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FONDAZIONE BASSANI - Martedì 12 dicembre alle 16 nella sala conferenze di Casa Ariosto (via Ariosto 67)

"Giorgio Bassani professore fuori le mura": presentazione del libro

11-12-2017 / Giorno per giorno

Martedì 12 dicembre 2017 alle 16, nella sala conferenze di Casa Ariosto (via Ariosto 67), Rocco della Corte presenterà il suo nuovo libro su "Giorgio Bassani professore 'fuori le mura'" (Aracne editore, agosto 2017).  Ne parleranno con l'autore Paola Bassani, presidente della Fondazione Giorgio Bassani e  Silvana Onofri, presidente dell'associazione culturale Nereo Alfieri, con letture dell'attrice Gioia Galeotti Rizzo. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
Alla 18 nella vicina Caffetteria "Lo Spallino", all'angolo tra Via Ariosto e Corso Biagio Rossetti 51,  ci sarà un aperitivo a pagamento per festeggiare l'autore (contributo di 5 euro al gestore che mette a disposizione gli spazi).

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Giorgio Bassani
fu in primis docente. La sua carriera di insegnante, iniziata nella Scuola di via Vignatagliata a Ferrara, proseguì  all'Istituto nautico di  Napoli e poi alla Scuola d'Arte "Juana Romani" di Velletri.In un convegno sulla diffusione del libro nel 1955, tenutosi a Ferrara, l'autore dei Finzi-Contini ripercorse l' esperienza veliterna: "Come professore vorrei segnalare questa mia esperienza. Ho fatto il professore per tre anni di seguito, con grave mio disagio perché mi obbligava ad alzarmi in ore antelucane, viaggiare in autobus, ecc. e poi insegnare in aule senza riscaldamento. Ho fatto quindi il professore nella scuola d' arte di Velletri. Non vi illuda la parola "scuola d'arte". In realtà non si insegna l'arte. Sono ragazzini che sembrano usciti dalle caverne, non parlano assolutamente l'italiano, parlano un dialetto che è romanesco che sente già l'influenza del sud, un dialetto barbarissimo, composto di pochissime parole e lontanissimo dalla lingua nazionale.
Ora io dovevo spiegare - scuola d'arte significa d'arte e mestiere; si avviano questi poveri ragazzi, loro dicono, a diventare operai specializzati - io dovevo dunque spiegare la traduzione dell'Odissea del Pindemonte. Ora la traduzione dell'Odissea del Pindemonte è forse il testo poetico più difficile  della letteratura italiana, difficile come lingua: Nessuna parola di quel testo, o pochissime, corrispondono all'italiano parlato correntemente. C'è una deformazione così manieristica, neoclassica, imposta a tutte le frasi. Ad esempio "Comangue che lubrico si convolve..." ora questo è un verso di Pindemonte che io dovevo spiegare a dei ragazzini che non sanno nemmeno che tavolo in italiano è il tavolo. ... E' una cosa terribile.
Ora, questi ragazzini venivano avviati alla scuola come dei poveri porcellini, così, sporchi, laceri, senza una penna, senza una gomma, senza un libro, senza un abbecedario. Non avevano nemmeno assolutamente la possibilità di comperare questi libri. La scuola, lo Stato provvedeva però e li riforniva di un abbecedario, di un sussidiario, di una enciclopedia che stava in un armadietto di fianco alla cattedra. Non so nemmeno se fosse una cattedra: era uno sgabello dove io stavo, naturalmente con il paletot".
Dalle dure parole di Bassani, basate su  solide radici di un ragionamento di prospettiva nazionale che invoca attenzione per questioni non più procrastinabili relative alla Scuola pubblica, nasce un percorso di documenti e autografi con retrospettive letterarie volte a inquadrare il personaggio in un periodo cruciale per la sua formazione intellettuale.

Per info: arche.ferrara@gmail.com, cell. 340 0773526.

Immagini scaricabili:

Locandina della presentazione libro su Giorgio Bassani di Rocco Della Corte, Ferrara 12 dic2017 Il prof. Dibennardo consegna a Paola ed Enrico Bassani copia dei documenti di Bassani insegnante