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RIDOTTO DEL TEATRO E PALAZZINA MARFISA - 7 e 21 maggio alle 11 e 22 giugno alle 21 il nuovo ciclo di appuntamenti

VivaLaMusicaViva, concerti e letture per conoscere meglio la classica

02-05-2017 / Giorno per giorno

VivaLaMusicaViva seconda edizione. Prende il via domenica 7 maggio alle 11 al Ridotto del Teatro il nuovo ciclo di appuntamenti musicali proposto da Orchestra Città di Ferrara e Associazione Bal'danza, in collaborazione con Fondazione Teatro Comunale e Musei Civici di Arte Antica. Tre concerti di alta qualità, nati per educare, divulgare e guidare all'ascolto attraverso nuove modalità di coinvolgimento dello spettatore. Un approccio comunicativo, che ha favorito il notevole riscontro di pubblico della prima rassegna, organizzata tra giugno e ottobre 2016. Quest'anno VivaLaMusicaViva andrà in scena in maggio (le domeniche 7 e 21 al Ridotto del Teatro, nell'orario delle 11 di mattina) e il 22 giugno alle 21 nel loggiato di Palazzina di Marfisa d'Este, focalizzando in particolare la propria attenzione sul rapporto tra musica e parola.

Letture di brani d'epoca a cura di Piergiorgio Borasio faranno da contrappunto, domenica 7 maggio al Ridotto del Teatro, alle rare "Tafelmusik" di Telemann, la musica destinata all'intrattenimento dei banchetti e delle feste all'aperto dal grande autore barocco. L'esecuzione vedrà all'opera un Ensemble Musica Viva costituito per l'occasione da prime parti dell'Orchestra Città di Ferrara: Carlo Lazari violino, Nicola Guidetti flauto, Giorgio Ferroci oboe, Valentina Migliozzi violoncello, Alessandro Casali clavicembalo.

Domenica 21 maggio sempre alle 11 al Ridotto del Teatro Comunale Claudio Abbado, l'attenzione del programma sarà rivolta al Lied, in quel particolarissimo ambito di repertorio che vede la partecipazione concertante del clarinetto: composizioni di Spohr, Schubert e Meyerbeer saranno interpretate dal soprano Valentina Corò, dal clarinettista Giovanni Polo con il concorso di Debora Villani al pianoforte. La voce di Chiara Baroni introdurrà le esecuzioni leggendone i testi in traduzione italiana.

La rassegna si concluderà giovedì 22 giugno alle 21 nel loggiato di Marfisa d'Este con l'eccelsa e ispiratissima "Gran Partita" di Mozart, uno dei suoi capolavori assoluti. L'Ensemble Musica Viva sarà condotto nell'occasione da Nicola Valentini, giovane già molto apprezzato dal pubblico cittadino per la sua direzione di "Alceste" in Stagione Lirica 2017. Le letture di Chiara Baroni e Pier Giorgio Borasio ricostruiranno un quadro d'epoca, anche attraverso testimonianze biografiche di Mozart.

Il biglietto per l'ingresso ai tre concerti costa 5 euro intero e 3 euro ridotto.

Questi i tre programmi in dettaglio:

domenica 7 maggio ore 11 Ridotto Teatro Comunale

Musica da Tavola Ensemble Musica Viva - Carlo Lazari violino, Nicola Guidetti flauto, Giorgio Ferroci oboe, Valentina Migliozzi violoncello, Alessandro Casali clavicembalo - letture di Pier Giorgio Borasio

 GEORG PHILIPP TELEMANN (1681-1767)

Sonata n. 3 in Fa minore per flauto e basso continuo

Triosonata in Mi minore per flauto, oboe e basso continuo

Tafelmusik III, n. 2 in Mi minore per violino flauto, violoncello e basso continuo

Tafelmusik I in Sol maggiore per flauto, oboe, violino, violoncello e basso continuo

