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Un passo alla volta

28-06-2008 / Punti di vista

di Gaetano Sateriale

La Carife ha vinto il campionato ed è andata in serie A. Di questo siamo tutti felici.
Per giocare nella massima serie è necessario avere un palazzo dello sport da 3500 posti e forse, in prospettiva, da 5000. Quindi, se non si vuole che Carife vada a giocare altrove, bisogna quanto prima mettersi in regola con le disposizioni della Lega Basket. La delibera approvata lunedì in Consiglio indica l'obbiettivo massimo del nuovo Palazzo dello Sport ma lo subordina a due condizioni: che ci sia una partecipazione dei privati alla sua costruzione e che il Consiglio torni a discutere quale sia la soluzione migliore per l'immediato. Ciò per due motivi: le difficoltà di bilancio del Comune (dei Comuni italiani) dopo i tagli del Governo (dei Governi), la necessità di avere il massimo consenso possibile su una scelta che impegnerà la città per i prossimi decenni.
La mia opinione al riguardo è la seguente. Non credo sia accettabile per nessuno che la città perda una opportunità sportiva e di immagine come quella determinata dal partecipare della Carife al massimo campionato nazionale di Basket. Essere tifosi o non tifosi non c'entra nulla: è un'occasione importante per tutti. Prima della vittoria della Carife il nuovo palazzo dello sport non era una priorità, oggi è un' ipotesi al vaglio. Tuttavia, questa decisione deve fare i conti con la realtà. In breve: se si trova un privato disponibile a partecipare significativamente alla costruzione del nuovo palazzo dello sport e ai suoi costi di gestione allora conviene non indugiare in soluzioni intermedie e bandire l'appalto della nuova opera. Viceversa, se non si verifica una disponibilità del genere, conviene adattare l'attuale palazzo dello sport con 500 posti aggiuntivi e rinviare la costruzione del nuovo impianto a tempi più favorevoli. Torneremo a discutere in Consiglio di questo, alla ricerca di un maggiore consenso.
È vero che un nuovo palazzo dello sport sarebbe uno spazio in più a disposizione della città per diverse manifestazioni, non solo sportive. Ma anche il Teatro Verdi resterebbe a disposizione della città, magari per attività congressuali, eppure il suo restauro va a passo di lumaca perché non abbiamo i soldi per completarlo. E che dire dello stadio di calcio? Forse che il calcio cittadino non meriterebbe una nuova e moderna sistemazione? Se si faranno avanti imprenditori privati disponibili a partecipare alla realizzazione di queste importanti opere pubbliche avvieremo i progetti. Altrimenti dobbiamo procedere con molta cautela: un passo per volta.