che, oltre a renderlo più appetibile per l'insediamento di altre aziende, ne migliorerà la capacità di prevenzione dei rischi per la salute dei cittadini".
"E' con grande soddisfazione - ha rimarcato il direttore della Protezione Civile regionale Demetrio Egidi - che grazie alla costituzione di una squadra forte di soggetti del territorio, potremo riproporre a Ferrara il lavoro pionieristico da noi sperimentato nel polo di Ravenna alla fine degli anni '80, rendendolo oggi uno tra gli insediamenti più sicuri. La procedura organizzativa che adotteremo affiderà alle aziende un ruolo da protagoniste, sfruttando il loro insostituibile patrimonio conoscitivo per ricavare le conoscenze necessarie alla prevenzione dei rischi, con il supporto delle competenze delle istituzioni pubbliche".
"Questo accordo - ha aggiunto Claudio Mingozzi di Basell - si inserisce nella logica del miglioramento continuo da sempre adottata dalle aziende del polo ferrarese, le quali metteranno a disposizione proprio personale per lo svolgimento di un lavoro che si presenta complesso e difficile e che prenderà in considerazione anche il versante dei trasporti diretti verso l'area".


LA SCHEDA a cura dell'Assessorato all'Ambiente del Comune di Ferrara

PROTOCOLLO D'INTESA PER LA REALIZZAZIONE DELLO STUDIO DI SICUREZZA INTEGRATO D'AREA PER IL POLO CHIMICO DI FERRARA

SOTTOSCRITTORI:
• Regione Emilia Romagna
• Protezione Civile Regionale
• Comune di Ferrara
• Provincia di Ferrara
• Direzione regionale dei Vigili del Fuoco dell'Emilia Romagna
• ARPA - Emilia Romagna
• Aziende del Polo Chimico e Industriale di Ferrara

INQUADRAMENTO
Aree caratterizzate da un'elevata concentrazione di stabilimenti a rischio di incidente rilevante e da movimentazione di merci pericolose, i poli industriali di Ravenna e Ferrara, hanno posto e pongono alle autorità pubbliche Regionali e locali problemi di pianificazione territoriale, controllo del rischio e pianificazione delle emergenze. I processi decisionali richiedono l'analisi e la gestione di un vasto insieme di informazioni relative alle sorgenti di rischio, alla modellazione degli scenari incidentali nonché alle caratteristiche territoriali e ambientali dell'area, ivi incluse la distribuzione di popolazione nell'area di impatto e le condizioni meteorologiche in essa presenti.
Il Progetto di Studio di Sicurezza Integrato d'Area (SSIA) nasce nel 1987 dall'idea, elaborata e sviluppata dal Servizio Protezione Civile della Regione Emilia Romagna, di valutare il complesso dei rischi presenti in una determinata area superando il concetto, del tutto insufficiente in una corretta logica di protezione civile, di esaminare solamente il rischio puntuale senza la correlazione con il territorio e con le pertinenti ulteriori sorgenti di rischio.
Il primo Polo industriale studiato fu appunto quello di Ravenna, nell'ambito del quale venne affinato il modello ARIPAR "Analisi dei Rischi Industriali e Portuali dell'Area di Ravenna" degli anni '80, la cui procedura ha permesso la creazione di uno strumento informatico, che servì ad incrociare tutti i dati raccolti e a formulare eventuali scenari di rischio e modelli di prevenzione. ARIPAR è diventato uno strumento di studio adottato a livello internazionale.

