Da venerdì il ciclo di conferenze aperto a tutta la cittadinanza
Con 'Dialoghi sulla Città' un confronto sui temi della convivenza comune
01-03-2010 / Giorno per giorno

Arricchire il dialogo e il confronto nell'ambito della nostra città attraverso la pratica quotidiana, a prescindere dai grandi eventi. Nasce con questo intento la seconda edizione di "Dialoghi sulla città", ciclo di quattro incontri aperti a tutta la cittadinanza patrocinato e organizzato dall'assessorato alla Cultura, Turismo e Giovani del Comune di Ferrara con il sostegno dall'Istituto Gramsci e dall'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. Il primo appuntamento è previsto per venerdì 5 marzo (alle 21) alla sala Estense, nuovi incontri sono poi in calendario venerdì 26 marzo e ancora il 16 e il 22 aprile. Dopo l'ampia partecipazione registrata lo scorso anno, l'iniziativa torna proponendo lo stesso modello: un ospite di rilievo nazionale presentato da un esperto ferrarese, insieme sul palco per dare vita ad un vero e proprio dialogo su tematiche centrali per l'intera città che vanno dall'urbanistica, all'immigrazione, alla legalità. L'iniziativa è stata presentata oggi nella sede di via Dé Romei dal vicesindaco Massimo Maisto e dalla direttrice dell'Istituto di Storia Contemporanea Anna Maria Quarzi affiancati dai quattro relatori ferraresi Marco Bertozzi, Piero Stefani, Giuditta Brunelli e Paolo Veronesi.
L'incontro di apertura di venerdì 5 marzo sarà dedicato al tema "Figure della giustizia nella civitas moderna". Marco Bertozzi, docente di Filosofia dell'Ateneo ferrarese ne parlerà con Adriano Prosperi. Ordinario di storia moderna alla Normale di Pisa, scrittore, studioso (si è occupato in particolare della storia della riforma e della controriforma, della cultura e della vita religiosa) Prosperi è un attento conoscitore della nostra città dove ha diretto negli anni Ottanta l'Istituto di Studi rinascimentali. Lo spunto del confronto, un'indagine su simbologia e immagini utilizzate nella raffigurazione della giustizia partendo dall'età della riforma protestante fino ai giorni nostri, nasce dall'ultima pubblicazione di Adriano Prosperi "Giustizia bendata. Percorsi storici di un'immagine".
Umorismo e ironia servono a reggere lo stress della vita di tutti i giorni e quanti avvenimenti quotidiani possono essere trasferiti sul piano dell'interpretazione comica? Ancora: quando i nostri comportamenti appaiono involontariamente comici? Su questi interrogativi alla ricerca di una risposta - fra inevitabile comicità e ironia - si svilupperà invece il colloquio fra Piero Stefani e Giacomo Poretti (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo) nella serata in programma venerdì 26 marzo.
Sarà una riflessione sul tema del riconoscimento delle procedure democratiche, della partecipazione politica allargata e degli strumenti utilizzabili per il controllo dell'esercizio del mandato elettorale quella che coinvolgerà (giovedì 29 aprile) Giuditta Brunelli e Nadia Urbinati, docente di Scienze politiche, ricercatrice e autrice di saggi e articoli su giornali nazionali e statunitensi.
Come la mafia quotidiana si insinua nella nostra vita agendo su aspetti imprevedibili e in luoghi e zone che si potrebbero ritenere immuni. Si concluderà giovedì 22 aprile con "Storie di mafia quotidiana" il ciclo di 'Dialoghi sulla città' quando Paolo Veronesi incontrerà Federico Varese. Ferrarese di nascita, docente di criminologia all'università di Oxford, Varese è oggi considerato uno dei maggiori esperti di mafia russa, dell'est e giapponese e apprezzato consulente di scrittori e giornalisti come Roberto Saviano e John Le Carrè.
