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Illuminazione, il costo di Hera

30-03-2010 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

(24-2-10) Ha ragione il sindaco Tiziano Tagliani quando afferma che il contratto di illuminazione pubblica tra Comune ed Hera è troppo oneroso. Se mi avesse ascoltato nel 2001, la collettività ferrarese avrebbe speso circa 2 milioni di euro in meno.
Con lettera del 1.10 01, da me inviata come direttore generale del Comune, pur estromesso dalle trattative con Agea per precisa disposizione del vicesindaco con delega alle aziende (Tagliani), gli avevo indicato il prezzo di 200 mila lire/anno a punto luce, a fronte di 246 mila richiesti da Maurizio Chiarini, in nome di Agea. La lettera è pubblicata su Esrense .com.
Tagliani nel 2002 riconobbe ad Agea 220 mila lire/anno a punto luce, devo pensare con l'avvallo dei dirigenti Luca Tortora e Fulvio Rossi, ai quali egli aveva affidato direttamente l'istruttoria.
Da un semplice calcolo risulta pari a circa 2 milioni di euro il risparmio che il Comune avrebbe ottenuto, se il prezzo contrattuale a punto luce fosse stato di 200 mila lire.
Durante il consiglio comunale dei giorni scorsi su Hera, il sindaco ha dichiarato che è in corso una trattativa per ridurre il corrispettivo di quel contratto ed ha indicato in 500 mila euro il possibile risparmio (una tantum o all'anno? A partire Da quando? Non l'ha detto). Ebbene se tale sarà il risultato della trattativa, vorrà dire che, nella migliore delle ipotesi, lasceremo per sempre nelle tasche di Hera 2 milioni di risparmio mancato.
Nel bilancio preventivo 2010 sono stati stanziati circa 5,7 milioni di euro quale corrispettivo ad Hera per la fornitura del servizio di pubblica illuminazione, segnaletica luminosa ed impianti semaforici; nel 2009 la spesa impegnata per il suddetto servizio era stata di 5,7 milioni di euro, di cui circa 5,4 milioni destinati all'illuminazione pubblica, erogata con 25.224 punti luce. Si parla dunque di oltre 200 euro a punto luce (400 mila lire)! Un prezzo altissimo.
Durante il Consiglio straordinario su Hera, infine, il sindaco ha rivendicato il merito di aver sollevato per primo il problema (noi diciamo lo scandalo) di quel contratto. Ebbene, come si evince da quanto sopra, pur tralasciando le decine di miei interventi in merito, pubblicati dalla stampa prima della discesa in campo di Tagliani, è almeno dal 2001 che qualcuno, non a caso, gli ha scritto che il costo di quei contratti è troppo alto.
Domanda: ai consiglieri comunali che nel 2002 approvarono quei contratti di servizio, furono messi a disposizione le lettere e i documenti predisposti al riguardo dal direttore generale, peraltro mai invitato ad esporre i suoi rilievi nelle commissioni?

* - consigliere comunale Ppf