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POLITICHE DEI GIOVANI - Il bando scade il 14 novembre 2014

"Un futuro possibile", progetto per sostenere i giovani che non studiano e non lavorano

15-10-2014 / Giorno per giorno

E' stato presentato questa mattina, mercoledì 15 ottobre nella sala degli Arazzi della residenza municipale, il progetto "Un futuro possibile". Dedicato ai NEET (giovani che non lavorano e non studiano), il percorso è finanziato dal Piano per il Benessere sociale e sanitario del Distretto Centro Nord e messo in campo dal Comune di Ferrara in collaborazione con Provincia di Ferrara e Città del Ragazzo.

Per illustrare gli elementi principali del progetto all'incontro con i giornalisti sono intervenuti l'Assessore comunale alla Cultura, Turismo e Giovani, Lara Sitti e Sabina Tassinari del Servizio Giovani del Comune, Rita Vita Finzi dell'Agenzia Informagiovani, Giuseppe Sarti e Susanna Gherardi della Città del Ragazzo.

 

>> DOCUMENTAZIONE SCARICABILE IN FONDO ALLA PAGINA (bando integrale e newsletter sul progetto con il bilancio dell'edizione precedente)

 

LA SCHEDA del bando "FUTURO POSSIBILE" 2014-2015, rivolto a giovani di età compresa tra i 18 ed i 25 anni di età (a cura dell'Agenzia Informa Giovani del Comune) 

Il Servizio giovani del Comune di Ferrara, in collaborazione con la Provincia di Ferrara e l'ente di formazione "Città del ragazzo", pubblica la seconda edizione del bando "Futuro possibile", finalizzato alla creazione di laboratori di ricerca attiva di lavoro e rivolto a 16 giovani, articolato in due fasi:
1) creazione di 2 laboratori per l'orientamento e l'attivazione alla ricerca di lavoro (job club)
2) attivazione di percorsi di formazione in azienda della durata di 2 mesi che facilitino l'approccio al mercato del lavoro.
La scadenza per la presentazione delle domande è il 14 novembre 2014.
Per avere informazioni sul bando e sul modulo di presentazione della domanda, rivolgersi a Agenzia Informagiovani, Piazza Municipale, 23 - Ferrara
(lun, mar,giov, ven dalle 10 alle 13; mart e giov dalle 14.30 alle 17.30)
I moduli di presentazione della domanda di partecipazione al bando ed eventuali informazioni sono disponibili presso l'Agenzia Informagiovani: Piazza Municipale, 23 - Ferrara (lun, mar,giov, ven dalle 10 alle 13; mart e giov dalle 14.30 alle 17.30)
oppure possono essere scaricati dai siti internet:
- www.informagiovani.fe.it
- www.occhiaperti.net
- www.comune.fe.it

 

In un momento storico contraddistinto dalla precarietà, economica ma non solo, cosa può contribuire a rendere "possibile" il futuro dei giovani? E' a partire da questa domanda che lo scorso anno il Servizio giovani del Comune di Ferrara, in collaborazione con la Provincia di Ferrara e l'ente di formazione "Città del ragazzo" ha avviato una riflessione - nell'ambito dei Piani per il benessere sociale e sanitario delle giovani generazioni - che ha portato alla pubblicazione del bando "Futuro possibile".