 Tra il '600 e il '700 si ascoltava abitualmente musica come sottofondo dei banchetti, negli intervalli tra i servizi o durante intere feste all'aperto. Era una pratica antica (Egizi, Greci e Romani), poi ripresa da moltissime corti in epoca rinascimentale. È solo durante il Barocco, in Germania e in Francia, che la musica da tavola diventa un vero e proprio genere, in forma di suite di danze. Ne hanno scritta Johann Hermann Schein, Giovan Battista Lulli, Michel-Richard de Lalande, Georg Philipp Telemann, Ludwig van Beethoven, Paul Hindemith, Gerhard Maasz, Jeno Takács e tanti altri. Il contributo più pregiato è senz'altro la Tafelmusik di Telemann (o Musique de Table, 1733). Creata per strumenti solisti, si struttura in tre sezioni, ciascuna delle quali comprende: un'ouverture seguita da una suite, un quartetto, un concerto, un trio, un brano per strumento solista e una conclusione. Telemann cita molti degli stili del periodo: l'andamento melodico dei veneziani Vivaldi e Albinoni, lo stile "romano" di Arcangelo Corelli e le galanterie dei francesi, tenendo però la tradizione tedesca come solida base di pensiero.

domenica 21 maggio ore 11 Ridotto Teatro Comunale

Il pastore sulla roccia Ensemble Musica Viva - Valentina Corò soprano, Giovanni Polo clarinetto, Debora Villani pianoforte - letture di Chiara Baroni

LOUIS SPOHR (1784-1859) Sechs deutches Lieder Op. 103

GIACOMO MEYERBEER (1791-1864) "Hirtenlied"

FRANZ SCHUBERT (1797-1828) "Der Hirt auf dem Felsen"

Franz Schubert compone "Der Hirt auf dem Felsen" ("Il pastore sulla roccia") nel 1828, qualche mese prima di morire, su commissione della famosa cantante Anna Milder-Hauptmann, interprete del Fidelio di Beethoven, che gli aveva chiesto un brano con il quale esprimere una vasta gamma di sentimenti. Ne scaturisce un pezzo strutturato in più sezioni a metà tra la musica da camera e l'aria da concerto. Anche i Sechs deutsche Lieder Op. 103 di Louis Spohr sono scritti su commissione: per la Principessa di Sondershausen l'autore costruisce melodie che vanno dal drammatico al popolaresco, attribuendo al clarinetto un ruolo pienamente concertante. Il timbro caldo e morbido dello strumento evocherebbe una sensibilità profondamente romantica, trattenuta però da un pensiero compositivo tutto classico, segno peculiare di questo estroso e prolifico compositore Biedermeier. Completa il programma il suggestivo 'Hirtenlied' di Giacomo Meyerbeer.

giovedì 22 giugno ore 21.00 Palazzina Marfisa

La Gran Partita - Ensemble Musica Viva - Nicola Valentini direttore - letture di Chiara Baroni e di Pier Giorgio Borasio

WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756-1791) Serenata in Si bemolle maggiore K. 361 per 2 oboi, 2 clarinetti, 2 corni di bassetto, 2 fagotti, 4 corni e contrabbasso ("Gran Partita")

Composta per tredici strumenti, la Gran Partita di Mozart si ipotizza possa essere stata scritta a Vienna tra il 1783 e il 1784. La testimonianza del secondo coniuge di Costanze Weber, moglie di Mozart, che la vorrebbe dono di nozze del marito per il loro matrimonio, datato 4 agosto 1782, è ritenuta inattendibile. Quel che è certo è che si tratta di una pagina eccelsa ed ispiratissima, dalle dimensioni monumentali - si articola in ben sette movimenti - e con un organico assolutamente originale. Un capolavoro di felicità inventiva, che richiede agli strumentisti virtuosismo, espressività e dinamiche proprie del più raffinato stile cameristico. Citando Salieri nella finzione cinematografica di Amadeus: "Sulla pagina non sembrava niente, un inizio semplice, appena un palpito, con fagotti, corni di bassetto... dopodiché, a un tratto, ecco emergere un oboe, una sola nota, sospesa, immobile, finché un clarinetto ne prende il posto, addolcendola con una frase di una tale delizia... Una musica che non avevo mai sentito... Sembrava di ascoltare la voce di Dio".

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Immagini scaricabili:

L'Orchestra città di Ferrara