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ISTITUTO STORIA RISORGIMENTO - Incontro pubblico mercoledì 20 dicembre alle 16,30 alla biblioteca Ariostea

L'Isri presenta il proprio programma per il 2018 ricordando figure significative del Risorgimento italiano

18-12-2017 / Giorno per giorno

(Comunicato a cura dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano - Comitato di Ferrara)

L'istituto per la Storia del Risorgimento Italiano (Isri) promuove per mercoledì 20 dicembre alle 16,30, al Teatro anatomico della biblioteca Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara), un incontro con i soci, aperto alla cittadinanza, per informare sulle iniziative in programma per il 2018. Si parlerà del progetto in corso per celebrare il bicentenario della nascita del centese Francesco Borgatti, patriota, giornalista, deputato, senatore e soprattutto ministro della Giustizia del Governo Ricasoli, autore di una celebre proposta di legge sulle libertà religiose. Si affronterà il delicato e pressante problema del Museo del Risorgimento di Ferrara di cui è in giuoco la stessa sopravvivenza, e di  iniziative editoriali e conferenze che vedranno protagonisti alcuni soci. Nell'incontro vi sarà una breve commemorazione di Gaetano Recchi, nel 220° anniversario della nascita (12 dicembre 1797) con la lettura della voce biografica che lo riguarda pubblicata sul DBI (Dizionario Biografico degli Italiani della Treccani). Oltre all'occasione anniversaria, il tema viene proposto poiché Recchi, patriota, giornalista, economista, ministro del primo governo laico dello Stato Pontificio, è stato l'ideatore ed il fondatore della Cassa di Risparmio di Ferrara.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Le vicende che hanno portato alla sparizione di questa vera e propria istituzione del nostro territorio, la Cassa di Risparmio di Ferrara, hanno evidenziato fra le altre cose un tema che intendiamo porre al centro delle nostre riflessioni e cioè la drammatica perdita di memoria storica, l'incapacità di un discorso pubblico condiviso, capace di scorgere la lunga durata degli avvenimenti del presente che affondano le proprie radici, proprio nel periodo che il nostro Istituto studia e cerca di salvaguardare. Un popolo non ha identità, si può dire che non esiste, se non ha memoria del suo passato: questo significa che il fine del nostro piccolo istituto non è più solo culturale, bensì civico. Di fronte ad una classe politica che ha, in gran parte, abdicato alla sua funzione del "fare gli italiani" di salvaguardare la "memoria pubblica" che costruisce l'identità collettiva, occorre mettere in campo ogni nostra energia intellettuale ed organizzativa. Dobbiamo ristabilire, per dirlo con lo storico Giovanni De Luna, "il patto in cui ci si accorda che cosa trattenere e cosa lasciare cadere degli eventi del nostro passato. Su questi eventi si costruisce l'albero genealogico di una nazione. Sono i pilastri su cui fondare i programmi di studio da proporre nelle scuole, i luoghi di memoria, i criteri espositivi dei musei, i calendari delle festività civili, le priorità da proporre nella grande arena dell'uso pubblico della storia, le scelte sulla base delle quali si orientano tutti i sentimenti del passato che attraversano la nostra esistenza collettiva". "Non credo - afferma il presidente dell'ISRI di Ferrara Luigi Davide Mantovani - che ci siano dubbi che in questa prospettiva di fare la nazione, l'asse portante sia proprio il periodo storico che il nostro istituto, così come i musei del Risorgimento, curano, studiano, trasmettono. E' quindi essenziale che istituto e museo sopravvivano, si rinnovino e propongano. Per questo motivo abbiamo aperto le porte della nostra riunione non solo ai soci, ma anche a tutta la cittadinanza".