In un contesto di grande crisi che non offre per ora spiragli (di pochi giorni fa gli ultimi dati Istat che riportano i dati "record" sulla disoccupazione giovanile, che ha sforato il 44%), ciò che emerge in maniera sempre più inquietante, oltre al dato prettamente economico, è quello relativo alla crescente demotivazione dei giovani non solo alla ricerca di una occupazione ma, ancor di più, allo sviluppo di un qualsiasi progetto di vita.
"Gli sdraiati", li ha chiamati Michele Serra in un libro in cui molti padri e molte madri si sono riconosciuti:
"Certo che un mondo dove i vecchi lavorano e i giovani dormono, prima non si era mai visto".
Li hanno chiamati "neet", un acronimo inglese che significa "Not (engaged) in Education, Employment or Training", e tradotto in italiano indica in particolare i giovani che non studiano, non lavorano e non si stanno formando: sono lo "zoccolo duro" di questa generazione di "invisibili".
Calcoli statistici rivelano che i paesi europei che contano il maggior numero di Neet pagano duramente questa arretratezza che si traduce in una perdita economica pari al 2% del Pil. I Neet, infatti, non solo non producono reddito proprio, ma erodono quello familiare; inoltre sono spesso rassegnati e disillusi con un basso livello di autostima e ad elevato rischio quindi di diventare sempre più soggetti fragili e "border line".
Senza necessariamente teorizzare che ragazzi in questa condizione cadano facilmente in depressione o nell'adozione di comportamenti dannosi per sé, però è sicuramente vero che potrebbero, qualora la condizione di inoccupazione durasse a lungo, sviluppare qualche problematica sociale che poi avrebbe un costo sanitario e sociale per tutta la comunità.
Intervenire sul "problema Neet", naturalmente, non è facile, sia per la loro difficile individuazione (essendo fuori da qualsiasi percorso più o meno formalizzato), sia perché le ragioni che portano a questa condizione possono variare molto da individuo a individuo.
Queste ragioni inoltre, associate agli altri fattori contingenti socio-economici delineano un quadro molto complesso. Certo è che si trovano giovani sempre più demotivati nei confronti della ricerca attiva del lavoro, convinti come sono che, a prescindere dal titolo di studio e dalle competenze, l'impiego non si trovi e pertanto diventi vana la ricerca lavorativa alla quale ci si dedica in modo frettoloso, approssimativo e incostante. La reale carenza di occupazione, e di "buona occupazione" in particolare, dovute alla drammatica situazione del mercato del lavoro specialmente in Italia e la spesso inadeguata e superficiale ricerca dovuta ad una demotivazione di base creano frustrazione e rassegnazione nei giovani.
E' possibile inventarsi dei "micro-interventi" locali che possano aiutare questi ragazzi, sia supportandoli dal punto di vista psicologico e della consapevolezza di se che fornendo loro informazioni concrete e riferimenti sul territorio per avvicinarli ai servizi?

Sulla base di tutti questi dai e considerazioni, il Servizio Giovani del Comune di Ferrara rilancia anche quest'anno "Futuro possibile", un progetto sperimentale che consiste in un percorso composto di una prima parte di carattere motivazionale, orientativo ed informativo ed una successiva parte pratica di pre-inserimento lavorativo (job club) - la cui prima edizione "pilota" si è conclusa a fine estate.
Un progetto questo che ha costituito una bella sfida per i nostri servizi, che però l'hanno raccolta con grande entusiasmo riuscendo, attraverso le diverse competenze presenti nel gruppo di lavoro, a portarlo a conclusione nei tempi e modalità previste nonostante le difficoltà che come sempre si evidenziano in mezzo al percorso, e a volerlo ripetere per i risultati molto positivi ottenuti nonostante il budget piuttosto limitato.
L'esperienza di lavoro dei 2 gruppi nei Job Club, costituiti tenendo conto di vari fattori, come ad esempio età e genere, è stata estremamente positiva: i ragazzi hanno sviluppato un buon livello di armonia sia al loro interno che con i tutor, partecipando attivamente al lavoro, e garantendo la loro presenza a tutti gli appuntamenti.
Anche per quanto riguarda la parte relativa alla "work experience" in azienda, abbiamo riscontrato nella maggior parte dei ragazzi un forte impegno, che in alcuni casi si è tradotto in una richiesta da parte delle aziende di prolungamento del contratto attraverso l'attivazione di un tirocinio formativo per alcuni altri mesi.
Più in generale, si è creato tra i ragazzi e servizi un rapporto di continuità che persiste tutt'ora e che fornisce loro un punto di riferimento affidabile che li può supportare nella costruzione del loro percorso di vita.

 

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NEET è l'acronimo inglese di "Not (engaged) in Education, Employment or Training", in italiano anche né-né, utilizzato in economia e in sociologia del lavoro per indicare individui che non sono impegnati nel ricevere un'istruzione o una formazione, non hanno un impiego né lo cercano, e non sono impegnati in altre attività assimilabili, quali ad esempio tirocini o lavori domestici. (fonte "wikipedia")

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