Comune di Ferrara

giovedì, 25 aprile 2024.

Dove sei: Homepage > Lista notizie > "Mimì Quilici Buzzacchi e l’arte ferrarese fra le due guerre": Lucio Scardino presenta le incisioni

ISTITUTO DI STORIA CONTEMPORANEA - Nella mostra "Italia Antica e Nuova" xilografie e altre opere esposte in via Terranuova a Ferrara

"Mimì Quilici Buzzacchi e l’arte ferrarese fra le due guerre": Lucio Scardino presenta le incisioni

03-04-2017 / Giorno per giorno

Martedì 4 aprile 2017 alle 17.30, nella sala dell'Arengo della residenza municipale (piazza Municipio 2), Lucio Scardino terrà una conferenza di presentazione dal titolo "Mimì Quilici Buzzacchi e l'arte ferrarese fra le due guerre mondiali". Introdurrà Anna Quarzi, direttrice dell'Istituto di Storia Contemporanea. L'iniziativa ha il patrocinio del Comune di Ferrara. L'ingresso è libero.

La mostra di Mimì Quilici Buzzacchi (Medole 1903 - Roma 1990), inaugurata alla Idearte Gallery (via Terranuova 41, Ferrara) sabato 1 aprile e presentata dal critico Lucio Scardino, propone per la prima volta la visione diretta delle dieci grandi xilografie composte tra il 1932 e il 1938, contenute nella cartella Italia Antica e Nuova, edita da Mardersteig, a Milano, nel 1939, con lettera di presentazione di Ugo Ojetti. A conferire spessore storico alla mostra saranno esposte anche opere anteriori e a conclusione del ciclo degli anni '30: dalla stampa a due colori Lavori al Canale Boicelli del 1927, viva espressione dello spirito costruttivo di quel momento, all'assai nota Leggenda ferrarese del 1943, quasi premonizione dell'imminente fine di un'oscura e dolorosa fase della storia cittadina. La mostra, intitolata "Italia Antica e Nuova", tende a sottolineare le due anime dell'artista, che nel campo della grafica seppe unire a una tecnica originale una particolare capacità di sintesi espressiva. Un linguaggio, quello che si riscontrerà nell'esposizione, non estraneo alle ricerche di una irrequieta modernità, ma anche interessato al senso classico degli spazi dove si è depositata il passato di Ferrara. «Ciò è evidente - sostiene Scardino - nella cartella Italia Antica e Nuova che le presentò il celebre critico Ugo Ojetti, dove i volumi dei monumenti e dei paesaggi assumono un'aura mitica, solenne e dai ritmi taglienti, intrisa di una sorta di aulico senso del ‘metafisico', non soltanto inteso nel senso dechirichiano».

Va infine considerato che Mimì Quilici Buzzacchi ha attraversato tutto il Novecento consapevolmente da autodidatta, ma praticando sin dai suoi esordi e poi dirigendo la pagina dedicata all'arte del "Corriere Padano", un continuo confronto con i più noti protagonisti della cultura del suo tempo. «L'artista si è distinta in un periodo complesso, negli anni contesi tanto dalla dittatura quanto dalla tensione alla libertà - conclude la Quarzi - Basti pensare alla mostra imponente che Italo Balbo volle nel '33, per trasformare Ferrara in una capitale culturale. Era diventata un punto d'incontro, che riuniva fior di intellettuali, specialmente intono al "Corriere Padano". Leggenda ferrarese è datata 1943, nel momento in cui la famiglia Quilici abbandona la città. L'opera sarà conclusa in seguito, quando Mimì si sentirà pronta ad aggiungere tre elementi fondamentali per contestualizzare l'ultimo secolo: traduce la fine del Fascismo nella morte del drago; disegna tre figure incappucciate, delle quali una prega accanto al muretto del Castello per onorare il gravoso eccidio; inserisce alcune sagome in lontananza che scendono dai cavalli e la campana in movimento sulla torre, tutti simboli della liberazione».

Per info: Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, Matteo Bianchi, cell. 328 0116981 

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Immagini scaricabili:

La xilografia di Mimi Quilici Buzzacchi "Lavori al Canale Boicelli", 1927 Mimi Quilici Buzzacchi in una foto di Folco Quilici "Leggenda ferrarese" di Mimi Quilici Buzzacchi, 1943

Allegati scaricabili: