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Il sindaco Tagliani e i contratti di servizio Hera

08-02-2010 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi*

Durante la discussione di bilancio preventivo 2010 e per motivare la bocciatura da parte del Pd della risoluzione Ppf sul contratto di pubblica illuminazione Hera, tesa ad abbassarne il costo, il sindaco Tiziano Tagliani si è scusato con il Consiglio per non essersi accorto nel 2002, quanto quel contratto fosse sbilanciato a favore dell'azienda (1,4 milioni nel 2000, 2,7 nel 2004, 5,2 nel 2010). Egli inoltre si è giustificato per non essere, da avvocato qual è, esperto di contratti ed ha chiamato in "correità" i consiglieri, che, secondo lui, avrebbero dovuto accorgersi delle carenze contrattuali, quando nel 2002 portò la delibera in Consiglio. Tagliani ha poi aggiunto che anche l'ing. Tavolazzi, allora direttore generale, non se ne era accorto!
Questa insinuazione, mi offre l'opportunità di raccontare i fatti e dimostrare che il vero responsabile di quei contratti, così sbilanciati a favore di Hera, a danno del Comune e dei cittadini, porta il nome di Tiziano Tagliani. Da anni gli attribuisco tale responsabilità e predico affinché essi vengano rinegoziati. Durante la campagna elettorale, nel corso dell'incontro con i giovani imprenditori nel maggio 09, Tagliani, da me incalzato, aveva dichiarato di aver scritto egli stesso i contratti di servizio, poiché non lo feci io quando ero direttore generale del Comune. Si era finalmente assunto la responsabilità, ma aveva taciuto di averli sottratti alle mie competenze nel settembre 2001, un anno prima della loro firma, perché era insorto un forte contrasto tra il Comune, da me rappresentato, ed Agea, rappresentata da Maurizio Chiarini, in merito agli aspetti economici, di durata, delle garanzie e delle modalità di controllo, che il futuro AD di Hera voleva imporre al Comune. Vediamo come si svolsero i fatti (è tutto documentato ed a disposizione).
Nel primo semestre 2001 si svolsero incontri, da me coordinati, con i dirigenti competenti del Comune ed Agea, per predisporre i testi contrattuali, definire le prestazioni richieste ad Agea, i relativi corrispettivi, le modalità di rapporto tra azienda e Comune, la rendicontazione e fatturazione, la durata contrattuale, le garanzie di adempimento.
Durante tali incontri, come ricordato, emersero i suddetti forti contrasti tra me e Chiarini. Improvvisamente, il 17.07.01, Sateriale firmava un ordine di servizio che modificava l'iter delle delibere, togliendo il visto di congruità del direttore generale, che da quel momento ne veniva escluso. Nel settembre 2001 il vice sindaco Tagliani trasmetteva una versione dei contratti di servizio predisposta da Agea, accompagnandola con un appunto manoscritto su carta intestata dell'azienda, che recitava testualmente "previo parere di Rossi, Tortora istruisca la pratica per la giunta". Di fatto, un anno prima che venissero firmati, egli, accontentando Chiarini, sottraeva i contratti al direttore generale, delegittimandolo ed escludendolo dal procedimento istruttorio e dal tavolo di trattativa con Agea. Nel luglio 2002 Tagliani portò in Consiglio comunale i contratti che nel settembre di quell'anno furono firmati.
Essi, la svendita di Agea ad Hera, la triplicazione dell'inceneritore, la svendita delle reti del gas ad Hera, la chiusura del laboratorio di Ponte, la chiusura delle Sot, l'assenza di un progetto di raccolta differenziata porta a porta, di riciclo e recupero dei materiali, l'aumento delle tariffe, la mancata vendita delle azioni Hera, sono tutti capitoli di una stessa, lunga storia.

* - consigliere comunale Ppf