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L'intenso rapporto del regista ferrarese con la sua città. Le esequie giovedì mattina a San Giorgio fuori le Mura

Il sindaco: "Dedicheremo una strada a Michelangelo Antonioni"

30-07-2007 / Giorno per giorno

Si svolgeranno giovedì mattina alle 9,30 nella Basilica di San Giorgio fuori le Mura le esequie del regista ferrarese Michelangelo Antonioni. Dopo la cerimonia il corteo funebre si dirigerà alla Certosa per la tumulazione della salma nell'area monumentale dello storico cimitero cittadino. Il sindaco Gaetano Sateriale ha reso nota l'intenzione dell'Amministrazione comunale di rendere un significativo omaggio alla sua memoria: "Gli dedicheremo una via o una piazza cittadina intitolandola con il suo nome".

DICHIARAZIONE DI SINDACO E GIUNTA
Il sindaco e la Giunta comunale, con una dichiarazione, ricordano la figura del grande cineasta.
"Indiscusso e celebrato maestro, Michelangelo Antonioni lascia una traccia indelebile nella storia della cinematografia mondiale.
Il suo genio artistico, consacrato nella realizzazione di assoluti capolavori divenuti conclamate pietre miliari dell'arte filmica, lo ha reso riconosciuto protagonista unanimemente indicato fra i migliori registi del nostro tempo. La sua straordinaria carriera è stata scandita da numerosi e prestigiosi riconoscimenti internazionali.
I suoi film, sempre accolti dal favore della critica e del pubblico, hanno appassionato e affascinato molte generazioni. Attraverso il suo lavoro ha saputo magistralmente interpretare le inquietudini dei nostri tempi, i moti interiori dell'animo, l'incomunicabilità fra gli individui.
Nella sua lunga e intensa esistenza ha sempre mantenuto saldo il legame con Ferrara, sua città natale e luogo eletto, immortalato anche in alcune delle opere più recenti. Per rendere merito al suo intelletto e alla sua opera, nel 1996, in occasione della presentazione di "Al di là delle nuvole", tributo alla magia e alla bellezza del nostro territorio, Ferrara ha voluto testimoniare la propria riconoscenza a Michelangelo Antonioni conferendogli la cittadinanza onoraria. Oggi ne piange la scomparsa nella certezza che la sua opera lo ha reso immortale".

