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ASSESSORATO ALLA SANITA' - Ferrara "capitale" europea della mediazione culturale. Presentata un'originale applicazione multilingue

Da cinque Paesi per il progetto europeo di formazione "BICAS" per il personale delle ambulanze

02-04-2019 / Giorno per giorno

Si è svolta in mattinata (martedì 2 aprile ) nella residenza municipale di Ferrara la conferenza stampa di presentazione del "Progetto europeo BICAS - mediazione culturale per operatori di ambulanze e auto mediche".

All'incontro con i giornalisti erano presenti l'Assessora alla Sanità/Servizi alla persona del Comune di Ferrara, la presidente di Euro Project Lab Alexandra Storari insieme a Thomas Kohns e Jana Goldberg project manager 'Johanniter Akademie Buldungsinstitu Mitteldeutsschland' di Lipsia (Germania).

Nella foto: un momento della conferenza stampa.

(Comunicazione a cura degli organizzatori)

Un'applicazione per il personale delle ambulanze, studiata per la mediazione linguistica e culturale nei servizi di emergenza e urgenza sanitaria: presentata oggi a Ferrara, è frutto del progetto europeo "Bicas", che vede in queste ore riuniti nella città estense i rappresentanti dei cinque Paesi partecipanti. L'applicazione per cellulari contiene istruzioni e consigli in varie lingue, specie extra-europee, da utilizzare al bisogno, ed è il risultato dell'inedito corso curato da Euro Project Lab, agenzia ferrarese attiva da anni nel settore della formazione e dei progetti europei: un corso gratuito con crediti rivolto a chi, per volontariato o professione, opera su autoambulanze e automediche in regione.

"Bicas" (acronimo di Building Intercultural Competencies for Ambulance Services: "Costruire competenze interculturali per i servizi di ambulanza") è un progetto triennale cofinanziato dal programma Erasmus+ dell'Ue, e vede l'Italia, attraverso la società di Ferrara, partner di Austria, Germania (capofila), Polonia e Spagna.

Alla conferenza stampa in Municipio, presenti gli ospiti stranieri, ha partecipato l'assessora alla Sanità del Comune di Ferrara.

Sottolinea Alexandra Storari, presidente di Euro Project Lab: « Per due giorni la nostra città, con l'incontro di lavoro dei partner Bicas, è di fatto una "capitale europea" della mediazione culturale, in un settore cruciale come quello dei servizi di ambulanza: perché soccorrere un ferito straniero, o trasportare una paziente di cultura diversa, può costituire un problema, non solo linguistico, per l'operatore sanitario, ma soprattutto per l'altra persona. Il nostro corso, da luglio ripetibile su richiesta, ha fornito strumenti teorico-pratici per gestire e risolvere eventuali situazioni critiche, dovute all'incomprensione linguistica o alla diversità di costumi: nell'interesse reciproco, del soccorritore e del paziente. E ha prodotto questa applicazione senza precedenti, studiata sul campo per essere usata sul campo. »

Il corso, in parte in aula e in gran parte on-line, è stato gestito dalla cooperativa "Anziani e non solo" di Carpi (MO).

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Il Progetto BICAS - Building Intercultural Competencies for Ambulance Services
Le competenze interculturali e una migliore comprensione dell'altro sono elementi vitali per la coesistenza pacifica in Europa e nel mondo.

Il Progetto BICAS si propone di dare un contributo in tal senso. L'integrazione europea in atto e il crescente numero di immigrati nell'Unione Europea hanno reso necessaria l'acquisizione di competenze interculturali nelle professioni a contatto con le persone. Finora questo aspetto non è stato sufficientemente presente nella formazione professionale e nella più generale proposta formativa. Soprattutto nei servizi di medicina d'urgenza-emergenza e nell'assistenza sanitaria questo gap sta diventando un problema sempre maggiore.
I paramedici si confrontano spesso con situazioni dove sono fondamentali le conoscenze e le competenze interculturali. I servizi medici di urgenza ed emergenza sono messi a dura prova da un deficit nella preparazione e formazione relativamente agli aspetti interculturali. Le conseguenze sono una comunicazione inadeguata con i pazienti, così come le difficoltà dovute a differenze religiose e culturali, cambiamenti psicosociali, alti livelli di stress che portano inevitabilmente a situazioni di difficoltà nelle situazioni di emergenza.
Il Progetto BICAS si propone di rispondere a tali esigenze attraverso lo sviluppo di una proposta e di una struttura concettuale riguardante un corso di formazione interculturale, che sarà realizzato secondo un approccio di formazione a distanza "blended" e con una serie di strumenti operativi, come l'APP "Quick Reference in Action". Il percorso prevederà dei risultati di apprendimento basati sul sistema europeo ECVET. Il corso di formazione in modalità "blended" sarà testato e valutato al fine di ottenere un risultato sostenibile di alto livello, che potrà essere usato nei percorsi di formazione professionale e nella formazione per paramedici a livello europeo.
Oltre ai partner, nel progetto saranno coinvolti anche diversi stakeholders, al fine di adottare il percorso formativo e l'app. Per favorire tale obiettivi, saranno pubblicati e diffuse a livello europeo e nazionale le linee guida relative al percorso formativo e le relative raccomandazioni politiche.
Per raggiungere tali ambiziosi obiettivi, è stato creato un partenariato che include servizi di ambulanza, enti di formazione professionali, organizzazioni che lavorano coi migranti, agenzie formative specializzate nella formazione interculturale, esperti ICT ed esperti nella valutazione degli apprendimenti.

Gli obiettivi del progetto BICAS sono:
• Incrementare le competenze interculturali dei paramedici attraverso un approccio formativo "blended" per la formazione iniziale e continua e sulla base del sistema ECVET
• Realizzare una App "Quick Reference in Action" in grado di aiutare i paramedici nel loro lavoro quotidiano fornendo loro in maniera facile ed accessibile delle informazioni fondamentali sui diversi contesti culturali
• Facilitare il lavoro dei paramedici riducendone i livelli di stress grazie a una migliore comprensione degli aspetti interculturali e alla capacità di agire di conseguenza
• Promuovere la consapevolezza dei diversi stakeholders (autorità sanitarie, servizi di ambulanza, agenzie formative) e dei beneficiari (migranti) sul ruolo dei servizi medici di urgenza ed emergenza

 

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