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La discussione sul teleriscaldamento

12-11-2009 / Punti di vista

di Francesco Portaluppi *

Il Consigliere Tavolazzi chiede scusa per un suo errore nel risultato di una moltiplicazione ma tenta ancora, contro tutte le evidenze, di difendere i suoi calcoli assurdi trincerandosi dietro il fatto che i dati da lui usati sono contenuti nell'allegato tecnico all'AIA del teleriscaldamento ferrarese.
Così egli ribadisce che i valori delle emissioni specifiche di inquinanti da lui usati sono quelli "misurati nel 2004 ed attesi da progetto per gli anni successivi". Questo, a suo giudizio, è sufficiente a giustificarne l'uso ancora oggi, anche se nella realtà le emissioni effettivamente misurate dopo la messa a regime degli impianti sono tre volte inferiori.
Sarebbe come se il Consigliere Tavolazzi decidesse di tuffarsi nella piscina della sua villa senza prima controllare se il livello d'acqua è quello massimo misurato all'inizio della scorsa estate o non piuttosto, oggi e per tutto l'inverno, di soli pochi centimetri di acqua piovana.
Del resto valori del tutto coerenti con quelli da noi riportati si ottengono se, invece del maldestro metodo improvvisato dal Consigliere Tavolazzi, si utilizza quello per la stima delle emissioni da fonti sia naturali che antropogeniche del "EMEP/EEA air pollutant emission inventory" (il cosiddetto "Corinair") pubblicato dall'European Environment Agency.
La verità è che prendere dati non pertinenti e combinarli in calcoli senza logica può portare solo a risultati assurdi, come nel vecchio mantra tuttora insegnato agli studenti di informatica: "garbage in, garbage out".
Invece il Consigliere Tavolazzi insiste nel sostenere che le "ore di contemporaneità di esercizio del termovalorizzatore e di una quota parte delle caldaie" (pag. 55 del citato allegato tecnico dell'AIA) corrisponderebbero ad un utilizzo a piena potenza di tutte le caldaie della centrale termica di Canalbianco. Eppure persino il grafico del giorno tipo invernale (pag. 54) mostra chiaramente come la potenza della centrale termica varii in modo evidente su livelli ben distanti dal valore massimo possibile. Inoltre, se davvero la potenza fosse massima per 4850 ore all'anno, l'energia prodotta dalla centrale termica risulterebbe più di 5 volte quella effettivamente erogata nel 2008; e se non bastasse, l'energia totale realmente immessa in rete nello stesso anno (dunque quella proveniente dalla centrale di Canalbianco più quella geotermica più quella dal termovalorizzatore) è stata pari a meno della metà di quella calcolata dal Consigliere Tavolazzi per la sola centrale di Canalbianco: assurdo, appunto, come si diceva.
C'è poi quell'accenno al fatto che noi, concentrandoci sui numeri, non avremmo capito il vero senso del messaggio, che al di là dei numeri starebbe dunque in quella parte del suo intervento dove si esprimono considerazioni teoriche sul rendimento energetico del teleriscaldamento paragonato a quello delle singole caldaie a gas di ultima generazione a bassa temperatura, per arrivare a negare la validità di ogni prospettiva di sviluppo del teleriscaldamento. Eppure i calcoli che abbiamo dimostrato essere completamente sbagliati, nell'intenzione dell'autore avrebbero dovuto dimostrare la validità del postulato iniziale ("il teleriscaldamento è una bufala"). Se ora si vuol far credere che le conclusioni sono comunque valide, ne dobbiamo dedurre che esse derivano da una verità rivelata (e qui siamo al "garbage in, gospel out" tipico di Progetto per Ferrara), indipendente dalle caratteristiche energetiche e dalle emissioni del sistema visto che si ritiene del tutto irrilevante che queste siano quantificabili con un determinato valore o una sua frazione 5, 15 o anche 18 volte inferiore.
Naturalmente noi siamo sempre disponibili a discutere sulle prospettive dell'utilizzo di energia rinnovabile e di recupero nel teleriscaldamento ferrarese, così come dell'efficienza termica e delle emissioni anche in confronto alle caldaie di ultima generazione a bassa temperatura. Ma lo possiamo fare solo con interlocutori seri, disposti ad utilizzare correttamente i dati, ad accettare i fatti e a discutere lealmente le proprie opinioni.

* consigliere comunale PD