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Giorgio Bassani, quindici anni son passati

17-04-2015 / A parer mio

di M.Cristina Nascosi

 

"...Tese l'orecchio. Silenzio. Soltanto gridi 

lontani di uccelli invisibili, alti nel cielo.
Ugualmente invisibile, forse alla catena,
un cane guaiva poco distante.
Portò gli occhi in giro, sull'immenso
paesaggio che lo circondava.
Vedeva, là, ai limiti del piatto territorio
di acque e di isolotti attraverso
il quale era venuto...
A destra, dalla parte del Po Grande e dalla
sua foce la buia massa compatta del bosco
della Mesola; a sinistra, le vuote distese
della Valle Nuova e delle altre valli..."
Da: L'Airone di Giorgio Bassani

Ecco, descritto in poche essenziali righe, un territorio, il territorio dell'Anima, quello delle proprie radici, ‘fatto' con parole semplici, essenziali, quelle, quasi, del sermo familiaris, ma non è dialetto, stavolta: è la lingua poetica in prosa, lo stile indiretto libero espresso nel suo wiz laicamente ebraico, del nostro grande Giorgio Bassani.
In uno spazio scrittorio così breve, ha ‘detto' così tanto, parlando del suo Delta, quello del suo grande Fiume Po, della sua Acqua che riesce a regalare ragioni di vita, di passato senza il quale non c'è futuro, e poi atmosfere che divengon ricordi ed immagini di noi stessi, quando la natura, non leopardianamente matrigna, è tua, come tue son le cellule del tuo corpo.
Solo Bassani, in quel capolavoro che è l'Airone e che, in qualche modo può esser considerato il suo testamento spirituale, avrebbe potuto esprimere l'essenza di una terra che era già ‘patrimonio dell'umanità' al suo nascere, agli ‘albori delle sue lontane origini'.
Per lui, di cui in questi giorni ricorre il quindicesimo anniversario dalla scomparsa, avvenuta, quasi in contemporanea a quella del cugino Gianfranco Rossi, ad aprile 2000, il Delta come le Mura Rinascimentali della Città di Ferrara - al tempo in cui fu Presidente di Italia Nostra, le salvò dalla rovina - rappresentarono il futuro dell'Arte e della Cultura incommensurabile della Capitale Estense.
E il futuro vicino - l'imminente Festa del Libro Ebraico - ricorderà che il 4 marzo 2016 sarà festeggiato il suo centesimo dalla nascita, lui eterno e unico cantore della prima città moderna d'Europa.