LA SCHEDA - "Ho lasciato Ferrara con un bagaglio di affetti e di immagini che porto sempre con me"
Michelangelo Antonioni nel cinema contemporaneo è stato un autore di straordinaria importanza. Il regista ferrarese già con la realizzazione dei suoi documentari - di cui si ricordano soprattutto "Gente del Po", "N.U. (Nettezza Urbana)" "L'amorosa menzogna" e "Superstizione" - s'impose all'attenzione della critica per tematiche e linguaggio inusitati nel documentarismo italiano degli anni '40, contribuendo notevolmente al rinnovamento di questo settore della cinematografica. Anche il suo primo Iungometraggio "Cronaca di un amore" (1950) suscitò interesse per la ricerca della condizione umana che Antonioni conduceva esplorando quella di alcuni personaggi dell'alta borghesia milanese. Ricerca che è poi continuata con "I vinti" (1952), teso a mettere in luce alcuni aspetti della gioventù degli anni '50, "La signora senza camelie", (1953) "Le amiche" (1955), tre film che servirono ad annoverano tra i registi più significativi della cinematografia mondiale. Posizione che, a partire da "Il grido" (1957) e continuando con la famosa trilogia dell'incomunicabilità ("L'avventura", 1960; "La notte", 1961; "L'eclisse", 1962) e poi ancora con "Deserto rosso", 1964; «Btow up", 1966; "Zabriskie Point", 1970; "Chung Kuo-Cina" 1972; "Professione reporter", 1975; "lI mistero di Oberwald", 1980; e "Identificazione di una donna", 1982, è diventata sempre più solida tanto da imporre Antonioni fra i grandi del cinema. Ne sono testimonianza i numerosi riconoscimenti sul piano mondiale, la vastissima pubblicistica internazionale a lui dedicata, le numerose "personali" dei suoi film in tutto il mondo.
Nato a Ferrara il 29 Settembre 1912, già nel periodo giovanile Michelangelo Antonioni mostrava importanti interessi culturali, così come possono testimoniare alcuni fatti: a diciassette anni era tra gli attori della rivista teatrale di carattere satirico "Il Lodovico", durante gli studi universitari (si laurea a Bologna in Economia e Commercio) scriveva commedie e una di esse "Il vento", fu messa in scena da lui stesso; sempre durante gli studi universitari iniziò a pubblicare elzeviri, articoli di vario genere e di carattere cinematografico. A partire daI 28 Marzo 1935 il cinema diventò il suo interesse principale: sul "Corriere Padano" apparve il suo primo articolo dal titolo i "Cinematografo: soggetto e regia". Oltre un centinaio sono i saggi, le recensioni, gli articoli e le riflessioni sul cinema scritti per quel quotidiano ferrarese prima di proseguire la sua attività a Roma. E nel ferrarese compì la sua prima esperienza cinematografica. Era un documentario realizzato nel manicomio di Ferrara, che dovette essere interrotto per la reazione degli ammalati che all'accendersi dei riflettori reagirono cominciando a contorcersi ed a urlare trasformando la stanza in una bolgia infernale. Si ricorderà di quegli ammalati per "Il grido" girato nei paesaggi nebbiosi della pianura padana, io così come sì ricorderà del Po per il suo esordio nella regia cinematografica:
"Gente del Po" iniziato neI 1943 e terminato neI 1947 a causa delle vicende belliche. A Ferrara girerà anche alcune scene di "Cronaca di un amore» (1950). Ferrara è una città che Antonioni non ha mai dimenticato. Ha dichiarato: «lo ho lasciato Ferrara, molti anni fa, con un bagaglio di affetti e di immagini che ho portato sempre con me, ovunque sono andato. Io credo che chi lascia la sua città, la città dove è stato giovane, le perde tutte. Sono convinto di questo: l'esperienza mi ha insegnato questo. La professione del regista è molto particolare. Il nostro sforzo è teso ad assimilare sempre delle emozioni nuove, a cercare di apprendere dei codici visivi nuovi e, alla fine, si ha la sensazione netta di possedere il mondo intero, di avere la testa piena del mondo intero. Ma viene sempre il momento in cui ci si accorge che abbiamo guardato quel mondo con gli stessi nostri occhi di sempre».
Nel 1977 gli è stato assegnato dalla Camera di Commercio in occasione della "Giornata della riconoscenza provinciale" il premio al merito culturale; nel 1980 il premio dell'Associazione Stampa, che viene attribuito annualmente ad un cittadino emerito; nel 1982 e neI 1983 gli fu dedicato un
Convegno Internazionale dal titolo "Identificazione di un autore" nell'ambito della manifestazione "Il cinema e la città» promossa dal Comune di Ferrara, mentre neI 1987 fu allestita nel Castello Estense, per iniziativa della Provincia, la Mostra "Lumina 2 Michelangelo Antonioni architettura della visione», curata dalla cooperativa romana Alef. Nel 1993 l'Università di Ferrara gli ha conferito la Laurea Honoris. Causa, mentre l'Amministrazione Comunale organizzò una "personale" dei suoi film e l'allestimento della Mostra "Le montagne incantate".
In Michelangelo Antonioni la cultura mondiale riconosce un autore, poetico, lirico ed appassionato, fra i più coerenti, rigorosi ed originali che il cinema abbia mai avuto, la cui attività si è svolta all'insegna della convinzione "Almeno per me, fare un film è vivere".
Nel 1995 ha ricevuto il premio Oscar alla Carriera. Nel 1996, dopo l'uscita di "Al di là delle nuvole" (codiretto con Win Wenders) ha ricevuto dall'Amministrazione comunale la cittadinanza onoraria di Ferrara.