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Statuto comunale: il parere della Prefettura

02-05-2012 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

Ancora una volta la Prefettura, cui ha dovuto ricorrere Progetto per Ferrara, richiama il Comune e la maggioranza al rispetto della democrazia ed alla tutela dei diritti dei gruppi di minoranza. Era già accaduto quando il presidente del consiglio Colaiacovo si era rifiutato di consegnare le registrazioni audio di alcune sedute della conferenza dei capigruppo, sostenendo che non era obbligato a farlo. La Prefettura intervenne con competenza e tempestività, costringendo Colaiacovo a fare marcia indietro.
Il caso in discussione oggi è assai più grave. Il Pd, puntellato da alcuni gruppi di opposizione, pretende di impedire discussione e votazione in consiglio comunale, di proposte di modifica dello statuto che non abbiano ottenuto la maggioranza dei due terzi in commissione (evento impossibile senza il suo consenso!), e che, a tale scopo, il partitone ha deliberatamente escluso dal testo della delibera. Essa infatti, confezionata da uffici accondiscendenti, impedisce di fatto la presentazione di emendamenti relativi agli articoli dello statuto non citati nel testo. Un modo arrogante e disonesto per impedire a tutti consiglieri (non solo ai membri della commissione) di conoscere e votare le proposte Ppf, preventivamente bocciate in commissione dal Pd. Ma anche per sottrarre il partitone al giudizio degli elettori, a seguito del suo voto contrario a modifiche importanti, che vanno nella direzione della trasparenza e del coinvolgimento della popolazione nelle scelte che la riguardano.
I cambiamenti respinti dal Pd attengono a: commissione permanente di garanzia e controllo; consultazione popolare; controllo delle associazioni destinatarie di contributi pubblici; riduzione delle firme per le iniziative popolari; ammissibilità del referendum popolare; istruttoria pubblica nei procedimenti amministrativi; diritto di accesso da parte dei cittadini; pubblicazione nel sito del Comune di tutti gli atti; nomina dei rappresentanti nelle società collegate; riduzione dei contratti a tempo determinato per dirigenti ed alte specializzazioni; criteri di merito per l'assegnazione delle funzioni dirigenziali; responsabilità dei dirigenti e revoca anticipata delle funzioni dirigenziali da parte del sindaco.
L'intero pacchetto è stato buttato al macero, complici gruppi di opposizione, e con la pretesa di nascondere la mano! Abbiamo protestato nei confronti del presidente Fortini, chiedendogli di riconvocare la commissione. Egli, come previsto, ha risposto con il medesimo "niet" come avrebbe dato il Pd, dimostrandosi il perfetto garante dei diritti dell'opposizione! Allora ci siamo rivolti alla Prefettura, che, diversamente da Fortini, ha tenuto alto il valore delle istituzioni, facendogli sapere quanto segue (vedere lettera allegata del Prefetto).
"La Commissione in sede redigente sicuramente è finalizzata ad agevolare e semplificare la discussione del Consiglio nel suo plenum, ma non ad annullarla del tutto, senza dar conto in alcun modo del procedimento che ha determinato la decisione, mortificando peraltro la funzione tipica di indirizzo e controllo del Consiglio quale espressione di maggioranza e minoranza. Al riguardo, infatti, alcuni regolamenti sul funzionamento dei Consigli comunali ammettono che possano essere presentati emendamenti alla bozza di delibera della Commissione, e che, della relativa discussione, se ne dia conto al Consiglio con relazione introduttiva alla delibera; in altri sono altresì ammesse relazioni di minoranza. Nel mentre appare pertanto auspicabile che anche il regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Ferrara preveda questa possibilità, sembra altresì auspicabile che, nel caso concreto prospettato, per non tradire la funzione della Commissione, che supporta l'attività del Consiglio senza sostituirsi ad esso, possa essere convocata ulteriore riunione della Commissione stessa per eventualmente approvare una integrazione alla delibera già adottata che evidenzi l'iter logico in base al quale le singole proposte di modifiche statutarie sono state approvate o respinte."
E' la seconda volta che chi proclama a parole i valori della democrazia e la tutela della minoranza, nei fatti viene richiamato all'ordine dalla Prefettura. Speriamo che almeno il rispetto per quest'ultima, induca il presidente Fortini a riconvocare la commissione, per modificare la delibera. Farebbe un servizio ai cittadini, soprattutto quelli che non hanno votato Tagliani e il Pd, ovvero la stragrande maggioranza degli aventi diritto al voto.

ALLEGATO: quesito_tavolazzi_parere_prefettura.pdf

* - consigliere comunale Ppf