FERRARA
Promosso dalla Regione Emilia Romagna, con il concorso del Comune e della Provincia di Ferrara e finanziato dal Dipartimento Protezione Civile e dalla Regione Emilia Romagna, il progetto del SSIA che ci accingiamo ad attuare grazie alla firma dell'odierno protocollo, coinvolge in primo luogo gli Enti locali, competenti in materia, la Regione, le aziende, ma anche le organizzazioni sindacali e di categoria e i cittadini.
Lo studio si colloca tra le iniziative che rientrano nell'"Accordo di Programma sulla riqualificazione del Polo Chimico di Ferrara", sottoscritto il 7 maggio del 2001 e rinnovato a dicembre 2008. Il punto 5.9 dell'Accordo riporta "rispondere alle esigenze della comunità verso la tutela dai rischi industriali, in ordine alle possibili conseguenze di eventi incidentali, con particolare attenzione per le sostanze mutagene e per la possibilità di effetto domino, basata su una rigorosa definizione ed attuazione di sistemi certificati di gestione ambientale e della sicurezza, nonché su un efficace ed efficiente sistema e prassi di informazione".
Con questo progetto si intende realizzare, un'analisi delle condizioni complessive, di affidabilità e sicurezza dell'area Industriale di Ferrara, anche al fine di rispondere alle esigenze della comunità verso la tutela dai rischi industriali, con particolare attenzione al rischio di incidente rilevante e possibilità di effetto domino.
L'area di Ferrara si pone con questa iniziativa, in armonia con quella sopradescritta di Ravenna, permettendo così la realizzazione delle stesse conoscenze e procedure su scala regionale. Da qui l'interesse per il sito Ferrarese ed il finanziamento che ne deriva.
Il progetto SSIA inoltre, anticipa, per contenuti e metodologia, l'emanando decreto del Ministero dell'Ambiente che prevede l'obbligo, per le aree industriali a rischio di incidente rilevante, dello studio integrato di sicurezza, comprendente tutte le informazioni relative ai territori limitrofi all'insediamento industriale. Pertanto Comune e Provincia saranno parte attiva del gruppo di studio e lavoro.
La metodologia utilizzata, deriva dalla pregressa esperienza del progetto ARIPAR.
Lo studio contempla al suo interno due organismi:
• Consiglio Scientifico: direzione della ricerca con funzioni di indirizzo e gestione del progetto e nel contempo funzioni di rappresentanza. Faranno parte del Consiglio, tra gli altri, Alberto Bassi - Comune di Ferrara, Paola Magri - Provincia di Ferrara, Claudio Mingozzi - Basell Poliolefine Italia S.r.l, Francesco Tarantino - Vinyloop Ferrara S.p.a.
• Comitato Tecnico: attuazione della parte operativa. Faranno parte del Consiglio, tra gli altri, Andrea Ansaloni - Comune di Ferrara, Paola Magri - Provincia di Ferrara, Massimo Cimarelli - Basell Poliolefine Italia S.r.l. Mauro Fidanza - Yara Italia, Francesco Tarantino, Daniele Sapori - Polimeri Europa S.p.a. Componente per le Aziende non soggette alla normativa sugli incidenti rilevanti Claudio Coltelli - Hera spa.
Entrambi saranno nominati con deliberazione della Giunta regionale.
Alla Regione Emilia Romagna è affidata la gestione economico-finanziaria.
Tutto lo studio avrà il supporto dell'Università di Bologna, Facoltà di Ingegneria.

Il programma operativo è sintetizzabile nelle seguenti fasi:
• definizione dei criteri di base per la predisposizione dello Studio di Sicurezza Integrato d'Area;
• raccolta dati e informazioni preliminari;
• caratterizzazione delle sorgenti di rischio;
• analisi di rischio per singole sorgenti;
• ricomposizione del rischio d'area complessivo e con riferimento alle diverse sorgenti di rischio (impianti, tecnologie e trasporto merci pericolose) per mettere in evidenza l'ordine d'importanza delle medesime;
• analisi e valutazione dei risultati finalizzata a sviluppare proposte di strategie di intervento atte a ridurre ed eliminare i fattori di rischio.
Il protocollo di intesa decorre dalla data della sua stipula e ha validità per tutta la durata di realizzazione del progetto prevista in 18 mesi.
La conclusione del progetto è prevista entro il primo semestre 2013.

"Si tratta - ha sottolineato al proposito il sindaco Tiziano Tagliani - di un'importante azione che si somma agli interventi di prevenzione e controllo sulle attività industriali, che vedono la partecipazione sul territorio regionale di differenti soggetti pubblici nell'ambito dei rispettivi mandati istituzionali. Interventi che coinvolgono settori che possono comportare anche importanti ricadute sui livelli di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori negli ambienti di lavoro, della popolazione e dell'ambiente circostante. L'iniziativa che presentiamo oggi si accompagna e non sostituisce certamente tutte quelle azioni di tutela del lavoro e della sicurezza per i lavoratori delle imprese insediate e dei loro subappaltatori, essendo anzi sempre più necessaria l'attenzione al rispetto di quel protocollo firmato qualche mese fa sotto il patrocinio e la promozione della Direzione Provinciale del Lavoro".

"L'accordo di programma - aggiunge l'assessore comunale all'Ambiente Rossella Zadro - si è arricchito in questi ultimi due anni di azioni concrete, dalle bonifiche, all'aria, allo studio di oggi. Segno che tale collaborazione funziona e che le squadre ben costruite producono sinergie importanti per il territorio. L'ambiente e la sua salvaguardia occupano una posizione centrale dalla quale imprescindibili divengono la previsione e prevenzione dei rischi, la pianificazione territoriale, la gestione dei trasporti, la pianificazione e preparazione dell'emergenza. Il tutto in un'ottica globale di sviluppo sostenibile. Il progetto SSIA è un formidabile strumento di trasparenza e comunicazione con i cittadini, grazie alle innumerevoli informazioni che è in grado di produrre e dentro alle quali un ruolo importante è appunto rivestito dalla cittadinanza".


Scarica il protocollo_ssia.pdf