Programma del ciclo marzo/aprile 'Dialoghi sulla città' - sala Estense alle 21(piazza Municipale 14)
- VENERDÌ 5 MARZO, ore 21 - 'Figure della giustizia nella civitas moderna' ne parlano Adriano Prosperi e Marco Bertozzi (Adriano Prosperi è professore ordinario di Storia moderna presso la Scuola Normale di Pisa (dal 2002). Ha insegnato nelle Università della Calabria, di Bologna e di Pisa. Si è occupato soprattutto di storia della riforma e della controriforma, di storia dell'inquisizione, delle scoperte geografiche e delle missioni. Attualmente i suoi maggiori interessi di ricerca riguardano la storia della cultura e della vita religiosa nella prima età moderna. È stato direttore dell'Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara ed è socio corrispondente della Deputazione ferrarese di storia patria. Ricordiamo inoltre la sua attuale ed apprezzata attività di editorialista del quotidiano "La Repubblica". Tra le opere principali: "Giochi di pazienza. Un seminario sul Beneficio di Cristo" (con Carlo Ginzburg), Einaudi, 1975; "Università e fermenti ereticali a Ferrara nel Cinquecento", in: "Alla Corte degli Estensi", a cura di Marco Bertozzi, Università di Ferrara, 1994; "L'eresia del libro grande. Storia di Giorgio Siculo e della sua setta", Feltrinelli, 2000; "Dare l'anima. Storia di un infanticidio", Einaudi, 2005; "Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari", Einaudi, 1996, nuova edizione 2009. Ha diretto l'importante "Dizionario storico dell'inquisizione", in uscita presso le Edizioni della Scuola Normale Superiore di Pisa. La benda sugli occhi, un attributo dell'immagine simbolica della giustizia come donna, è al centro del libro di Adriano Prosperi Giustizia bendata. Percorsi storici di un'immagine (Einaudi, 2008). Di questo attributo viene qui ricostruito l'atto di nascita nel 1494, la rapida diffusione nel contesto dell'età della Riforma protestante e la fortuna successiva. - Marco Bertozzi insegna Filosofia teoretica e Filosofia della storia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Ferrara. Il suo ultimo libro, Il detective melanconico e altri saggi filosofici, è stato pubblicato da Feltrinelli (2008).
- VENERDÌ 26 MARZO, ore 21 - In occasione della XVII edizione del Salone dell'Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali a Ferrara: 'Umorismo e ironia nella vita quotidiana', ne parlano Giacomo Poretti (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo) e Piero Stefani
- GIOVEDì 29 APRILE, ore 21 - 'Partecipazione e rappresentanza: il potere dei cittadini nelle democrazie moderne' ne parlano Nadia Urbinati e Giuditta Brunelli
- GIOVEDÌ 22 APRILE, ore 21 - 'Storie di mafia quotidiana' ne parlano Federico Varese e Paolo Veronesi
LA SCHEDA - (Presentazione a cura degli organizzatori) La città non è solo il luogo dove si lavora, si dorme, si mangia, si guarda la televisione, si va al cinema, si gioca col computer domestico, si fa la spesa, si passeggia in un parco, ci si incontra per un caffé, ma dovrebbe essere anche luogo pubblico di confronto e dialogo sui piccoli e grandi temi della convivenza comune. Al di là della quotidianità della competizione politica esiste una percezione comune di una crisi che vivono gli uomini e le donne del nostro tempo: è una crisi di tradizioni, ideologie, religioni, che crea una condizione di problematicità assoluta.
Ritornano di attualità le tre domande che il grande filosofo Immanuel Kant si faceva sulla condizione dell'individuo all'alba della modernità: che cosa posso sapere? Che cosa debbo fare? Che cosa mi è lecito sperare?
Ogni persona deve rispondere partendo dall'intimo di una propria ricerca spirituale e culturale, ma il confronto con gli altri può aiutare. C'è bisogno di pensiero vero sapendo che esso è sempre al di là della formula in cui si definisce, e in cui si acquieta e riposa. Libertà è intanto questo non riposarsi. E' sempre più difficile non lasciarsi fuorviare dai polveroni di ogni genere, distinguere i falsi dai veri problemi. A volte basta (ma sappiamo che è tanto!) semplicità, buon senso, competenza, onestà intellettuale, dirittura morale, per non cedere ai luoghi comuni e contribuire a costruire una socialità ricca di individualità disposte all'ascolto, al dialogo e all'operare insieme per il bene pubblico. Queste sono le ragioni essenziali che hanno portato ad organizzare un ciclo di incontri pubblici sul tema: "Dialoghi sulla città".