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Scegliere tra alternative possibili

08-02-2007 / Punti di vista

di Gaetano Sateriale

Ogni consultazione è un fatto importante per la vita di una comunità. Anche un referendum autogestito, nel momento in cui si chiamano i cittadini a esprimere la loro opinione, è un fatto importante. Di cui bisogna tener conto: quali che siano i risultati.
Proprio per questo motivo, quando si organizza un referendum, ci si assumono rilevanti responsabilità: prima fra tutte quella di sottoporre al cittadino un quesito chiaro e veritiero, di cui siano comprensibili i presupposti e credibili le conseguenze. Altrimenti si fa solo propaganda: si strumentalizzano le persone (si sarebbe detto qualche anno fa) per una propria battaglia personale.
Faccio l'esempio più facile. Se nel manifesto che chiama al voto si mostrano ciminiere che sorgono tra le torri del castello, si sta facendo una forzatura propagandistica. Nessuno vuole le ciminiere al posto delle torri e alla domanda subliminale: "volete voi un nuovo inceneritore o il vecchio castello estense?" chiunque, a partire da me, risponderebbe "no grazie, preferisco il castello".
Ma non è qui la più evidente manipolazione del votante. La vera manipolazione avviene quando si nascondono le reali alternative che ci sono tra il Sì e il No. Si chiede un parere esplicito ma non si propone una alternativa seria.
Qual è la vera alternativa al potenziamento del forno inceneritore di Hera? Non è la raccolta differenziata (che va comunque fatta) perché il nostro comune (tutti noi) produce centomila tonnellate all'anno di rifiuti che debbono essere smaltiti e che solo in parte possono essere differenziati e riciclati.
La vera alternativa sono le discariche. Si può anche fingere di non saperlo, ma è così. E la domanda giusta sarebbe allora la seguente: "preferite il potenziamento del forno inceneritore o tornare a usare discariche a cielo aperto?".
Dico subito, che (per il bene della città e del territorio) credo sia meglio avere un nuovo e più efficiente forno inceneritore e limitarne e controllarne gli effetti inquinanti, piuttosto che nuove discariche.
E l'alternativa alla nuova centrale nel petrolchimico? Non è certo una centrale costruita in campagna (come qualcuno ha detto) o una centrale più piccola. No, l'alternativa realistica è tenersi per anni le attuali centrali a gasolio, continuare a far bruciare in atmosfera i gas di scarto delle lavorazioni (come succede oggi) e non completare i lavori di bonifica del suolo e delle acque del petrolchimico avviati in questi anni. L'alternativa vera è tra un petrolchimico che cresce con maggiori vincoli ambientali e un petrolchimico che sopravvive inquinando come negli ultimi decenni.
Dico esplicitamente che secondo me (per il bene della città e del territorio) è meglio un petrolchimico che si sviluppa e riduce il suo impatto ambientale piuttosto che un petrolchimico che sopravvive a se stesso.
Certo (è vero) se dipendesse dal Comune, oggi il petrolchimico sorgerebbe più distante dalla città. Ma questa, oggi, non è una scelta ragionevolmente possibile (come sanno le persone in buona fede). È possibile introdurre vincoli severi alle emissioni inquinanti. Questo sì.
Gli organizzatori del referendum queste cose le conoscono bene, perché le abbiamo esposte e discusse decine di volte. Anche assieme a loro. Dovrebbero avere il coraggio intellettuale di chiarirle ai cittadini che chiamano a votare. Gli opinionisti che in questi giorni discutono il tema dovrebbero avere la correttezza di descriverlo per quello che è.