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FUTURE LAB - Positivo incontro sabato 15 novembre nello spazio Wunderkammer

L'entusiasmo dei cittadini e delle istituzioni, tra visioni e progetti per il futuro

19-11-2014 / Giorno per giorno

Sabato 15 novembre si è svolto con grande successo di pubblico e di partecipazione il primo Future Lab di Ferrara. Circa 120 cittadini si sono riuniti negli spazi di Wunderkammer in via Darsena per fare esperienza di un incontro di democrazia partecipata sul tema della precarietà, condotto dalla sociologa Vincenza Pellegrino, dell'Università di Parma.

L'evento è stato voluto dal Comune di Ferrara, Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona, per dare continuità al progetto regionale Community Lab. Le istituzioni erano fisicamente presenti nelle persone dell'Assessore alla Sanità di Ferrara Chiara Sapigni e di Paola Castagnotto, Responsabile dell'Ufficio Comune per l'Integrazione socio-sanitaria dell'Azienda Usl di ferrara, che hanno seguito i lavori per tutta la giornata, dalle ore 10 alle 16.

Tra i partecipanti, due classi dell'Istituto Einaudi accompagnate dalle loro insegnanti.

Dopo i saluti dell'assessore, la giornata si è aperta con una "scena teatrale distopica" a cura di Teatro Nucleo che si è interrogato su come potrebbe degenerare in futuro la situazione di precarietà che già viviamo: una lotteria attraverso cui un'eccentrica conduttrice decide la sorte dei cittadini "instabili" che ambiscono ad entrare nell' "area della stabilità".

A seguire, le letture di Vincenza Pellegrino e Natasha Czertok di Teatro Nucleo hanno delineato i sentimenti di precarietà vissuti dalle varie generazioni (dai 20 anni ai 30, dai 30 ai 40 e così via), riportando i pensieri reali espressi dai cittadini durante altri incontri e laboratori svolti precedentemente nell'ambito del Community Lab. A questo punto, si sono raccolti in plenaria, attraverso il metodo del brainstorming di parola, alcuni brevi commenti dei partecipanti sul futuro distopico.

La parola è poi passata ai visionari: alcuni volontari, tra i partecipanti, hanno delineato l'immagine di un futuro utopico e si sono poi formati i gruppi di lavoro: ognuno ha seguito la visione utopica che più sentiva appartenergli e ogni gruppo, guidato da un facilitatore, per circa due ore ha lavorato per definire meglio la propria utopia e per pensare a proposte concrete che potessero permettere un avvicinamento tra il presente e il futuro desiderato, ipotizzando alcuni interventi (in termini di organizzazioni, progetti, servizi, dispositivi sociali) che permettessero di incamminarsi verso l'orizzonte desiderato.

Al termine del lavoro, gli otto gruppi hanno condiviso a turno, davanti a tutti i partecipanti, quanto emerso dalla discussione, presentando il proprio progetto anche con il supporto di azioni teatralizzate. Tantissime le visioni e le idee sviluppate: da una necessaria "alleanza tra generazioni" sul lavoro, a possibilità di salario creativo e baratto di competenze; da maggiore mobilità nel corso della vita lavorativa alla necessità di "lavorare meno, ma lavorare tutti"; da una società che recuperi il valore della persona, mettendo al centro l'ascolto anche nell'ambiente di lavoro, a un percorso di formazione riformato, che consenta di apprendere lavorando.

Anche i 15 bambini presenti hanno avuto modo di esprimere la loro visione utopica realizzando, grazie alla guida delle animatrici, il manifesto del futuro, una grande tela dipinta con i loro sogni e desideri per il futuro.

Le tantissime proposte che sono emerse in relazione alle visioni sono ora nelle mani dell'Amministrazione Comunale, il cui compito sarà di svilupparle in ulteriori progetti e tavoli di lavoro, per dare risposta e valore alla voce dei cittadini, i quali si sono messi in gioco con entusiasmo e partecipazione su un tema molto sentito da tutti come quello della precarità. Le figure istituzionali presenti, Chiara Sapigni e Paola Castagnotto, si dichiarano molto soddisfatte dello svolgimento della giornata, della grande partecipazione e dei risultati emersi, che hanno superato ogni più rosea aspettativa. Paola Castagnotto afferma: «Sabato si è respirata un'aria insolita e affascinante. Adesso siamo carichi di responsabilità perché donne e uomini, giovani e meno giovani, con la loro appassionata presenza, sabato ci hanno detto: "adesso noi ci siamo". E se noi dimenticassimo, questa presenza sarebbe impossibile da ricostruire. Possiamo credere e sperare che un nuovo rapporto con i cittadini sia possibile. Ora si lavora per la continuità».





(Comunicato a cura del Teatro Nucleo di Ferrara)

 

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