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Sport ferrarese tra pubblico e privato: la SPAL

24-06-2008 / Punti di vista

di Gaetano Sateriale

Quando il Presidente Tomasi dichiara che tocca al Sindaco dire a chi deve vendere la Spal, fa una forzatura. Non può essere se non la proprietà attuale a decidere a chi, quanto, quando e come vendere. Non siamo, per fortuna, in un paese in cui le Istituzioni pubbliche possano condizionare i privati ad acquistare o vendere alcunché. A maggior ragione quando si tratta di società in regola dal punto di vista economico e finanziario. Il Sindaco può, qualora richiesto dalla proprietà, incontrare coloro che hanno avanzato proposte di acquisto, cercare di valutarne la solidità e le caratteristiche, esporre loro gli orientamenti della città e riferire pubblicamente circa gli esiti dei colloqui. Questo ho fatto nella giornata di lunedì 23 giugno.
Quando il Presidente Tomasi interviene con propri giudizi sulle opinioni espresse da singoli Assessori della Giunta del Comune di Ferrara lo fa, da privato cittadino, in maniera assolutamente legittima. Se chiede delle pubbliche prese di distanza da parte del Sindaco sull'operato della sua Giunta è destinato a rimanere deluso: fino a prova contraria gli assessori sono tali perché godono della fiducia del Sindaco. Nessuno può sfiduciarli al suo posto.
Veniamo alle proposte di acquisto. Al momento, come tutti sanno, ce ne sono due: entrambe mi sono state confermate. Ma entrambe hanno bisogno di ulteriori approfondimenti per capire la loro effettiva consistenza e perché l'attuale proprietario possa scegliere se e a chi vendere.
Senza voler entrare in dettagli che non mi competono, mi pare che la situazione si possa riassumere in questo modo. L'offerta Montanari (che chiameremo offerta A) al momento prevede il mantenimento di una quota azionaria di minoranza nelle mani dell'attuale proprietario, l'offerta Butelli (offerta B) non ha preso in esame questa possibilità. L'offerta A prevede la soluzione del contenzioso sul vecchio marchio Spal nel momento in cui si costituisce la nuova società. L'offerta B non è in grado di dare garanzie in questo senso. L'offerta A, dopo le minacce ricevute in questi giorni, ritiene di dover trovare un nuovo socio che assuma le massime cariche amministrative. L'offerta B ha un organico completo che prevede già la copertura delle massime cariche sociali. Entrambe le offerte dichiarano di voler investire sull'attività giovanile ben più di quanto si sia fatto sino ad ora per garantire un vivaio di atleti e dei risparmi di gestione alla Spal. L'offerta A si riserva di riconsiderare la ripartizione delle quote alla fine del prossimo campionato. L'offerta B non può dettagliarsi in maniera compiuta senza un esame approfondito della situazione dei costi della Spal.
Questo il quadro essenziale delle proposte così come mi sono state enunciate.
Al momento, se debbo esprimere un parere, mi pare di poter dire che senza ulteriori confronti tra la proprietà attuale e le due offerte sia difficile ipotizzare con certezza una qualsiasi soluzione. Credo sia necessario che il Presidente Tomasi si faccia carico di continuare il confronto con entrambe le offerte e che nel frattempo iscriva la Spal al campionato 2008/2009.