Comune di Ferrara

venerdì, 26 aprile 2024.

Dove sei: Homepage > Lista notizie > Sulle ragioni della sconfitta elettorale del PD

Sulle ragioni della sconfitta elettorale del PD

13-03-2018 / Punti di vista

di Tiziano Tagliani*

"Le ragioni della sconfitta elettorale del PD e le nostre responsabilità dirette e indirette sono così evidenti che, l'analisi del risultato sarà breve. Un'occasione in più per concentrarci da subito sulla parte immediata e difficile che viene ora: rimboccarci le maniche per lavorare di più e meglio e per rinnovare il rapporto diretto con i cittadini, ripartendo dalla consapevolezza che ciò che è stato fatto fino ad ora non sia più sufficiente.

A livello nazionale, il PD ha pagato pesantemente la lunga coabitazione al governo con il centrodestra: una coalizione forzata e non ricercata, purtroppo necessaria per cercare di uscire dalla crisi economica più grave del dopoguerra. Inoltre abbiamo tardivamente e malamente affrontato il tema di una politica dell'immigrazione che non aveva alcun progetto sul "dopo emergenza" e ha lasciato per le strade migliaia di persone costrette a vivere di espedienti, con tutto ciò che ne consegue.

E proprio questi due temi sono quelli che gli italiani hanno dimostrato di avere più a cuore: maggiore sicurezza economica e maggiore sicurezza rispetto all'immigrazione. Altre forze politiche hanno capito per tempo queste preoccupazioni e questo è bastato a premiarli. Anche se le loro ricette rimangono a mio avviso sbagliate e inefficaci. Gliene rendiamo quindi atto, ma non rinunciamo a proporre di costruire la via che crediamo più giusta e più forte per affrontarle.

Intendiamo, anzi, farlo da subito e a partire dalla nostra realtà locale, che entrambi questi temi sta vivendo da anni in modo intenso e, in alcuni casi particolari, senza precedenti.

Da un lato con la liquidazione CARIFE e il dramma di quelle famiglie a cui, fin da principio, il sottoscritto ha dato ascolto, ma non ancora la soluzione. Dall'altro con una situazione sicurezza in cui siamo intervenuti in modo massiccio, in stretta collaborazione con le forze dell'ordine, ma senza riuscire a rispondere davvero alla richiesta di maggiore controllo del territorio. Perché anche se i numeri sono buoni e raccontano che i reati calano, la vita quotidiana delle persone è più importante delle statistiche.

Certo non ha aiutato l'attacco pesantissimo all'immagine della città, in corso da tempo da parte di alcuni media e di chi ne approfitta per interesse personale, che seppur costruito su bufale e menzogne, ha contribuito ad alimentare il disagio reale dei cittadini. Ma in questo momento non ha nessuna importanza, perchè nostre sono le responsabilità. E nostro il compito e la possibilità di rispondere, prima di tutto con i fatti.

Ovviamente non solo su questi argomenti, ma su tutto ciò che rende viva una comunità: la scuola, l'ambiente, la mobilità e altri settori ancora su cui abbiamo lavorato tanto e con risultati tangibili, anche se spesso non li abbiamo comunicati in modo efficace.

E un'ultima cosa che abbiamo capito è proprio la necessità di parlare di più e meglio con le persone di ciò che davvero hanno a cuore, anche attraverso i media, ma non rincorrendo i titoli dei giornali con discussioni interne di partito. Perché d'ora in avanti, vorrei coinvolgere l'opinione pubblica solo in contenuti veri e progetti e non in invettive di così scarsa importanza.

So bene che la ragione per cui il Partito Democratico appare così litigioso è perché al suo interno c'è una democrazia vera e vivace, ma in questa era della comunicazione costantemente attiva, dobbiamo imparare a esercitarla nei modi e nei tempi giusti. Senza mostrare i denti sui giornali, ma confrontandoci negli organi di partito. E non con l'obiettivo di silenziare il dissenso, ma anzi di rendere il Partito Democratico un luogo più accogliente e veramente aperto a tutti quelli che vogliano contribuire. Insomma, qualcosa deve cambiare e non continuare come prima, dobbiamo rendercene conto e ognuno deve fare un passo indietro per mettere chiaramente al primo posto l'interesse della città.

Spero sia quindi chiaro che queste elezioni abbiano avuto davvero il merito di risvegliare le nostre attenzioni, così come di tutte le altre forze positive che ci sono in questa città e nel nostro territorio.

Il cambiamento non potrà prescindere, infatti, da un'alleanza, un ascolto e una comprensione più ampia, nella politica come nella società. Così come da una presenza diretta nelle periferie che poi, in una città delle dimensioni di Ferrara, sempre a un passo dal centro sono. E da un lavoro costante in tutti gli altri campi che rendono una città all'altezza dei propri cittadini.

Insomma, cambiare davvero. Ma nel modo giusto, senza cedere a soluzioni solo apparenti che non sono degne della nostra città. E ripartendo dai nostri punti di forza, di cui siamo e dobbiamo essere sempre orgogliosi. Come un sistema sociale che non lascia indietro nessuno. Che assiste gli anziani. Che testimonia dell'avvio di un nuovo grande e moderno ospedale che fino a ieri veniva descritto come un relitto e che oggi assume medici ed infermieri. Che ogni giorno offre scuola e servizi a migliaia di bambini con un sistema educativo fra i migliori in Italia. Una città sempre più bella (chiedetelo ai turisti in aumento) e culturalmente viva. Con decine di cantieri che danno lavoro. Con investimenti francesi (Berluti), americani (Tollok e Softer) e italiani (Versalis) che hanno invertito il segno della disoccupazione giovanile: da drammaticamente negativo a finalmente positivo.

Ci sono solo punti di forza? Assolutamente no. La nostra autocritica deve essere onesta, non soltanto di facciata, per poi finire vantandosi delle tante cose belle fatte. La lista di quelle sbagliate e di quelle ancora da fare è troppo lunga per perdere tempo, rimettiamoci al lavoro."

*sindaco di Ferrara

 

(Nota diffusa dalla Portavoce del Sindaco)